Curve: 15 lezioni sul car design, di Fabio Filippini (con Gabriele Ferraresi), Rizzoli Lizard


Le curve sinuose della carrozzeria, i riflessi sulle cromature, la bellezza degli interni e il rombo del motore che sale di giri mentre la velocità aumenta e trasforma il paesaggio circostante in un vibrante quadro impressionista. Sono tante le emozioni riconducibili all’automobile, qualcosa che richiama da vicino un momento d’estasi paragonabile all’innamoramento.

Quando nel 1975 i Queen pubblicarono il loro singolo più famoso, Bohemian Rhapsody, sul lato B del 45 giri una canzone scritta e cantata da Roger Taylor raccontava proprio dell’amore per una macchina. I’m In Love With My Car è un vero e proprio inno alla meccanica, al piacere di stare dietro un volante. Sensazioni che potrebbero sembrare esagerate ma che, in realtà, tutti abbiamo provato almeno una volta nella vita.

Le auto catturano la nostra attenzione al loro passaggio in strada o mentre sfrecciano veloci su un tracciato da corsa e ci raccontano delle incredibili avventure che potremmo vivere curva dopo curva. Da tempo ormai le macchine non sono più solamente dei mezzi di locomozione, ma autentici simboli di uno stile di vita, se non addirittura espressioni del carattere di chi le possiede.

Sono tante le motivazioni che spingono uomini e donne a innamorarsi di una macchina e alcune delle ragioni sono certamente riconducibili alla sfera più intima e personale di ciascuno.

Altre spiegazioni - più razionali - sono invece legate all’estetica delle autovetture, a quello che oggi è definito come “car design” e che merita di essere annoverato tra le Arti, quelle con la A maiuscola, perché disegnare una macchina, oltre ad essere un gesto quasi innato (chi da bambino non ha mai disegnato un auto?) richiede anche una gamma enorme di talento creativo e di conoscenze scientifiche la cui complessità deve potersi coniugare con l’emozione da consegnare al fruitore finale, l’automobilista.

FABIO FILIPPINI è uno tra i car designer più importanti del settore e grazie alle sue esperienze in Renault, Ferrari, BMW e Pininfarina oggi svolge l’ambito ruolo di consulente per numerosi marchi automobilistici. Il suo non è mai stato un approccio convenzionale, avendo considerato il car design come qualcosa che dovesse andare oltre il mero aspetto tecnico del “fare un’automobile”.

Una “visione” grazie alla quale ha saputo cogliere nella progettazione delle automobili lo sviluppo di una vera e propria idea artistica, di un concetto estetico in grado di far coesistere il mezzo con l’ambiente e con l’essere umano, inteso come colui che “abita” la macchina.

Per RIZZOLI LIZARD Fabio Filippini ha messo assieme i propri ricordi, le idee che ha sviluppato nel tempo e la propria personale concezione del car design per dare vita ad uno dei libri illustrati più belli disponibili attualmente in libreria. Intitolato CURVE, il memoriale di Filippini è un meraviglioso viaggio nella storia stessa dell’automobile e di come si è sviluppata nel corso dei decenni il concetto stesso di mobilità.

Coadiuvato dal giornalista e scrittore GABRIELE FERRARESI e arricchito da splendide illustrazioni a colori, CURVE non è solo il racconto della carriera di Filippini, che pure basterebbe a riempire un intero libro data la vastità delle esperienze che lo hanno visto protagonista. Il libro ha anche il potere di mettere in moto la fantasia del lettore trasportandolo letteralmente all’interno degli abitacoli più leggendari di sempre, macchine il cui design continua ad influenzare ancora oggi le auto prodotte in tutto il mondo.

In CURVE c’è davvero tutto il mondo su quattro ruote, dalle mitiche Ferrari e Lamborghini ai prototipi più sorprendenti, quelli che hanno anticipato il futuro e che sono ancora oggi fonte di ispirazione e di meraviglia per tutti gli appassionati.

