Queste sono storie che ai fans
piacciono perché raccontano i retroscena che si celano dietro i
grandi dischi dei loro artisti preferiti. E' un po' come riuscire a
sbirciare attraverso una porta solitamente ben chiusa ma che, con
nostra grande gioia, scopriamo essere rimasta aperta. In questo modo
abbiamo l'opportunità di assistere alle registrazioni di un album e
a tutto quanto avviene in sala di registrazione e che, magari dopo
anni, verrà condensato in quei pezzi di plastica che custodiamo
gelosamente e ascoltiamo fino a consumarne la superficie. In questo
caso il sito ufficiale dei Queen ha proposto il lungo racconto di Ash
Alexander, uno degli ingegneri del suono che hanno avuto il
privilegio di collaborare con Brian May, Roger Taylor e John Deacon
per la realizzazione del loro album più complicato, magnifico e allo
stesso tempo doloroso: Made in Heaven. Dopo una prima parte nella
quale Ash ha raccontato la sua storia personale (e che qui ometto
perché lontana dalla band), nella seconda descrive in maniera
davvero minuziosa i lavori in sala di registrazione, fino a comporre
un vero e proprio racconto che ci fa rivivere quanto avvenne in quei
giorni. Buona lettura.
***
Nel 1991 giunsi a Montreux per
lavorare al nuovo album di Tomoyasu Hotei ed ebbi l'opportunità di
visitare i Mountain Studios dove i Queen, assieme a David Richards,
avevano registrato gran parte dei loro dischi. Adoravo quegli album e
per me era un onore poter trascorrere del tempo con David. Non potevo
credere alla possibilità che mi era stata concessa. Sono entrato in
studio e sia David che Tomoyasu si dimostrarono fin da subito molto
generosi e calorosi nei loro saluti. Senza farmi troppe domande David
si è messo subito a lavoro ed è andato tutto magnificamente. Siamo
poi andati a cena più tardi quella sera stessa. Mi sedetti accanto a
David e chiacchierammo di musica, dello studio e del nostro passato.
Sapevo del suo coinvolgimento con i Queen, ma su questo non disse
nulla, tuttavia per tutta la durata della cena mi disse con
insistenza che avremmo dovuto lavorare assieme su qualche altro
progetto. Lo assicurai che lo avrei fatto molto volentieri e così ci
salutammo.
24 novembre 1991
Stavo lavorando negli Abbey Road
Studios. Era passata da poco la mezzanotte e la guardia di sicurezza
aveva già iniziato la sua ronda. A meno che non siete coinvolti in
una session di registrazione, è vietato entrare in studio o nella di
sala di controllo, così ho pensato che dovesse essere successo
qualcosa. E infatti la guardia ci informò di una notizia appena
diffusa: Freddie Mercury era morto nella sua casa di Londra.
Naturalmente conclusi il mio lavoro e feci ritorno a casa, ma le
emozioni dettate da quella notizia furono tali da indurmi a passare
prima da Garden Lodge per rendere omaggio a Freddie. Non avevo idea
che stesse così male, anche se col senno di poi, dopo aver visto la
sua ultima apparizione televisiva ai Brit Award nove mesi prima, mi
resi conto di quanto Freddie fosse fragile Anche Brian durante il
discorso sul palco sembrava parecchio a disagio.
