Il cuore di Brian May è piena di
musica ritrovata dei Queen grazie all'album Forever, una vetrina di
vecchi brani della band nella loro forma intima più grezza tra le
quali, si scopre, c'è una canzone che significa anche più delle
altre, il brano inedito Let Me In Your Heart Again:
"Mi piace perché è così vera.
E' stata così vicina dall'essere completata nel 1980, ma non ci
siamo arrivati a ultimarla. Quando all'inizio di quest'anno abbiamo
messo assieme le vecchie multitracce fatte sulle macchine analogiche,
mi hanno subito colpito l'energia e la freschezza delle registrazioni
nelle quali suonavamo tutti e quattro assieme in modo molto unito,
anche se la canzone era ancora in fase di sviluppo.”
Brian May è felicissimo che una
vecchia traccia dei Queen sia finalmente disponibile anche per i
fans:
"A causa di dubbi sulla chiave e
la struttura del pezzo, avevamo deciso di metterlo da parte. Tuttavia
col isenno di poi siamo stati in grado di risolvere questi problemi e
oggi la canzone è venuta fuori come per magia. La canzone l'ho
scritta io, ma naturalmente ciò che va ricordato è che è Freddie a
cantarla con una performance eccezionale e così oggi sono molto
felice di sapere che tutto questo è ora là fuori per essere goduto
dal nostro pubblico.”
Se il cuore di Brian è pieno, la sua
mente lo è altrettanto di un'altra delle sue passioni, la fotografia
stereoscopica e in particolare questa settimana le Diableries, una
serie di cards realizzate a metà Ottocento in Francia e che il
chitarrista ha presentato ufficialmente a Parigi assieme ai co-autori
Denis Pellerin e Paula Fleming. Durante la sua visita parigina, Brian
ha anche trovato il tempo di rendere omaggio allo scultore Adolphe
Hennetier, uno dei personaggi fondamentali che resero celebri le
immagini stereoscopiche. Per farlo Brian si è recato presso il
cimitero di Bellaville dove dimorano le spoglie dell'artista:
"Eccoci qui, autori del primo
libro definitivo sul fenomeno delle Diableries, in visita presso il
cimitero di Belleville a Parigi oggi, per rendere omaggio a uno dei
due creatori di queste meravigliose carte stereoscopiche del 1860, Lo
scultore Adolphe Hennetier."
Questa passione non è un fenomeno di
breve durata per Brian e i suoi compagni di viaggio, assieme ai quali
ha raccolto per anni le rarissime stereocards, raccogliendo al
contempo ogni informazione possibile per poter poi scrivere il libro.
Quest'ultimo è andato molto bene negli Stati Uniti e nel Regno
Unito, e ora è giunto il momento di farne una versione francese, una
sorta di ritorno a casa delle Diableries. I tre autori hanno lanciato
il libro martedì scorso presso l'Hotel de Sully a Parigi e, una
location non casuale.
In questo palazzo infatti sono stati
recentementi riscoperti una serie unica di negativi originali
realizzati proprio per creare le Diableries nel 19° secolo, dopo
aver trascorso molti anni rinchiusi in una cantina, dimenticati dal
mondo. Che cosa deve aver pensato Brian quando ha saputo di questa
scoperta? Probabilmemte si sarà detto che deve essere stata
una....specie di magia!
(Fonte: www.huffingtonpost.co.uk)
@Last_Horizon