Non mancano anche auto più convenzionali che hanno però definito gli standard automobilisti. Ed è emozionante ritrovare i bozzetti di vetture come la Panda, la Twingo o le Alfa Romeo, macchine sulle quali abbiamo imparato a guidare o con cui abbiamo fatto le prime vacanze, vivendo avventure e sogni.

E ci sono pure le auto che appartengono per davvero alla fantasia, come KITT di Supercar o la DeLorean DMC12 di Ritorno Al Futuro, perché le macchine sono anche le protagoniste dei film entrati di diritto nell’immaginario collettivo.

Ma CURVE è anche ricco di riflessioni sul mondo dell’arte e della creatività, con Filippini che indica quali siano i principi da seguire le scelte da fare per realizzare un’idea, suggerimenti validi non solo nel campo specifico del car design. C’è un che di filosofico che pervade l’intero racconto, prova ulteriore di quanto l’atto stesso di dare vita ad un’idea che “prima non c’era” sia qualcosa che tocca le corde più profonde dell’animo umano, fino ad illuminarne il talento.

Splendidi anche i ricordi legati in maniera più diretta alle esperienze professionali dell’autore. Filippini ha avuto l’occasione di incontrare e spesso lavorare a stretto contatto con le firme più autorevoli del car design, momenti dai quali ha ricavato gli insegnamenti confluiti nel libro. Su tutti spicca l’incontro con Steve Jobs, altro esempio gigantesco di come il design e l’estetica degli oggetti non siano questioni superficiali ma elementi essenziali con cui plasmare quelle idee rivoluzionarie in grado di cambiare - migliorandola - la vita dell’intera umanità.

Ed è forse proprio questo il tema più significativo di CURVE: il dare finalmente un valore all’estetica, alla bellezza delle forme ma anche dei materiali, coniugando il rispetto della funzione del prodotto con l’innovazione, senza dimenticare l’importanza dell’interazione con l’uomo e, oggi più che mai, anche con l’ambiente.

CURVE ci spiega come le automobili incarnino perfettamente lo spirito del tempo, ma anche come siano capaci di rievocare il passato o di sfrecciare verso il futuro, proprio perché la loro genesi prende le mosse dalla libertà di pensiero tipica della creatività, da quel sognare mentre si sta chini sul foglio con una matita stretta tra le dita e il rombo di un motore che nasce direttamente dal cuore.

LA SINOSSI.

Che cosa hanno in comune un iPod e una Renault? Come mai Le Corbusier creava architetture innovative ma guidava un’auto dalle linee decisamente antiquate? Perché le automobili bisogna guardarle da lontano? Come reagisce l’industria delle quattro ruote ai cambiamenti della società e ai nostri timori sull’impatto ambientale?

A queste e a molte altre domande risponde "Curve", il saggio illustrato che Fabio Filippini – uno dei maggior car designer italiani, ex direttore del Design di Pininfarina – ha scritto con la collaborazione di Gabriele Ferraresi. Un viaggio che mette insieme la storia del car design alle esperienze personali e professionali di Filippini, che in trent’anni di carriera ha immaginato e realizzato il design di auto, camion, treni e perfino trattori che hanno conquistato il mercato mondiale: dagli esordi nel solco della grande carrozzeria italiana, fino alle collaborazioni internazionali e al suo incontro con Steve Jobs.

Un libro che parla dell’auto e del percorso che porta alla sua creazione con una passione, una competenza e un’originalità che non hanno precedenti.

GLI AUTORI.

Fabio Filippini (1963) car designer italiano, laureato in Architettura al Politecnico di Milano. Nella sua carriera professionale ha collaborato con Renault, Volkswagen Group e altre aziende automobilistiche interna.

Gabriele Ferraresi (1982) scrittore e giornalista, autore di Mad in Italy. Manuale del trash italiano 1980- 2020 (il Saggiatore, 2020) e di altri saggi e romanzi, collabora con Esquire, Rivista Undici e altre testate. 

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