20 aprile 1992
Il mio amico Chesney Hawkes mi invitò
al concerto in onore di Freddie Mercury che si sarebbe tenuto allo
stadio di Wembley. Aveva lavorato con gli Who e ottenne direttamente
da Roger Daltrey un biglietto omaggio. Per il backstage invece aveva
un solo pass, ma anche questo problema fu superato perché Ches
conosceva l'addetto alla sicurezza. Fu quella l'occasione in cui
conobbi la mamma di Freddie. Ricordo che le dissi che avrei voluto
conoscerla in circostanze diverse e quanto profondamente fossi
dispiaciuto per la sua perdita e di come dovesse essere
incredibilmente orgogliosa di suo figlio. Confesso che spesso penso a
lei. Il giorno dopo ero di nuovo al lavoro. Gli Extreme stavano
registrando le sovraincisioni orchestra nello Studio 1. Il cantante
Gary Cherone era in coda per il pranzo in mensa e indossava una
t-shirt con la silhouette di Freddie tratta da Hot Space con la
scritta Life is Real. Indicando la sua t-shirt gli dissi che la frase
successiva a quella frase era "Lennon è un genio". Cherone
mi rispose aggiungendo la lirica successiva ed entrambi concordammo
sul fatto di essere grandi fans dei Queen. Gli feci anche i
complimenti per l'esibizione della sua band il giorno prima al
Tribute e sinceramente mi sembrò soddisfatto. Più tardi quella sera
vidi Brian May aggirarsi nel loro studio per un breve saluto alla
band.
Nella primavera del 1993 ero in ufficio
davanti agli Abbey Road Studios. Era passata già da un po' la
mezzanotte e mi ero concesso una breve pausa dal lavoro. Come al
solito ho dato un'occhiata al diario dello studio dove venivano
annotate tutte le attività prenotate. Sfogliando le pagine mi sono
imbattuto in una voce che recitava così: "Studio 3 - QUEEN"
per 2 settimane. Era un appunto vergato a patita e non riportava
ulteriori informazioni. Dissi a me stesso che entro breve sarebbe
arrivata la spiegazione razionale per quella prenotazione. Di lì a
poco mi sarei ritrovato impegnato in una session di registrazione con
i Queen.
Il mio diario dal 1993 è andato
perduto purtroppo,, quindi ho solo degli appunti mentali su quando e
quali canzoni sono state lavorate nella fase iniziale di Made In
Heaven. All'inizio abbiamo preso in consegna vari nastri
multi-traccia su formati vari. Questi sono stati poi trasferiti su
nastri digitali a 48 piste per il lavoro futuro. Roger Taylor e John
Deacon erano soli in queste sessioni dato che in quel periodo Brian
era impegnato nel suo tour solista in Giappone.
Abbiamo lavorato negli studi di Abbey
Road 3, uno spazio davvero bello e grande in cui. Se ci si siede nel
posto giusto dietro la consolle, guardando attraverso lo studio si
possono vedere i fari del passaggio pedonale che lampeggiano.
Una delle prime riproduzioni e
trasferimenti che abbiamo fatto è stato quello per Under Pressure.
La registrazione è stata fatta da David Richards presso gli studi di
Montreux. Per 30 minuti l'ingegnere Noel Harris assieme a Roger e
John hanno ascoltato dal nastro come l'idea canzone si fosse evoluta.
La parte vocale di David Bowie era stata cancellata dal multitraccia.
Si sentiva solo Freddie sul nastro e accompagnato da tintinnio del
ghiaccio dentro il bicchiere da cui stava bevendo. Poi si sentiva
John che ripeteva il suo riff di basso e Roger che seguiva il tempo
alla batteria. Chiudendo gli occhi ho immaginato la registrazione
come se si stesse svolgono di fronte a me. Dopo 30 minuti la canzone
aveva la forma che tutti conosciamo. Il silenzio alla fine del nastro
era assordante, una sorta di duro monito sul significato di essere
lì senza Freddie. Spesso mi sentivo triste per questo e percepivo in
me il vuoto di non avere Freddie intorno e posso solo immaginare che
tortura deve essere stata per la band sopportare il ricordo costante
dell'amico per tutta la durata del lavoro.
Nel corso della successive due
settimane Roger ci suggerì di andare a cena fuori. Accadde tre o
quattro volte in un ristorante italiano della zona. Ancora adesso
rido nel ricordare quando saltavamo sulla Mercedes di Roger e in
quattro andavamo a cena assieme. Il locale in questione era di
proprietà di una signora italiana che ci costringeva ad annusare
quelli che definitiva i suoi “meravigliosi funghi" da un vaso,
fatti fare apposta da Roger. Durante la prima di queste occasioni la
titolare ebbe questo scambio di battute con Roger:
"Ti conosco,” gli disse. "Dove
ti ho visto prima?"
