Recensione: Piccola Enciclopedia Degli Ultracorpi Vol.1, di Alberto Pallotta, edito da Ultra Edizioni

 

Che cos'è un B-movie? Lo spiega Alberto Pallotta nell'introduzione alla sua Enciclopedia: si tratta di film realizzati negli Stati Uniti tra gli anni '50 e '60, con un budget limitato e caratterizzati dalla necessità di ridurre tempi e costi, spesso sorvolando sulla qualità delle sceneggiature, degli effetti speciali e dell'interpretazione del cast.

Tuttavia liquidare i B-movie come cinema spazzatura sarebbe un grave errore, soprattutto quando parliamo di fantascienza, un filone che proprio grazie all'enorme profusione di pellicole di “serie B” ha finito col diventare una vera e propria miniera d'oro da cui, ancora oggi, anche i grandi registi e sceneggiatori attingono per portare al cinema le storie che amiamo.

Di fatto registi come Spielberg, Del Toro e Abrams (ma potremmo citare anche Kubrick e Lucas) hanno preso ispirazione o addirittura riproposto quei grandi classici a cui Pallotta ha dedicato i due volumi pubblicati da ULTRA EDIZIONI.

Il titolo di questo compendio, inutile a dirsi, omaggia uno dei B-movie più importanti di sempre, L'Invasione degli Ultracorpi, capostipite del genere “alieni che prendono possesso degli esseri umani” e divenuto oggi un vero e proprio clichè usato (e abusato) assieme a tante altre storie-tipo che, periodicamente, ritornano al cinema, magari infarcite da effetti speciali sempre più spettacolari ma che, di fatto, non sono altro che dei costosi remake di film che oltre 50 anni fa venivano realizzato con poche migliaia di dollari e un uso abbondante di gommapiuma, plastica e altri mezzi di fortuna.

Così come per il libro “L'Esorcista e i suoi fratelli” (anche questo pubblicato da Ultra), Pallotta ha messo insieme le schede di decine di classici della fantascienza, raccontandone le trame ma anche le inevitabili carenze creative, non per svilirne l'importanza ma, anzi, per sottolineare in molti casi come la penuria di mezzi economici sia stata brillantemente sublimata da una creatività capace di fare scuola.

Nella Enciclopedia troviamo così i primi dischi volanti ad aver solcato i cieli di celluloide statunitensi, ma anche mostri classici come la Creatura della Laguna Nera, la cui storia è tornata di recente al cinema grazie a Guillermo del Toro e al suo La Forma dell'Acqua.

Non mancano poi le grandi avventure spaziali, con i viaggi verso la Luna immaginati prima ancora che le missioni Apollo diventassero realtà o gli scontri con marziani, venusiani e abitatori di mondi ancora più lontani. Il tutto quasi sempre caratterizzato dalla paura per le guerre atomiche e dal sempiterno scontro tra America e Unione Sovietica.

Ma, come detto, l'aspetto più sorprendente che emerge dalle tavole sinottiche di Pallotta (come sempre corredate, oltre che dalle locandine, anche da dati tecnico come: il nome del regista, degli sceneggiatori, del cast, i produttori, l'addetto al montaggi, agli effetti speciali, alle musiche, le scenografie e il trucco) è la capacità di veri e propri artigiani, talvolta anche improvvisati, di fare cinema con il proverbiale “piatto di lenticchie”.

Se oggi si pensa al cinema come qualcosa di altamente dispendioso ed elaborato, la stagione che va dagli anni '50 alla fine del '60 fu, al contrario, caratterizzata dalla necessità di portare davanti al grande schermo un gran numero di spettatori paganti (puntando in particolare sugli adolescenti) e nel più breve tempo possibile, sfruttando un immaginario collettivo certamente più ingenuo e impressionabile di quanto non sia oggi.

Molti dei film citati nel libro di Pallotta sono peraltro reperibili su Youtube e questo garantisce all'Enciclopedia una vita che va oltre la semplice lettura per appassionati, diventando una utilissima guida per chi ha voglia di cimentarsi nella visione di film a volte dimenticati, altre volte autentici classici da recuperare.

Certo, la visione di enormi dinosauri di gomma o di astronavi appese a dei fili potrà risultare risibile e forse addirittura noioso. Eppure in quelle pellicole in bianco e nero (ma molte furono antesignane dei primi esperimenti a colori e, addirittura, nel 3-D tanto caro a Brian May) ci sono tutte le storie e tutte le caratteristiche ridondanti che ritroviamo nel cinema moderno e che ci fanno saltare sulla sedia entusiasti o spaventati.

I fan dei Queen poi, potrebbero ritrovare anche alcuni riferimenti presenti nella musica della band, come ho scritto nel mio articolo proprio dedicato a tutte le volte che Freddie Mercury e soci hanno sfruttato il genere nelle loro canzoni o come fonte di ispirazione per le copertine degli album e i videoclip.

In appendice, i ritratti di 50 tra attori, sceneggiatori, registi e produttori che hanno lasciato il segno nell'enorme produzione dei B-movie raccolti nel volume.

PICCOLA ENCICLOPEDIA DEGLI ULTRACORPI VOL.1 DI ALBERTO PALLOTTA, EDITO DA ULTRA EDIZIONI è disponibile in tutte le librerie e negli shop online assieme al SECONDO VOLUME di cui vi parlerò prossimamente.

DESCRIZIONE

Formidabili quegli anni, avrebbe detto qualcuno. In questo caso, si parla dei Cinquanta, e si parla di cinema. I film americani di fantascienza e di horror più creativi sono stati certamente realizzati in quel mitico decennio. Storie di viaggi interstellari, scoperte di nuovi pianeti, invasioni di alieni tetri e minacciosi, esperimenti incredibili, mutazioni dovute agli effetti radioattivi di test nucleari. Vicende che fornivano una rilettura parallela di natura politica, legata alla guerra fredda e alla paura del comunismo. Alcuni erano film d’intrattenimento destinati ai drive-in, altri autentici capolavori. Tutti, però, avevano una caratteristica in comune: erano realizzati con pochi soldi, e spesso questo era molto evidente. Così i critici storcevano la bocca e li chiamavano B-movies. Il dizionario di Alberto Pallotta, uno dei massimi esperti italiani del tema, con le sue schede tecniche e critiche, tanti aneddoti e una godibilissima galleria iconografica, rende il giusto tributo a pellicole ormai mitiche come L’invasione degli ultracorpi, L’e-sperimento del Dottor K, La cosa da un altro mondo e tanti altri, e ci fa tornare indietro nel tempo, come in un film di fantascienza tratto da un romanzo di Wells.

L'AUTORE

Documentarista per Videomusic durante gli anni Ottanta, Alberto Pallotta (romano, classe '66) è un critico italiano autore di numerosi saggi, pubblicati la casa editrice Un Mondo A Parte e, più di recente, con Ultra Edizioni.


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