Il chitarrista dei Queen è attualmente impegnato nel tour europeo da 15
date con i suoi Queen+Adam Lambert. Tuttavia, tra lo show al Rock in Rio di
Lisbona e la tappa in Austria è volato a Londra per il lancio del suo OWL Kit
VR per smartphone.
Potrà anche essere stanco dal viaggio, ma la passione di Brian per quella
che i vittoriani chiamavano stereoscopia non subisce battute d’arresto. Il
musicista è un vero e proprio esperto del settore e ha iniziato a collezionare
le card stereo fin da ragazzino, quando le raccoglieva nei pacchetti di cereali
Weetabix. Oggi può vantare una collezione di oltre 100.000 immagini.
Sempre desideroso di raccontare questa sua passione, Brian ha incontrato la
stampa per promuovere il suo nuovo dispositivo per la visione stereo, che
utilizza i normali smartphone di cui tutti siamo dotati. Nonostante i tempi davvero stretti, riusciamo
a incontrare il chitarrista ed esperto di fotografia dopo la conclusione della
conferenza stampa.
Come fai a trovare il tempo per seguire anche questa passione?
Sono così fortunato che riesco a fare tutte le cose che ho sognato di fare
quando ero un ragazzino: la stereoscopia, essere una rockstar, ascoltare
musica, contribuire a dare una voce agli animali e l'astronomia . La fotografia
stereoscopica in particolare è una magia assoluta che ti permette di essere in
qualche luogo che altrimenti non avresti mai potuto visitare. Ed è anche come
una macchina del tempo, perché ti consente di rivedere te stesso in una
situazione del passato o anche appartenente al futuro, magari come se ti trovassi
nella stazione spaziale internazionale, o stessi nuotando tra gli squali.
Cosa ne è stato della TV in 3-D?
Non è riuscita a conquistare le masse, forse per la necessità di indossare
gli occhiali 3D. Penso che sia abbastanza dimostrato ormai che alla gente non
piace stare inchiodata su un divano a guardare la TV. Le persone preferiscono
guardarla mentre stanno cucinando o mentre mettono i loro figli a letto. Quindi
no, non credo che la TV tridimensionale abbia davvero funzionato.
Diverso il caso dei
film in 3D, un settore che ha ottenuto risultati migliori.
I film hanno funzionato abbastanza bene, ma penso che ci sia un leggero
contraccolpo dovuto al fatto che oggi molti dei film in 3D che circolano sono
delle conversioni, e le conversioni non sono mai perfette.
In ogni caso, Brian crede che il suo nuovo visore 3D da 25 sterline possa essere davvero la miglior soluzione per godere del fenomeno 3D. Il dispositivo pieghevole è versione moderna dei visori già sperimentati in epoca vittoriana e utilizzati per visualizzare le schede stereo. Agli occhi di Brian c'è poca differenza tra la stereoscopia del 1850, il 3D introdotto nel 1950 e la VR (Realtà Virtuale) del 21° secolo.
L’effetto a 360° della VR è grandioso, ma fondamentalmente la si ottiene guardando
uno stereoscopio.
May prevede che l'idea di trasportare lo spettatore in un altro mondo, attraverso un esperienza intima, possa avere un rinnovato successo, proprio come accaduto con i visori vittoriani che nel 1900 erano in dotazione in tutte le scuole inglesi. Introducendo il suo OWL nelle scuole di oggi, attraverso la London Stereoscopic Company, Brian crede che possa aumentare l’interesse di massa per questo fenomeno.
Vedo che i bambini danno una grande risposta su queste cose. Le amano
molto. E a loro piace ancora di più quando si rendono conto che possono
scattare foto di se stessi e dei loro compagni in stereo per poi riuscire a
vederle subito Penso che ci siano grandi possibilità didattiche. Ai miei nipoti
ad esempio piace molto.
La caratteristica più importante dell’OWL è che è stato progettato per adattarsi a qualsiasi tipo di smartphone. Consente all'utente di visualizzare le immagini scattate e convertite per la visualizzazione 3D utilizzando applicazioni scaricabili dai normali appstore.