"Beh, io sono in una band e siamo
stati in televisione prima" rispose Roger.
John sembrava tranquillo per il fatto
di non essere riconosciuto.
"Che gruppo?" chiese allora
la donna.
"Sono il batterista in un gruppo
rock'n'roll chiamato Queen", rispose. Se ci pensate questa frase
assume un significato piuttosto interessante se pensate al suo nuovo
album solista e alla canzone I'm the drummer in a rock'n'roll band!
"No, non ho mai sentito di questa
band", rispose lei.
Terminato il nostro pasto e giunto il
momento di pagare il conto, John chiese a Roger se per farlo dovesse
usare la carta di credito a nome Queen. Ho trovato questo particolare
ancora più divertente di Mama Rosa, la titolare del ristorante che
non conosceva la band.
La batteria di Roger era già a a metÃ
dell'opera dopo appena la prima settimana di lavoro e questo fu una
sorpresa sia per me che per l'ingegnere Noel Harris. Ci aspettavamo
di impiegarci più tempo perché bisognava cercare il materiale
utilizzabile tra vari formati differenti per poi elaborare il tutto.
Alla fine Noel mi affidò il compito di sistemare la batteria e di
posizionare i microfoni all'interno della sala di registrazione. John
utilizzò il suo basso Fender di colore rosso DI Box (senza che
venisse impiegato l'amplificatore) e passo del tempo con noi nella
sala di controllo. Dubito che queste registrazioni siano poi finite
nei mix finali. Il piacere era di poter partecipare con Roger e John
alle loro sperimentazioni e di lavorarvi assieme.
I fogli relativi al lavoro fatto in
quella prima fase documentano i brani su cui lavorammo: It's A
Beautiful Day, I Was Born To Love You, Made In Heaven e Heaven For
Everyone.
Ci fu una sessione di registrazione
delle sovra-incisioni con le tastiere. Non riesco a ricordare per
quale canzone, ma ricordo che John Deacon stava lavorando alla
produzione di un brano con Mike Crossley. Ho incontrato Mike di nuovo
anni più tardi presso la sede del Borderline di Londra, dove è
stato l'ingegnere del suono.
Di Martin Groves, il PA di Roger Taylor
ho il ricordo di una persona molto gentil che mi ha prestato un
amplificatore Vox AC30 per il mio primo concerto dopo che le sessioni
finali per i Queen erano terminate. Fu al Rock Garden di Covent
Garden. Martin sapeva che non avevo un amplificatore per il concerto.
Spesso mi chiedo se l'amplificatore che mi è stato prestato non
fosse stato usato da Brian.
Ho lasciato gli Abbey Road Studios e ho
iniziato a lavorare per i Virgin Studios, che includevano anche i The
Town House Studios di Shepherds Bush. A metà agosto del 1995, mentre
guardavo i soliti diari con la pianificazione delle prossime
settimane, notai di nuovo la dicitura ”Queen & David Richards”.
In un attimo vi apposi le mie iniziali per essere sicuro di prendervi
parte.
Ricevetti una telefonata da David
Richards pochi giorni prima che iniziassimo le nuove attività . Ero
preoccupato dall'idea di lavorare con lui, ma sono stato subito messo
a mio agio quando nel momento stesso in cui ha chiamato. Abbiamo
chiacchierato del nostro incontro ai Mountain Studios. La chiamata
era solo per stabilire un contatto in vista di quello che stavamo per
fare. Non mi sembrava vero di poter lavorare alle fase finali del
disco dopo aver partecipato a quelle iniziali. Dato che quel sabato
ero impegnato al matrimonio di un amico concordammo per iniziare a
lavorare in studio la domenica successiva. In seguito appresi che
l'album doveva essere consegnato entro la fine del mese. L'album è
stato poi pubblicato nel mese di novembre, quindi c'era solo una
finestra di quattro settimane per fabbricare il cd dopo che avevamo
finito le registrazioni finali, conl mix definitivo e il mastering.
