Nelle fitte trame disegnate dalla storia
rinascimentale italiana, c'è un nome che più di tutti spicca sugli altri,
portatore di misteri e di un fascino durato nel tempo e giunto fino ai giorni
nostri: quello della famiglia Borgia.
Alla stirpe di origine spagnola sono legate a
doppio filo le vicende che videro l'Italia protagonista assoluta di un periodo,
il Rinascimento, che continua a
suscitare ammirazione. Ponte ideale tra il Medioevo e l'età moderna, il
Rinascimento fu una vera e propria fucina del cambiamento, di un diverso modo
di intendere il mondo, l'arte e la cultura.
Complice anche la scoperta del Nuovo Mondo,
l'epoca storica a cavallo tra il quindicesimo e il sedicesimo secolo è visto
come il momento in cui l'umanità seppe cogliere tutto il proprio potenziale,
rapportandosi ad un mondo divenuto improvvisamente più vasto. Una visione
globale nella quale l'umanità e, quindi, l'umanesimo ebbero il loro maggior
sviluppo, gettando di fatto le basi per quel futuro che stiamo vivendo ancora
oggi.
Tuttavia, allo splendore delle opere d'arte e
delle conquiste in ogni campo dello scibile, si contrapposero anche le trame,
spesso oscure al limite del sordido, che alimentarono la politica dell'epoca,
con la Chiesa protagonista del tentativo di ridefinire i nuovi equilibri di
potere del Vecchio Continente.
Studiare il Rinascimento significa percorrere
i corridoi bui dei palazzi nobiliari, per sostare dietro le porte chiuse oltre
le quali i potenti imbastivano complotti di ogni genere, patti scellerati per
accrescere il potere di pochi a discapito dei molti, il popolo dei semplici,
vittima predestinata e inconsapevole della sete di ricchezza, di quel
tornaconto personale che da sempre è il grande male del mondo.
In un contesto simile, fatto di luci ed ombre
hanno trovato terreno fertile leggende di ogni genere, con la casata dei Borgia
protagonista consapevole e, allo stesso tempo, vittima del bisogno di riconoscere
il mistero e l'intrigo ad ogni costo, per alimentare la fantasia popolare e
generare un vero e proprio business della disinformazione.
Non a caso Netflix e altri colossi dell’intrattenimento
continuano ancora oggi ad attingere a piene mani da quella che potremmo
chiamare “saga dei Borgia”, per non dire dei numerosi romanzi che ogni mese
approdato in libreria e che possono essere considerati “figli” della narrazione
fiorita nei secoli attorno al nome della casata che diede i natali ai
famigerati (ma forse non troppo) Lucrezia e Cesare.
Ma è tutto vero? Le storie che ruotano
attorno al nome di Lucrezia Borgia
possono essere considerate autentiche, così come quelle che hanno per
protagonisti Cesare Borgia o Alessandro, il papa più controverso
della Chiesa?. Davvero la stirpe dei Borgia ha avvelenato, ucciso, rapito solo
per il bisogno di accrescere il proprio potere, spingendosi a superare ogni
limite?
Prova a rispondere a queste domande, offrendo
una visione basata sui documenti resi noti, tra gli altri, anche dagli Archivi
Vaticani MARIO DAL BELLO, autore de LA LEGGENDA NERA: I BORGIA, pubblicato
da CITTA' NUOVA EDIZIONI nella
collana Misteri Svelati.
L'idea è quella di scandagliare le vicende
che videro protagonisti i Borgia per dipanare l'enorme matassa fatta di
dicerie, congetture e mistificazioni che nel corso dei secoli hanno continuato
a trovare terreno fertile, talvolta anche negli ambienti accademici, senza intaccare
quell’alone di fascino che, anzi, ne esce rafforzato proprio perché ancorato a
dati oggettivi e verificabili.
Grazie ad una ricerca improntata
all'autenticità dei fatti, l’autore sfata numerosi miti ma, allo stesso tempo, propone
vicende realmente accadute e poco note al grande pubblico. Il risultato è una sorta
di cronaca dell’epopea dei Borgia, nella quale il lettore resta coinvolto fin
dalle prime pagine, quasi fosse un vero e proprio romanzo storico, merito anche
dello stile di Dal Bello, rigoroso nei contenuti ma con un approccio narrativo della
scrittura.
Un libro che può
essere considerato un saggio ma, allo stesso tempo, anche un romanzo, un ricco
affresco di un’epoca storica sulla quale tanto è stato detto ma spesso mancando
di cogliere la reale essenza dei suoi protagonisti.
Soprattutto attorno
ai Borgia il fiorire di miti e leggende ha reso indispensabile un libro come questo,
capace di restituire alla storia quel crisma di autenticità senza il quale si
corre il ischio di ridurre la trama del nostro passato alla banalità di un
romanzo d’appendice.
La lezione
contenuta nel saggio di Dal Bello è improntata alla ricostruzione storica
rigorosa e agile, tipica del divulgatore appassionato della materia che ha come
obiettivo quello di raccontare in modo avvincente e credibile la vicenda di una
famiglia che, se conosciuta nella sua più veritiera essenza, finisce con il
conquistare anche il lettore meno avvezzo allo studio della storia.
LA SINOSSI
Un testo appassionante come
un romanzo, ma scientificamente fondato, solleva il velo di mistero e di
leggenda che nel corso del tempo si è posato sui Borgia e in particolare su
Lucrezia. Un affresco del periodo compreso tra il 1455 e il 1520 epoca di
eccezionale fermento artistico, culturale, scientifico, di importanti scoperte
geografiche in cui il papato punta a rendere unitario il proprio stato e
l’Italia viene sottoposta a periodiche invasioni straniere. É l’epoca di papa
Callisto III e Alessandro VI Borgia, figure discusse e controverse. Indagando
negli Archivi segreti Vaticani Mario Dal Bello svela le trame di un’epoca.
L'AUTORE
Mario Dal Bello è
giornalista, scrittore, critico d’arte cinema e di musica. Dal 1990 al 2012 è
stato responsabile della sezione Arte e spettacolo della rivista Città Nuova. Ha
collaborato con Il
Sole 24 Ore online. Dal 1997 fa parte della Commissione
nazionale valutazione film della Cei e della giuria del David di Donatello.
Alcuni suoi testi di cinema sono stati presentati ai festival di Venezia,
Torino e Pesaro. Ha pubblicato una trentina di libri. Lavora per riviste ed
eventi culturali. Già docente di Letteratura italiana in Italia e all’estero,
insegna Storia dell’arte all’Università Lateranense a Roma, dove vive.
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