Questo è un libro che dovrebbero leggere solo i fans dei Pink Floyd, non perché non sia interessante anche per chi conosce poco la band di Waters e Gilmour, ma sfogliarne pagine può comportare grandi dosi di assoluta e bruciante invidia!
Ascolto i Pink Floyd da quando arrivarono in Italia con
il loro storico concerto galleggiante nella Laguna di Venezia. La diretta
televisiva mi lasciò completamente senza parole e se non fosse stato per l’innamoramento
che mi aveva colpito tre anni prima per la musica dei Queen, è assai probabile
che oggi questo spazio si chiamerebbe Pink Floyd Forever Blog o qualcosa del
genere.
Ma si sa, al cuore non si comanda, nemmeno quando è
inciso sui solchi di un album capolavoro come The Dark Side Of The Moon. Ma gli album dei Floyd fanno parte della
mia collezione e pur non seguendoli con quell’indole un po’ maniacale che
contraddistingue i fans, mi considero un loro sincero appassionato, con quella
punta di invidia che, al cospetto di libri come MIND OVER MATTER, si palesa in tutta la sua meravigliosa energia.
Per cui fans dei Queen o di qualsiasi altro artista,
siete avvisati: qui siamo alla presenza di autentiche meraviglie, quelle
realizzate nel corso degli anni da un vero fenomeno della fotografia, STORM THORGERSON dello Studio Hipgnosis da lui fondato assieme
al suo sodale “Po” Powell, una vera e propria fucina di immagini che,
soprattutto in ambito musicale, ha fatto letteralmente la storia visiva dei Pink
Floyd e non solo (anche le illustrazioni dell’album Strange Frontier di Roger Taylor,
ad esempio, furono realizzate da Storm e soci).
Ma è soprattutto con i Pink Floyd che Thorgerson ha
instaurato un legame che, seppur talvolta burrascoso come racconta lui stesso
nel libro pubblicato da RIZZOLI LIZARD,
ha dato vita ad opere realmente sublimi e indimenticabili, come il prisma di
Dark Side, l’uomo in fiamme di Wish You Were Here, oppure le “teste gemelle” di
The Division Bell o la spiaggia di letti di A Momentary Lapse Of Reason e “l’uomo
lampadina” di Delicate Sound Of Thunder, senza tralasciare l’iconico muro di
The Wall. A tutto questo poi vanno aggiunte le immagini e i simboli che la
Hipgnosis ha creato per i booklet, i poster dei concerti, i video e le tshirt,
ovvero quel meraviglioso campionario di oggettistica che va sotto il nome di
memorabilia e merchandising.
MIND
OVER MATTER, che letteralmente sta a significare “la
mente che prevale sulla materia” è il racconto del lavoro fatto da Storm con i
Floyd dagli anni ’60 e fino alla sua prematura scomparsa, avvenuta nel 2013,
più il materiale che viene ancora oggi creato da Peter Curzon, erede morale e artistico di Thorgerson.
Quella pubblicata da RIZZOLI
LIZARD è la quinta edizione del volume, frutto dei vari aggiornamenti che
nel corso degli anni si sono resi necessari dopo le nuove pubblicazioni a nome
della band. Un enorme campionario di immagini e ricordi, stampati in un libro
di grande formato e su carta opportunamente non lucida per evitare gli
spiacevoli riflessi prodotti dalle lampade da tavolo. Una scelta che da lettore
ho apprezzato enormemente (si gode dei libri anche in funzione di certe
accortezze).
I Pink Floyd non hanno semplicemente attraversato la
storia della musica, ma hanno anche contribuito a scriverne capitoli
fondamentali, realizzando musica inimitabile e unica, qualcosa che si avvicina
pericolosamente (e magnificamente!) a certi viaggi astrali che culture e
tradizioni ormai perdute nel tempo ritenevano possibili attraverso oscuri e
complicati riti oggi dimenticati.
La musica dei Floyd, al contrario, è destinata ad essere
ricordata per sempre e parte del merito è proprio di Thorgerson e del suo
incredibile talento, non solo come fotografo in sé, ma anche come artista
capace di stimolare i propri collaborati per dare vita a idee suggestive e
surreali, solo in apparenza impossibili, e quasi sempre ottenute senza l’ausilio
della moderna tecnologica. La mente che domina la materia, insomma.
Ma MIND OVER
MATTER è anche una vera e propria biografica, scritta dallo stesso
Thorgerson con una vena ironica tipicamente inglese che rende la lettura briosa
e lontana da certi tentativi di rendere il tema eccessivamente e noiosamente
autoreferenziale. I protagonisti sono e restano i Pink Floyd, osservati
attraverso la prospettiva unica dell’obbiettivo fotografico di Storm a partire
dagli anni ’60, quando la band era ancora un magma tutto da definire,
illuminato dagli sprazzi di folle genialità di Syd Barrett.
Nel libro sono descritte tutte le copertine realizzate per
i Floyd, i processi creativi che hanno portano alle versioni iconiche che
conosciamo tutti, ma anche le difficoltà, gli errori e i momenti buffi o di
tensione vissuti ogni volta che Storm spingeva per ottenere un risultato capace
di soddisfare al contempo i gusti della band, le necessità commerciali della
casa discografica e la propria indole artistica.
Per chi conosce la storia dei Pink Floyd non c’è da
stupirsi se la narrazione di Storm comprende anche maiali volanti, mucche al
pascolo e strani personaggi in bombetta che sembrano appena usciti da un quadro
di Magritte. Il tutto naturalmente accompagnato dalla musica dei Pink Floyd,
assoluti protagonisti anche degli scatti nei quali non comparivano,
semplicemente perché l’ispirazione del fotografo traeva origine sempre dalle
loro canzoni, attraverso un meccanismo divenuto talmente simbiotico da rendere
difficile stabilire se fosse stata creata prima la musica o le immagini.
Grazie al grande formato del libro le fotografie possono
essere ammirate in tutta la loro surreale bellezza e la qualità della stampa
garantisce che nessun dettaglio sia andato perduto nella resa finale.
Per gli appassionati dei Pink Floyd il materiale a
disposizione è enorme e di immenso interesse. Per ogni album è dedicata una
specifica parte del libro, con le immagini relative sia alle edizioni classiche
che a quelle ripubblicate nel corso degli anni. Non mancano inoltre i singoli,
i cofanetti antologici, i dvd e alcuni degli album solisti dei componenti della
band. Su tutti i lavori di Syd Barrett, al quale Storm dedica parole realmente
emozionate ed emozionanti.
MIND
OVER MATTER è un’opera
importante e maestosa come potrebbe esserlo un album degli stessi Floyd o uno
dei loro leggendari concerti. Ma è anche una sorta di catalogo come quelli che
vengono realizzati per le mostre d’arte, perché le fotografie realizzate da
Storm Thorgerson e dal suo team devono essere catalogate come opere d’arte, il
cui valore non sta solamente nell’aver raccontato e sottolineato la musica di
una delle più grandi band di sempre. Le fotografie di Thorgerson sono finestre
spalancate su meravigliosi mondi sospesi tra sogno e realtà, dimensioni
oniriche nelle quali lo sguardo può perdersi per ritrovare significati nuovi e
profondi, mentre in lontananza il ticchettio di un orologio annuncia che la
musica sta per iniziare ancora una volta, come fosse un fiume senza fine.
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