Ai Town House Studio Sessions le cose
si svolsero cronologicamente nel seguente modo:
Studio 1
Domenica 3 settembre 1995
11,30-23,00 - I Was Born To Love You -
Mix
Lunedi 4 Settembre
11,00-22,00 - I Was Born To Love You -
Mix
Martedì 5 settembre
11,00-21,00 - I Was Born To Love You -
Mix
Nel pomeriggio la chitarra di Brian e
un amplificatore Vox AC30 apparvero in studio, portati direttamente
dal suo assistente tecnico Pete Malandrone. Dovevamo fare le
sovraincisioni di chitarra su You Dont Fool Me. David mi chiese di
posizionare due microfoni Shure 421 nella parte posteriore del
cabinet, mentre davanti c'erano due SM57, anche se questi non vennero
utilizzati nella registrazione. Il suono della chitarra di Brian fu
immediata e siamo stati subito pronti a registrare. Si fermò davanti
alla console nella sala di controllo di fronte a David e me. Brian
aveva un'idea di quello che voleva suonare. Il riff di chitarra era
già stato registrato. La chitarra solista è quella che è stato
aggiunta. Brian ha utilizzato un pezzo di carta su cui aveva
disegnato una mappa di punti, non come notazione musicali. Essere
così vicino a Brian mi ha ricordato le riprese di Radio Ga Ga
tredici anni prima quando presi parte come fan al video. Ero alla
stessa distanza da Brian come allora, ma lo scenario era oltre la mia
immaginazione.
Martedì 5 settembre
21,00-24,00 – You Don't Fool Me -
sovra-incisioni di chitarra .
Mercoledì 6 settembre
17,00-24,00 – You Don't Fool Me -
Programma & Mix
24,00-2,00 - copie su DAT
Ero in studio da sola questa sera,
mentre facevo alcune copie su nastri DAT del lavoro inciso fino a
quel momento. La chitarra di Brian era al sicuro nella sala di
controllo. Confesso di avervi dato un'occhiata...ho aperto il
coperchio della custodia, ma era troppo spaventato per prenderla in
mano, figuriamoci suonarla.
Giovedi 7 Settembre
11,00-20,00 – You Don't Fool Me -
sovraincisioni di chitarra/computer.
20,00-10,00 – You Don't Fool Me -
Programmazione e registrazione
Alle 03:00 David mi suggerì di andare
a casa mentre stava programmando da solo. L'ho lasciato andare avanti
perché ebbi la sensazione che preferisse lavorare da solo. Penso che
in quella occasione abbia lavorato su quella che in Made in Heaven è
conosciuta come 'Track 13'.
Venerdì 8 settembre
Giornata fuori dagli studi. Forse ho
incontrato Pete Malandrone e un amico al Sun Inn a Barnes, quel
pomeriggio. Il Fan Club dei Queen aveva la sua sede proprio dietro
l'angolo e anche Brian aveva una casa lì vicino all'epoca, anche se
non sono sicuro se vi vivesse in quel quel momento. Pete era seduto
vicino alla finestra di fronte al pub e continuava a guardare fuori.
Gli chiesi che cosa stasse guardando e lui mi ha risposto "Sono
sempre preoccupato quando sono fuori con la chitarra di Brian. E' nel
bagagliaio della macchina qui fuori", Rimase giusto il tempo per
un drink e poi decise che era tempo di andare via.
