Su Michael Jackson
sono state dette una moltitudini di cose, tanto che riuscire a distinguere cosa
sia vero e cosa frutto di menzogne è spesso assai complicato. Certo esiste una
verità processuale, parlando degli aspetti più oscuri della sua esistenza, che
non possono cedere il passo alle ricostruzioni più sensazionalistiche che pure
tendono a dominare i media e a catturare l’attenzione del pubblico.
Tuttavia questo magma di informazioni confuse,
contraddittorie e di difficile collocazione non può e non deve offuscare il
talento e l’importanza di un’artista che ancora oggi rappresenta moltissimo per
il panorama musicale globale e per le più svariate forme di intrattenimento.
Mettere da parte le critiche, le analisi capziose e il bisogno di scavare ad
ogni costo nel torbido è indispensabile per accendere l’unico riflettore che
conta, quello capace di illuminare la genialità di Michael Jackson.
C’è un libro
che più di tutti può aiutare nella comprensione di una figura così complessa e
sfuggente. Un libro che è la fotografia di ciò che Michael pensava a ricordava
di sé e della propria avventura musicale fino al 1988. Si tratta di Moonwalk, la sua autobiografia, un testo rimasto unico e che avrebbe certamente
meritato un seguito con l’aggiunta dei capitoli successivi che ne hanno
contraddistinto la vita umana e artistica. Viene ripubblicato da EPC Editore, che incrementa così la
propria presenza in campo musicale dopo aver portato sul mercato italiano altri
libri preziosissimi, non ultimi il Dietro
le Quinte di Bohemian Rhapsody e la biografia del manager Bryan Singer.
Moonwalk
nasce dall’esigenza di Jackson di mettere un freno alle illazioni che già negli
anni ’80 circolavano attorno alla sua figura. Ma non solo. Si tratta anche di
un vero e proprio libro di memorie con il quale ripercorre tutta la propria
vita, passo dopo passo, accompagnando il lettore attraverso una tale quantità
di trionfi e intuizioni geniali da lasciare senza fiato.
Perché in effetti il ritratto che emerge dalle pagine di Moonwalk è quello di un artista capace
di non sbagliare mai un colpo, anche quando a governarne le scelte sembrava
essere un ego smisurato. Volevo fare il disco più venduto di sempre, dice a
proposito di Thriller che, in effetti, viene ricordato ancora oggi per essere
l’LP che ha venduto più copie nella storia della musica. Un risultato ottenuto
non con la presunzione ma con un lavoro duro, estenuante. Perché Michael
Jackson era sì un perfezionista e un performer di talento assoluto, ma era
soprattutto un lavoratore che non si arrendeva mai di fronte alla fatica o alle
difficoltà.
Una caratteristica, quella dell’impegno costante nel
lavoro, che lo ha accompagnato fin da bambino, con un padre-padrone che ne ha
plasmato e dominato per lungo tempo l’esistenza assieme a quella dei suoi
fratelli, co-protagonisti di Moonwolk grazie ai successi ottenuti come Jackson 5.
La definizione di “bambino prodigio” è il lietmotiv dei
primi capitoli del libro, in un’accezione che è contemporaneamente esaltazione
del talento di Michael ma anche constante negazione della possibilità di essere
bambino prima e adolescente poi. Privazioni emotive, vuoti esistenziali e
affettivi che non potranno non avere conseguenze devastanti negli anni successivi
alla stesura del libro.
Moonwalk da
così voce ad un Michael Jackson ben diverso da quello che si potrebbe anche
solo immaginare osservandolo nel suo essere stato così eccentrico, costantemente
celato dietro quei passi di danza impossibili, le pose estatiche e le
mascherine chirurgiche. Vezzi da popstar certo, ma anche sintomi del bisogno di
separare la sua natura artistica dall’umanità incapace di emergere, spesso per
scelta personale, per il bisogno di difendersi dal mondo e da chi gli stava
attorno.
Ciò che emerge è un ritratto profondamente umano e spesso
sorprendente, perché a rivelarsi pagina dopo pagina è un eterno adulto-bambino innamorato
dell’arte, dei libri e del cinema, connotato da una profonda insicurezza per il
proprio aspetto esteriore e turbato per le cattiverie che gli piovono addosso
dalla stampa. Ed è proprio questo dualismo tra il Michael schivo e fragile e il
Jackson dominatore del palco a colpire maggiormente. Caratteristiche in
apparente contrasto che pure ritroviamo in tanti grandi artisti, a partire da
Freddie Mercury, solo per citare quello che qui amiamo di più.
Tuttavia il talento, quello vero e assoluto, capace di
conquistare le folle oceaniche si basa sempre sui contrasti interiori, quasi
come se non possa mai esserci la luce del successo senza che accanto vi siano
anche le profonde oscurità dell’anima, che poi altro non sono che la
rappresentazione di ciò che ogni essere umano è in quanto tale.
Del resto, spiega lo stesso Jackson, con la sua
autobiografia ha voluto raccontare la propria umanità perché i media e il
pubblico che pure lo hanno così spesso acclamato, sembrano dimenticare che
quella figura esile eppure irresistibile che canta e balla come nessun altro
sapeva fare era pur essere un uomo, un ragazzo, un bambino. Niente di più di
tutto questo.
La bellezza e il valore di Moowalk sta in questo, nella possibilità che dà al lettore di
conoscere e apprezzare Michael Jackson
per come vedeva se stesso, in un modo semplice ma non semplicistico, mai banale
e certamente profondo, per quanto sia rimasto un testo incompleto,
cristallizzato negli anni di maggior successo del cantante. Una lettura
importante e interessante anche per chi è non è propriamente un suo fan, perché
in questo libro c’è tanto del mondo della musica, dei rapporti tra gli artisti
e le case discografiche, i manager, i colleghi e dei dolori che il successo
inevitabilmente comporta.
Questa nuova edizione pubblicata da EPC Editore rispetta ancora una volta gli standard di una proposta
editoriale di grande qualità. Il formato è perfetto per accompagnare il lettore
durante un viaggio in treno o nei lunghi pomeriggi casalinghi che questo periodo
impone. La qualità della carta e l’impaginazione garantiscono una lettura
fluida che non stanca e che, anzi, invoglia a proseguire senza sosta capitolo
dopo capitolo.
Se siete fan di Michael
Jackson o se volete approfondire la sua storia umana e artistica, Moonwalk vi aspetta per fare un viaggio
che ha segnato per sempre la storia della musica e i generi più differenti. Una
storia leggendaria che merita di essere conosciuta e apprezzata.
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