Intervista a Roger Taylor su La Tercera (Cile) del 05 Settembre 2015


Dopo un lungo tour mondiale durato quasi un anno, Roger Taylor utilizza il suo tempo libero sfogliando libri, componendo brani per film indipendenti e ascoltando qualche band contemporanea, come gli islandesi Sigur Rós, tra i suoi preferiti. Ma i giorni di relax in Inghilterra finiranno presto per far posto alle prove che faranno tornare in marcia i Queen+Adam Lambert. Questa volta con destinazione il Sud America, che sarà l'ultima parte del tour mondiale della band nella nuova incarnazione, che vede al fianco di Roger il chitarrista Brian May e il giovane cantante Adam Lambert. Una nuova visita nella regione, che si concluderà il 30 settembre sulla pista di atletica dello Stadio Nazionale.

"Penso che che questo sia il tour in cui siamo andati meglio che in qualsiasi altra occasione. Io davvero non credevo che avremmo fatto di nuovo tour come questo, ma Adam, con la sua giovinezza e il talento, ci ha permesso di tornare a suonare in giro per il mondo", ha detto al telefono a La Tercera il batterista e fondatore dei Queen, senza risparmio di elogi per il suo frontman attuale. Un cantante pop istrionico di 33 anni, che ha partecipato ad American Idol e che dal 2012 occupa nel gruppo il posto lasciato libero dal cantante Paul Rodgers, che ha cantato con i Queen proprio in Cile nel 2008, nel tentativo di far rivivere sul palco l'eredità di Freddie Mercury.

E anche se per nessuno può essere facile prendere il posto di quello per molti è stato uno dei migliori cantanti del XX secolo, Lambert ha una sua solidità, che esprime grazie a un repertorio rock classico che in questo tour raggiunge le 30 canzoni, veri e propri inni come Bohemian Rhapsody, Radio Ga Ga e Under Pressure. Taylor, a proposito della setlist, anticipa che a Santiago sarà simile a quella proposta nel resto del tour, "anche se è destinata a cambiare in 3 o 4 canzoni, perché è più divertente per noi fare qualche modifica”.

Ti ricordi qualcosa dal vostro precedente spettacolo in Cile sette anni fa?
“Ad essere onesti quello che mi ricordo di più è che il pubblico è stato un po' diviso, quindi spero che questa volta sia più uniforme. Sembrava che le persone con i soldi fossero davanti e il resto alle spalle, quindi spero che stavolta ci sia più uniformità. Onestamente è un cosa che mi ha infastidito un po' e ho pensato che forse le persone sbagliate avevano i posti migliori.”

C'è un rapporto speciale tra i Queen e il pubbico sudamericano? Si dice che Las Palabras De Amor è stata dedicata proprio ai vostri fans di questa parte del mondo.
“Vero. La prima volta che siamo andati in Sud America non abbiamo potuto suonare in Cile, purtroppo, ma abbiamo suonato in Brasile e Argentina. Ricordo che Brian fu molto ispirato dalla fantastica accoglienza che abbiamo avuto, quindi abbiamo deciso, per mostrare il nostro apprezzamento, di scrivere una canzone con un coro in spagnolo, perché non tutto deve essere fatto in inglese. Il pubblico era molto caldo, che cantava le nostre canzoni in inglese, così abbiamo voluto ricambiare questo gesto di grande generosità cantando a nostra volta in spagnolo.”

Secondo un documentario della BBC, nel 1985 avreste dovuto tenere un concerto allo Stadio Nazionale di Santiago, ma le autorità ve lo avrebbero impedito. Ti ricordi qualcosa da questo episodio?
“Tutto quello che ricordo è di avere pensato che fosse fantastico suonare in Cile, e poi è arrivata la delusione quando non ci hanno permesso di andare a Santiago. E' stato nel 1985, e in realtà è l'unica cosa che ricordo perché è stato tanto tempo fa.”

Dopo la fine di questo tour latino-americano, ci sono piani per registrare qualcosa in studio con Adam Lambert?
“Sarebbe bello registrare qualcosa con Adam, anche solo per una volta. Penso che abbia davvero un senso farlo, ma per ora non abbiamo pianificato nulla, nemmeno altri concreti. Penso che sia una sorta di logica estensione di quello che stiamo facendo, per ottenere qualche nuovo classico, quindi forse sarebbe meglio cominciare a comporre.”

Come è stato il processo che ha portato alla realizzazione della compilation Queen Forever?
“E' stato molto difficile, è costata fatica scegliere le canzoni. Ma è anche stato un esercizio interessante, anche se troppo complicato. Devo ammettere che non ero troppo felice. Ad essere onesti, avevamo le versioni Freddie del materiale realizzato con Michael Jackson, ma purtroppo abbiamo avuto delle restrizioni che non ci hanno permesso di pubblicare ciò che volevamo. E' stato frustrante, perché credo che la versione presente sull'album non sia buona come il resto rimasto nel cassetto. Spero che un giorno possano vedere la luce.”

Questo 2015 segna i 40 anni dalla pubblicazione di A Night At The Opera, per alcuni, il miglior album dei Queen. Cosa ti viene in mente quando pensi a quel disco?
“Beh, la prima cosa è che faccio fatica a credere che siano passati 40 anni (ride).E' tanto tempo. Per noi è stato un punto di svolta, una pietra miliare. Un momento molto importante nella nostra carriera che ci ha portato ad un altro livello, grazie a canzoni che hanno finito per diventare dei classici come Bohemian rhapsody.”

Pensi che oggi sia possibile un altro disco del genere?
“La vedo una cosa molto difficile. Ora tutto è più veloce, la gente ascolta e scarica singoli brani. Ovviamente continuano ad uscire album di successo, ma tutti molti diversi da cose come A Night At The Opera. Ora si punta ad avere un successo immediato e non ci si può permettere il costo che richiederebbe un disco come Opera. Mi sembra che la maggior parte della musica attuale non riesca ad essere così varia come quel disco, che copriva davvero molti campi sonori.”

Qual è lo stato attuale del biopic su Freddie Mercury?
“Io e Brian stiamo lavorando con un grande scrittore, anche se per ora siamo in attesa che ad Hollywood facciano la loro parte. In ogni caso, non siamo pienamente coinvolti nel progetto, noi non partecipiamo direttamente, ma visto che appariamo nella storia abbiamo un potere di veto, e vogliamo fare un buon film. Noi in realtà non ci preoccupiamo molto del tempo che servirà a completarlo e devo dire che sta prendendo un bel po' più di tempo del previsto.”



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