Sabato 9 settembre
11.00 - 01.00 – You Don't Fool Me -
Mix
Domenica 10 settembre
12.00 - 01.00 – You Don't Fool Me -
Mix
Lunedi 11 Settembre
12,00-24,00 – You Don't Fool Me - Mix
Martedì 12 settembre
12.00 - 01.00 – You Don't Fool Me -
Mix
Mercoledì 13 settembre
12,00-14,00 – You Don't Fool Me - Mix
14,00-24,00 - A Winters Tale - Mix
Giovedi 14 Settembre
14.00 - 02.30 - A Winters Tale - Mix
Venerdì 15 settembre
14,00-16,00 - A Winters Tale mix - Mix
/ X-fade
16.00 - 01.30 - I Was Born To Love You
- Mix
Sabato 16 settembre
12.00 - 02.00 - I Was Born To Love You
- Mix
Domenica 17 settembre
14.00 - 04.00 - I Was Born To Love You
- Mix
George Michael
Durante una delle serate di questa
seconda settimana ci venne a trovare George Michael. C'era la forte
possibilità che avrebbe potuto cantare una delle canzoni. Roger,
John, Brian, David, George ed io ci siamo seduti a chiacchierare
nella sala di controllo. Una delle conversazioni riguardò i Beatles
e il lancio della loro raccolta intitolata 'Best Of '. A Brian quella
idea non piaceva, ma io dissi che era un'operazione in fondo simile a
quella che i Queen si apprestavano a fare col lancio del loro nuovo
album. Ci fu un silenzio di tomba, ma la mia considerazione non era
affatto dispregiativa. Sono stato aiutato dal fatto che George si
dichiarò d'accordo con me e così siamo passati oltre. Alla fine
nessuno parlò con George della possibilità di cantare qualcosa.
Roger decise che avevamo tutti bisogno
di una pausa e e così siamo andati a dare un'occhiata ad un garage
di auto d'epoca lungo la strada dalla studio su sulla Goldhawk Road.
Roger ha visto una Cadillac limousine nera che ha molto apprezzato.
La mattina dopo venne in studio dicendo “Non dirlo a Jim (Beach),
ma ho comprato la macchina”.
Non ho preso appunti su quali canzoni
abbiamo lavorato nella terza e ultima settimana, ma sono abbastanza
sicuro che fossero: Its' A Beautiful Day, Let Me Live (che aveva
bisogno di un remix dato che il mix precedente viola sul diritto
d'autore perché troppo simile a un pezzo di Janis Joplin), Made In
Heaven, It's A Beautiful Day (Reprise), My Life Has Been Saved e
Track 13. Le altre tracce erano già state invece rimixate nella
loro versione definitiva.
Track 13
David Richards aveva costruito questa
traccia lavorando nel proprio studio usando un nuovo impianto
chiamato ASR 10 (rack . Si trattava di un campionatore/sequencer
dotato di riverberi, filtri e ritardi incorporati. Vi aveva
chiaramente trascorso del tempo a sperimentare un po' di cose
sfruttando le sue competenze. Non riesco a ricordare quanto della
traccia 13 sia stato effettivamente messo insieme, ma la
programmazione e la registrazione è accaduta in questa sessione. Mi
ricordo che abbiamo usato un effetto delay AMS. Al minuto 20.35 del
pezzo potete cogliere un esempio del risultato ottenuto con l'AMS.
Avevamo a disposizione anche una manciata di campioni vocali di
Freddie. David mi permise di impostare i campioni in un Akai S3000 in
modo da registrare poi il tutto sul brano. Questo è stato riprodotto
per poi essere modificato quella sera da Brian, il cui risultato è
quello che si sente sul disco.
Mercoledì 20 settembre
13.00 - 02.00
Giovedi 21 Settembre
12,00-22,00
Venerdì 22 settembre
12,00-22,00
Verso la fine della seconda settimana
io e David abbiamo iniziato a parlare dei suoi lavori precedenti
negli album dei Queen e in una conversazione gli ho raccontato di
come ho vissuto la loro musica. Era così felice per me. Anche lui
aveva aveva lavorato con i suoi eroi musicali e quindi capiva cosa
potesse significare per me. Credo di aver migliorato la sua giornata
cantando qualcosa da Fun In Space, non ricordo cosa fosse, ma avrebbe
potuto essere Interlude Da Costantinopoli. David fu talmente
entusiasta. Era stupito del fatto che io non avessi detto nulla
prima. Abbiamo parlato molto dei Queen, ma poi una sera ho deciso di
smettere quando ho capito che per lui parlare di Freddie era davvero
doloroso. E' stato straziante, si potrebbe dire che David si sentiva
davvero parte della famiglia dei Queen.
