Dopo averci introdotto nel mondo dei B-MOVIE prodotti negli Stati Uniti negli anni ’50, Alberto Pallotta e Ultra Edizioni propongono ai loro lettori un nuovo viaggio enciclopedico, ancora alle prese con i film più assurdi (ma talvolta anche seminali) di sempre.
Il secondo volume della PICCOLA ENCICLOPEDIA DEGLI
ULTRACORPI, scritto da ALBERTO PALLOTTA e pubblicato da ULTRA EDIZIONI,
prosegue l’idea cammino intrapreso con il primo libro, portando il lettore alla
(ri)scoperta della produzione cinematografica americana degli anni ’60.
Se la decade precedente era stata caratterizzata dal tema
dominante della fantascienza, i b-movies che iniziano ad arrivare nei cinema e
nei drive-in a partire dal 1960 mettono subito in luce un cambio di rotta che
diventa sempre più netto col passare degli anni.
Complici i mutamenti in ambito sociale e culturale di
quel periodo, anche il cinema subisce il fascino della nuova libertà sessuale
che si avverte a tutti i livelli. Inevitabile dunque che anche le trame dei
film trattati nel libro di Alberto Pallotta inizino a parlare di sesso, senza
tuttavia rinunciare agli elementi tipici di quel filone assolutamente
particolare che va sotto il nome di b-movies.
Come spiegato anche nell’introduzione al volume, i
b-movies sono per definizione film di “serie B”, realizzati con poverissimi
mezzi economici e tecnici e spesso messi assieme sfruttando materiale prelevato
da altri film o documentari. Lo scopo, in altri termini, era quello di arrivare
al cinema il prima possibile, senza troppe velleità artistiche, catturare una
manciata di dollari (ma a volte, inspiegabilmente, anche tanti dollari!) e poi
ripartire verso un nuovo set allestito in tutta fretta.
Come detto, i b-movies anni ’60 ampliano la categoria di
generi da cui attingono, nonostante la fantascienza e l’horror la facciano
comunque da padroni. Non a caso il film forse più importante di quel periodo è
La Notte dei Morti Viventi di George Romero, vero e proprio capostipite di un
filone ancora oggi in voga. Ma agli orrori e ai viaggi nello spazio si
aggiungono anche la commedia, il western e dosi abbondanti di corpi nudi,
magari in sella a delle luccicanti motociclette.
Ma non mancano anche esempi di cinema di buon livello e
anche opere prime di registi, sceneggiatori e tecnici che nel corso degli anni
arriveranno anche a conquistare premi Oscar e riconoscimenti internazionali. Perché
i b-movies sono stati anche delle formidabili palestre per quei giovani
cineasti destinati poi a diventare autori di culto.
Come già visto per il primo volume, anche in questa
seconda opera i film sono raccontati attraverso schede sinottiche che
comprendono i dettagli tecnici delle pellicole, la sinossi con una breve
analisi critica e la riproduzione in B/N delle locandine. In appendice sessanta
biografie di altrettanti protagonisti di quel periodo cinematografico.
La PICCOLA ENCICLOPEDIA DEGLI ULTRACORPI è una lettura
ideale per chi vuole conoscere un cinema che oggi non esiste più ma al quale si
deve tanto, anche solo in termini di puro divertimento. I due volumi pubblicati
da ULTRA EDIZIONI sono assolutamente godibili e destinati a restare sulla
scrivania come strumento di consultazione e come lettura enciclopedia ma per
nulla tediosa.
L'AUTORE
Documentarista per Videomusic durante gli anni
Ottanta, Alberto Pallotta (romano, classe '66) è un critico italiano autore di
numerosi saggi, pubblicati la casa editrice Un Mondo A Parte e, più di recente,
con Ultra Edizioni.
SINOSSI
I B-movies americani
degli anni Cinquanta, ovvero i film a basso costo, realizzati per il circuito
dei drive-in, erano per lo più di fantascienza, con alieni minacciosi e viaggi
interplanetari che l'uomo non aveva ancora compiuto. Le sceneggiature erano
permeate dalla solita paura nei confronti dell'invasore, che tra le righe (e
neanche troppo implicitamente) era il sovietico comunista. Negli anni Sessanta,
con la fine del Maccartismo, la sci-fi abbassa i toni allarmistici e i
produttori americani vengono attirati maggiormente dal genere horror, anche per
contrastare l'ascesa dei rivali inglesi della Hammer. Gli sceneggiatori
attingono da Edgar Allan Poe, da Lovecraft, da Matheson, e i registi
traspongono in immagine incubi e mostri. Ecco allora gioielli come La notte dei
morti viventi e L'ultimo uomo della Terra. I Sessanta sono anche anni di
movimenti generazionali, di protesta, di figli dei fiori e di droghe
psichedeliche, che influenzano la produzione cinematografica del periodo, con
tante pellicole curiose, spesso di dubbio gusto. Se gli anni Cinquanta erano
stati formidabili, i Sessanta segnano un logico quanto interessante cambio di
tendenza, specchio dei fortissimi mutamenti sociali che segnano il decennio.
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