L'utente può regolare la messa a fuoco per ottenere la corretta distanza tra gli oculari e le immagini stereo. La geometria del dispositivo e quindi modificabile e questo è fondamentale per evitare i mal di testa. Le lenti hanno una maggiore lunghezza, il che significa che non sarà possibile visualizzare i puntini sullo schermo della fotocamera, il che lo rende un po' più confortevole. Allo stesso modo, il fatto che la separazione delle lenti è straordinariamente ampio, che è poi il motivo per cui si chiama OWL (cioè gufo, ndt), fa davvero la differenza con qualsiasi altro tipo di visore. La messa a fuoco regolabile può essere il suo punto di forza, in particolare per gli utenti più anziani, ma lo è anche la possibilità di accedere ai pulsanti del telefono, cosa impossibile con gli altri apparecchi attualmente in commercio. Inoltre, lo spettatore non è in una scatola, al chiuso. Ma questo non condiziona l’esperienza immersiva tipica della VR. Poi per utilizzarlo non serve adoperare una cinghia per la testa. E' molto leggero e facile da tenere, e si può spostare in giro e adattarlo in base alle proprie necessità . Quindi, si tratta di un diverso tipo di filosofia nei confronti della realtà virtuale.
Dopo aver lottato con
l'idea per 14 mesi, cercando varie soluzione per creare un visore capace di
sostenere il cellulare, alla fine Brian ha progettato il suo visore con una
piastra posteriore magnetica, usando un nastro di acciaio rimovibile che si
attacca al telefono con strisce adesive. Per lui era essenziale la
compatibilità con qualsiasi telefono, ma anche la libertà di accedere ai
controlli dello smartphone durante l’uso del visore.
Brian non sembra
riuscire a togliersi dalla testa questa passione, tanto che oggi il 3D è
riuscito a portarlo anche sul palco durante i suoi concerti.
All'inizio stavo solo facendo degli esperimenti. Ho iniziato con un bastone selfie regolare e ho pensato, “Hmm, perché non farlo in versione stereo?!". Così ho preso due bastoni GoPros e ho iniziato a riprendere me e il pubblico e, quando hai di fronte qualcosa come 50.000 persone, la cosa diventa davvero grandiosa. Il risultato è grandioso.
All'inizio stavo solo facendo degli esperimenti. Ho iniziato con un bastone selfie regolare e ho pensato, “Hmm, perché non farlo in versione stereo?!". Così ho preso due bastoni GoPros e ho iniziato a riprendere me e il pubblico e, quando hai di fronte qualcosa come 50.000 persone, la cosa diventa davvero grandiosa. Il risultato è grandioso.
Sia sul palco che
fuori, Brian ha raccolto nel corso degli anni tantissime immagini
stereoscopiche dei Queen e presto saranno pubblicate assieme a Denis Pellerin e
alla London Stereoscopic Company nel libro QUEEN IN 3-D.
Ho sempre avuto una macchina fotografica 3D con me, quindi, ci sono tantissime
immagini dei Queen. Non mi resta che metterle assieme con le didascalie e farne
un libro. E' un progetto che mi piacerebbe vedesse la luce il prossimo anno (ma
sulla newsletter della LSC è annunciato in uscita già in prossimo autunno,
ndt). Ho anche accumulato un sacco di immagini stereo dello spazio davvero
favolose. Ho avuto la fortuna di conoscere un sacco di queste persone che
lavorano nel campo. È possibile scattare foto stereo di praticamente ogni
oggetto nel sistema solare.. Non si possono fare con la propria macchina
fotografica, ma si possono trovare immagini da varie sonde e metterle insieme.
Sono stereo reali, non sono fabbricati.
Riflettendo sul suo
vasto archivio di carte stereo, Brian ha detto che vuole mettere le migliori a
disposizione attraverso una app.
Ho raccolto queste cose per 40 anni ed è un vero e proprio tesoro.
Successivamente, vuole
creare una vera e propria biblioteca on-line che metta assieme il materiale
utilizzato per i suoi libri.
Ho restaurato le card. Ho speso migliaia di ore per farlo e ora le posso
condividere.
L’impegno di Brian nel campo del 3D è sempre più ampia. Ora scrive colonne sonore per film in 3D e questa settimana ha filmato l’esibizione dei Queen+Adam Lambert a Barcellona con una telecamera a 360° in VR.
E' bello per me essere in grado di stare al centro, all'incrocio di molti
mondi diversi.