Il 1° aprile 2010 scrissi una mail a
David e la sua risposta fuimmediata: “David, ho lavorato agli Abbey
Road le prime due settimane di registrazioni di Made In Heaven e le
ultime tre settimane con voi ai Townhouse Studios. Volevo solo
stabilire un contatto con te con la speranza che tu stia bene.
Cordiali saluti, Ash”.
La risposta giunse nel giro di pochi
minuti direttamente da Montreux: “Ciao Ashley, Mi ricordo bene! Ti
ricordo come estremamente disponibile, gentile e discreto. E di
talento! Come stai? Cosa stai facendo? Sono buttato fuori dai
Mountain Studios di Montreux (ne sono diventato il proprietario dopo
i Queen) sei anni fa a causa di disaccordi sull'affitto. Il risultato
è stato che sono stato costretto a trovare una nuova soluzione per
avere uno studio di registrazione. Ho trovato per caso una splendida
villa sulle colline sopra Montreux che ho convertito in uno studio e
in un posto dove potrei anche vivere e invitare alcuni artisti per
una notte o due. (Ci sono sei camere da letto, anche se le utilizzo
come sale di registrazione ). Questa tagliarà tutte le mie spese
almeno meno della metà . Ho mantenuto il nome Mountain Studios e
anche se è stato lento a partire, ora sono sopraffatto dalla mole di
lavoro. Questo mi ha portato a sviluppare l'enorme cantina sotto
casa, che ha quasi la stessa superficie dei piani superiori, e quindi
ora ho una seconda struttura adibita a studio. Ho avuto problemi a
delegare e trovare le persone giuste in Svizzera per aiutarmi a
espandere il potenziale, ovvio. Se vuoi farmi visita qui e vedere il
potenziale, saresti il benvenuto. Cordiali saluti, David Richards”.
L'opportunità di visitare David nel
suo studio in Svizzera non è mai arrivata e sapere della sua recente
scomparsa dopo una lunga malattia mi ha riempito di tristezza e
rammarico.
Sono stato di recente coinvolto con le
rimasterizzazione e l'editing del materiale registrato da David in
occasione del Montreux Jazz Festival. L'elenco degli artisti che ha
registrato è incredibile e il suo coinvolgimento con loro lo ha
chiaramente dotato di una visione del suono che pochi altri avranno
mai l'opportunità di avere.
Ringraziamenti speciali
Verso la fine delle sessioni di lavoro
ai Townhouse Studios, Brian May mi chiese se ero stato coinvolto
anche in quelle agliAbbey Road. Dissi di si e lui prese
immediatamente il telefono per comunicare il mio nome a non so bene
chi. La mattina seguente Roger mi salutò con un 'Buongiorno
Aardvark'. Brian mi aveva accreditato sotto i ringraziamenti speciali
del disco e, essendo in ordine alfabetico, sono stato messo in cima
alla lista. Del disco non rimasero campioni in studio così ho dovuto
aspettare fino a quando l'album è stato pubblicato per essere sicuro
che il mio nome ci fosse per davvero.
John Deacon
Decisi di raccontare a John Deacon del
mio percorso fino ai Queen. Ancora una volta riassunsi tutto quello
che avete letto qui, compresa la nostra chiacchierata veloce durante
le riprese del video di Radio Ga Ga 14 anni prima . Lo ringraziai per
tutto quello che lui e i Queen avevano fatto e John non poteva
credere che adesso avessi potuto lavorare con loro dopo essere stato
una comparsa nel video. John in quell'occasione mi chiese se
conoscessi Tristan Powell. Tristan è una mia buoa amica dai tempi
degli Abbey Road e scoprii che si trattava di un'amica anche della
moglie di John. Sono rimasto sorpreso e lo sono ancora oggi. Ho
sempre pensato che John si sentisse più a suo agio nel ruolo di
persona comune piuttosto che in quello della rock star.
