Intervista a Roger Taylor su Barks Japan del 25 Dicembre 2013

All'inizio di dicembre, Roger Taylor ha pubblicato anche in Giappone il suo nuovo album Fun On Earth, il primo disco solista dopo ben 15 anni e nel frattempo ha inaugurato una nuova mostra dedicata ai Queen nella città svizzera di Montreux. L'intervista si è svolta nel suo studio di registrazione casalingo, dove ha suonato e prodotto l'album. Con al centro la sua batteria, lo studio si presenza luminoso e accogliente, caratterizzato da un arredamento moderno e impreziosito da vari strumenti, tra cui un pianoforte e una serie chitarre vintage. Per Roger si tratta di una via di mezzo tra una sala hobby è un posto di lavoro. A proposito della mostra intitolata Queen The Studio Experience, che nel musicista ha certamente suscitato una serie di bei ricordi misti ad altri più dolorosi, Roger Taylor ha detto:



“Ho passato un sacco di tempo in quello studio, letteralmente centinaia di ore. Tra quelle pareti sono racchiusi un sacco di pensieri. Alcuni sono buoni, mentre altri non lo sono affatto, perché abbiamo vissuto momenti di grande frustrazione oltre che di grande creatività. I Mountain Studios rappresentano un lasso di tempo che copre parecchi anni della nostra storia. E' lì che Freddie ha registrato per l'ultima volta, e quello fu un momento molto intimo per noi in quel piccolo studio e nella sala di controllo. Quindi è un luogo cui penso con molto affetto molto. Ma non è solo il posto dove Freddie ha inciso l'ultima canzone. Lì ho realizzato tre album da solista, oltre a quelli con i Queen e tanto altro ancora. Quindi sono contento se suscita interesse. Non è stata una nostra idea aprire gli studi a questa mostra, ma penso sia stata una buona cosa. Nella sala di controllo i visitatori possono mixare le canzoni dei Queen regolando la batteria, il basso, la chitarra, le tastiere e le voci.”

Raccontaci del tuo nuovo e del motivo per cui dal 2008 ad oggi hai impiegato tanto tempo per realizzarlo:

“Questo album è l'insieme delle cose che ho fatto in questi anni. Sono entrato in studio quando ne avevo voglia, ho portato avanti delle idee e alla fine il disco ha preso forma fino a diventare Fun On Earth. Io non vengo tutti i giorni a lavorare, ma avere lo studio in casa ti permette di mettere mano alle tue idee in qualsiasi momento. E' la cosa migliore perché qui ho tutti gli strumenti che ho raccolto nel corso degli anni. Ad esempio c'è il pianoforte che abbiamo utilizzato nei Mountain Studios. Io poi amo le chitarra vintage, qui ne ho parecchie e mi sembra di essere circondato da amici (ride) anche se ne ho un paio che preferisco rispetto alle altre e la Gretsch è la mia preferita. E' molto vecchia. Ha circa la mia stessa età. Che cosa vecchia (ride).”

Nonostante Roger si consideri un batterista, nel suo nuovo album ha suonato tutti gli strumenti:

“Sì, ho suonato la maggior parte degli strumenti. In alcune canzoni però la chitarra la suona il grande Jason Faloon. E poi c'è Jeff Beck, che è il mio preferito. Oltre a Brian naturalmente (ride). Ma Jeff mi è piace molto fin da quando ero un ragazzino. E' un buon amico e il brano nel quale ha suonato, Say It's Not True, è il risultato delle prove che abbiamo fatto assieme per un concerto di beneficenza. Ha scelto Jeff di suonarla. Si tratta di'una canzone che ho scritto per la lotta contro l'aids patrocinata da Nelson Mandela. Jeff era con noi e ha detto 'Questa, facciamo questa canzone perché mi piace'. Successivamente, durante le registrazoni dell'album ho ripreso quel nastro, l'ho trovato molto buono e così ho deciso di inserirla.”

E suona anche tuo figlio Rufus sul pezzo:

“Sì, lui suona la batteria in questa canzone, e anche il pianoforte in Be With You. La maggior parte del pianoforte lo suona lui, è molto bella.”

Questo album è una sorta di prodotto di famiglia:

“Sì, l'ho realizzato con la mia famiglia e degli amici. Tra questi c'è un ragazzo eccezionale, Steve Hamilton, che ha suonato il sax.”

Puoi dirci qualcosa sul titolo dell'album? Il richiamo al tuo primo disco solista, Fun in space, sembra voluto:

“Quando ho iniziato a riflettere sul titolo mi sono detto che, dopo essere stato nello spazio, in qualche modo oggi sono tornato con i piedi per terra. In più Fun in Space è il mio primo disco, così Fun On Earth perfetto come titolo dell'ultimo. Penso che durerà e che sia perfetto per me. Ho messo dentro tutto quello che avevo a disposizione. In ogni caso, tutti prima o poi tornano sulla terra, perché si torna alla realtà (ride).”

A differenza degli album dei Queen, qui ci sono dei messaggi, delle implicazioni di carattere politico:

“I Queen sono intrattenimento. Ma quando hai qualcosa di personale da dire, puoi farlo attraverso la tua bocca. Una canzone di per sé non è una cosa seria, una canzone è qualcosa di divertente. Però però ci sono anche canzoni con le quali puoi dire qualcosa. Ne è un esempio The Unblinking Eye, che ho scritto quattro anni fa in un'epoca in cui questo paese era in uno stato terribile. Racconta l'opinione di un uomo su quella situazione.”

Fai musica da sempre, non hai mai pensato di fermarti?

“Penso che lavorare sia la cosa migliore. Siamo molto fortunati perché facciamo ciò che amiamo e il successo è una buona cosa. E' una fortuna essere i numeri uno al mondo. Perché dovremmo fermarci? Penso sia giusto continuare a lavorare, ti tieni occupato, fai ciò che ami, il che è una buona cosa dal punto di vista mentale. Io sto facendo così. Penso che essere un artista significhi questo. Per alcuni diventa solo una forma di rappresentanza. E' divertente anche la pittura ma io non so dipingere (ride).”

Ci sono molte persone che adorano i Queen, ma per te questa band cosa rappresenta?

“Tutto ciò che resta ora sono due persone, io e Brian, ma la band è l'asse della nostra carriera. È ciò cui abbiamo dedicato la nostra vita, è il nostro lavoro, siamo conosciuti per il suo nome. Così, è diventata il centro della nostra vita, nessuno può farci rinunciare. Siamo stati per tanto tempo le stesse quattro persone e di questo sono davvero orgoglioso. I Queen sono il centro della mia vita. Sono orgoglioso di aver fatto tanta strada, ed è stato tutto perfetto. Era fantastico. Siamo stati fortunati.”

Hai un messaggio per i fans giapponesi?

“Ci siamo divertiti un sacco in Giappone. Le persone che venivano ai nostri concerti e tutti quelli che hanno comprato i nostri dischi, voglio davvero ringraziarli. Ho un sacco di grandi ricordi in Giappone. E' stato indimenticabile. Voglio anche ritornarci. Credo che Brian ed io lo faremo. Forse assieme ad Adam Lambert. Lui è un grande cantante e un un giorno torneremo in Giappone nel prossimo futuro. Lo vogliamo fare. E' pieno di bei ricordi qui per noi. Penso che il Giappone sia stato il primo paese che ha accettato i Queen e quando siamo venuti la prima volta mi ha sorpreso la reazione delle persone. Non lo dimenticheremo mai.”



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