No, Brian May non ha annunciato il sequel di Bohemian Rhapsody


In questi ultimi giorni vi sarà sicuramente capitato di imbattervi in titoli che annunciano l’uscita del sequel di Bohemian Rhapsody, con tanto di dichiarazioni rilasciate da Brian May. Una questione sulla quale è bene fare chiarezza.


Venerdì 6 Agosto, in occasione della ripubblicazione di Back To The Light, Brian May ha letteralmente aperto le porte della sua casa con una diretta iniziata alle 9 del mattino e terminata nel pomeriggio, durante la quale ha raccontato le storie legate al suo primo disco solista, ha imbracciato la Red Special, ha fatto visitare ai fans collegati il suo studio di registrazione e ha anche risposto ad alcune domande arrivate in diretta.

Tra queste ultime, non poteva mancare anche una domanda su Bohemian Rhapsody.

Il biopic con Rami Malek continua a suscitare tantissima curiosità ed emozione, nonostante ormai siano passati quasi 3 anni dalla sua uscita nei cinema di tutto il mondo, segno che il risultato ottenuto con questa pellicola è andato ben oltre ogni più rosea aspettativa.

Inevitabile dunque immaginare che possa anche esserci un seguito. È un’ipotesi che Hollywood non può non contemplare ogni qualvolta un film ha successo, anche perché la penuria di idee è tale da spingere le grandi case a investire su prodotti già noti al pubblico piuttosto che rischiare su qualcosa di nuovo.

A questo poi va aggiunto che la recente acquisizione della Twenty Century Fox da parte della Disney impone a quest’ultima di sfruttare il catalogo, un po’ come sta già avvenendo per altri prodotti finito all’ombra delle “grandi orecchie di topo”.

Ma un sequel di Bohemian Rhapsody è possibile?

Ecco le parole di Brian May pronunciate in occasione della live:

“Ovviamente è dura dare un seguito al primo film, dato che nessuno di noi pensava che sarebbe stato un fenomeno di questa portata. Ci abbiamo messo cuore e anima per farlo e nessuno poteva aspettarsi che fosse un successo come Via Col Vento. Però è vero, stiamo considerando l’ipotesi che un seguito possa esserci, ma dobbiamo avere una grande sceneggiatura e ci vorrà un po’ per tirarla fuori.”

Questo il ragionamento fatto in diretta da Brian. Non un annuncio ufficiale dunque, ma solo l’idea che contemplare un Bohemian Rhapsody 2 non sia del tutto da escludere, a patto che si riesca a trovare una storia e una grande sceneggiatura per raccontarla.

Inevitabile tuttavia che i media raccogliessero le parole del chitarrista per farne titoli quasi del tutto fuorvianti rispetto al reale contenuto. Da qui la necessità, spero gradita, di sottolineare come stanno davvero le cose.

Del resto, dell’ipotesi di fare un nuovo biopic ne aveva già discusso non molto tempo fa anche Roger Taylor convinto, come Brian, che realizzare un sequel sia davvero molto difficile, forse anche tenuto conto delle enormi difficoltà che la produzione del primo ha comportato.

Tuttavia, se vogliamo restare nel campo delle ipotesi, qualcosa su un possibile sequel possiamo anche provare ad immaginarlo.

Bohemian Rhapsody ha raccontato la storia dei Queen e di Freddie Mercury soprattutto in modo “circolare”, con un inizio e una fine che non ammette troppi appelli. Per quanto il tema della malattia sia stato affrontato in modo estremamente delicato, è indubbio che il film si sia concluso con “l’ultima” esibizione dal vivo di Freddie, fatta coincidere per ragioni di copione con il Live Aid del 1985 (anche se sappiamo che l’ultimo concerto fu in realtà quello di Knebworth l’anno dopo, proprio il 9 Agosto).

Pensare ad un seguito quindi vorrebbe dire escludere completamente la figura di Freddie e, quindi, la partecipazione di Rami Malek, vero motore (e cuore) del biopic, a meno che non si vogliano affrontare gli ultimissimi momenti di vita del cantante, un’ipotesi che gli stessi Brian e Roger hanno sempre scartato.

La prova la ritroviamo nella prima stesura dello script di Bohemian Rhapsody (firmato da Peter Morgan e poi riadattato da Anthony McCarten), e che iniziava proprio con la morte di Freddie. Un’idea ritenuta dai Queen non percorribile per mantenere fede a quel patto che portò la band a proteggere la privacy di Freddie, spesso anche negando la palese realtà delle sue condizioni.

LEGGI QUI LA PRIMA SCENEGGIATURA DI BOHEMIAN RHAPSODY

Naturalmente un’altra idea potrebbe essere quella di raccontare i Queen post 1991. Dal punto di vista di Brian e Roger potrebbe essere un tema affascinante, una sorta di nuovo arco narrativo nel quale, dopo la caduta e la fine apparentemente definitiva di un ciclo, giunge una sorta di rinascita, con una nuova e diversa storia musicale tutta da raccontare.

Il problema in questo caso è che si porterebbe sullo schermo una storia con un appeal ben inferiore a quella già raccontata, complice l’assenza di Freddie e quindi di Malek. Una vicenda che seppur interessante dal punto di vista umano, sarebbe priva di quegli elementi di grandiosità che hanno contraddistinto l’avventura dei Queen fino al 1991. Una storia che forse sarebbe più adatta ad una mini serie destinata a piattaforme come Netflix o Disney+.

Un’altra soluzione potrebbe essere quella del prequel, solitamente panacea di tutti i mali quando si vuole riportare sullo schermo dei personaggi iconici, ma dando loro volti più giovani e quindi nuovi.

In questo caso raccontare l’infanzia e l’adolescenza di Farrokh Bulsara potrebbe davvero riaccendere l’interesse sia dei fans che del pubblico più generalista. In più colmerebbe la lacuna lasciata proprio da Bohemian Rhapsdy. In origine nel film erano previste alcune scene con un giovanissimo Freddie, interpretato dal piccolo Adam Rauf, scene poi eliminate nel montaggio definitivo.

I limiti di questa ipotesi sono almeno due: da un lato la mancanza della musica, che in Bohemian Rhapsody ha determinato buona parte del successo del film; dall’altro la mancanza di fonti certe e quindi la difficoltà di rappresentare in modo adeguato e credibile un periodo della vita di Freddie di cui lui stesso ha sempre parlato pochissimo.

Infine, non può non tenersi conto di quanto oggi il cinema sia profondamente in crisi a causa degli effetti economicamente devastanti della pandemia, con la conseguenza che la realizzazione di grandi produzioni potrebbe essere qualcosa che non vedremo ancora per molto tempo. Resta quindi da capire se e quanto le major siano interessate a investimenti significativi come certamente richiederebbe un sequel di Bohemian Rhapsody (sempre se non si voglia optare per soluzioni più sostenibili come, appunto, quella delle mini-serie o di un film low budget destinato ad un pubblico meno ampio).

Ma, qualunque sarà il destino di queste ipotesi, ciò che conta al momento è sapere che Brian May non ha annunciato il sequel di Bohemian Rhapsody e che nessun progetto concreto è attualmente in lavorazione.

LEGGI ANCHE:

ALCUNE CONSIDERAZIONI SUI BIOPIC

LA MIA RECENSIONE DI BOHEMIAN RHAPSODY

IL LIBRO UFFICIALE DEL FILM RACCONTATO DALLA TRADUTTRICE ITALIANA TERESA MONTESARCHIO PER EPC EDITORE

VAI ALLA SEZIONE DI QUEEN FOREVER BLOG DEDICATA AL BIOPIC