Il primo ascolto di Made in Heaven
Misi assieme un nastro con le tracce
dell'album. Brian, Roger, John, David ed io eravamo nella sala di
controllo poco illuminata e l'atmosfera era rilassata. Alla fine
della seconda riproduzione ho avuto un senso di tristezza per il
fatto che il progetto fosse finita, non tanto per quel che riguardava
me ma come sentimento di tristezza per la band. Potevamo sentire
Freddie cantare e, a volte, era come se fosse stato nella stanza con
noi per tutto il tempo, sebben la dura realtà era che lui non c'era
più. Certamente durante l'ascolto del disco sentii un vuoto dentro
di me.
6 Novembre 1995 - Made In Heaven
L'album è stato ormai pubblicato e
solo ora mi rendo conto della scala temporale che ne ha scandito la
realizzazione. L'album è stato masterizzato quando mancavano solo
sei settimane al lancio in tutto il mondo. Non c'era mai stato un
senso di pressione e ciò fu merito della professionalità di David
Richards.
Post Album
Avevo avuto una breve conversazione con
Roger alla fine delle sessioni ai Townhouse Studios. Mi chiese cosa
avrei fatto alla fine del lavoro sul loro album e io gli risposi che
ero intenzionato a lasciare il mondo delle sale di registrazione per
concentrarmi sulla scrittura di canzoni Avevo scritto e registrato un
bel paio di canzoni allora (tutte agli Abbey Road nel tempo libero).
Roger mi chiese di mandargli il mio demo tape e poi mi ha invitato a
fargli visita nel suo studio lungo la A3 per una riunione.
Dopo aver lasciato il lavoro negli
studi di registrazione per seguire il mio sogno come autore di
canzoni e il percorso con la mia band, una mattina è capitato che
stessi tornando a casa sul tardi dopo uno dei concerti col mio gruppo
a Camden. Lungo il tragitto di rientro intravidi in un auto una
sagoma familiare. Era Brian. Osservarlo mi fece capire quanto fossi
ancora lontano dal realizzare il mio sogno con la mia band.
Ho inviato una email a Brian intorno al
2001. Ho perso l'e-mail e questo mi dispiace. Gli ricordai delle
sessioni di registrazione e lo ringraziai per aver fatto inserire il
mio nome nelle note di copertina del disco. La sua risposta è stata
rapida ed era felice di avermi citato nell'album. Abbiamo avuto
qualche scambio di pensieri e ha parlato dei suoi piani futuri
musicali per il musical We Will Rock You.
28 marzo 2005
I Queen+Paul Rogers suonarono il loro
primo concerto insieme alla Brixton Academy. Il mio amico Chris mi
invitò ad andarci insieme. Sua moglie è amica di Anita Dobson.
Siamo arrivati presso la sede ma ho avuto problemi a entrare perché
non avevo con me i biglietti. Alla fine una telefonata i ha salvati e
siamo stati scortati al piano superiore dove c'era un bar. Anita era
molto gentile e ci ha accolto dentro.
Volti noti erano nel bar tra cui Brian,
Justin Shirley Smith e Pete Malandrone e abbiamo parlato brevemente.
Pete riferendosi a me come Aardvark Alexander' e c'era anche Jacky
Smith che mi disse di non credere ai suoi occhi nel vedermi lì.
L'ultima volta era avvenuto alla fine del lavoro su Made in Heaven.
Dopo lo spettacolo siamo tornati in camerino da Brian. Era un po'
strano andare dentro e sentivo che avrebbe potuto rovinato la mistica
di essere al concerto e di essere di nuovo in attività . Forse dopo
aver trascorso del tempo a lavorare con loro in passato avev cambiato
il mio punto di vista. Sembrava piuttosto distante e non ci fu
l'opportunità di fare una chiacchierata con lui. Ci siamo salutati
ed è stato meglio così. La magia è rimasta intatta.
(Fonte:
http://www.queenonline.com/en/news-archive/qol-feature-when-i-met-queen-by-ash-alexander-part-2/
- La prima parte in versione originale la trovate qui:
http://www.queenonline.com/en/features/when-i-met-queen-by-ash-alexander-part-1/)
@Last_Horizon