Devo essere sincero, io e il Jazz non ci siamo mai presi
completamente. Pur riconoscendone l’alto valore e l’importanza, ho sempre
trovato tra quelle sonorità “disarticolate” qualcosa di respingente, una
barriera oltre la quale mi è sempre stato difficile andare.
Allo stesso tempo, l’atmosfera che solo il Jazz sa creare
è qualcosa che mi ha sempre affascinato. Merito delle lunghe notti trascorse
nei locali bolognesi quando, da studente fuori sede, mi concedevo un bicchiere
di vino, una buona compagnia e una band illuminata da un singolo riflettore
mentre disegnava arabeschi sonori tra il fumo, l’alcool e i piedi che battevano
a ritmo su pavimenti di legno.
Perché il Jazz in effetti non è solamente un genere
musicale. È soprattutto una condizione dell’anima, qualcosa che scava nel
profondo fino a far venire a galla emozioni sopite, addirittura ricordi di vite
mai vissute.
Ma se andate alla ricerca di cos’è davvero il Jazz, di
una definizione capace di spiegarne tutta l'essenza, allora lasciate perde. Il
Jazz semplicemente il Jazz!
Lo spiega fin dall'inizio SALVATORE COCCOLUTO nel suo LE
LEGGENDE DEL JAZZ, la biografia pubblicata da DIARKOS EDITORE. E se non c’è una definizione possibile, allora
vuol dire che ne esistono a centinaia, tante quanti sono gli artisti che al
Jazz hanno dato un contributo fondamentale.
Ecco quindi spiegato il senso di questo libro, che
raccoglie le biografie di alcuni dei massimi esponenti del Jazz, dagli inizi e
fino ai giorni nostri. Del resto, se non si può spiegare un genere musicale,
non resta che raccontare la storia di chi quel genere lo ha creato, plasmato,
condotto per mano verso mille orizzonti diversi.
Questa nuova biografia di
Coccoluto, che per Diarkos Editore ha già pubblicato altri volumi, tra cui la
bella storia artistica di Ezio Bosso (libro non ufficiale ma efficace nel
raccontare la vita di un personaggio così unico) vuole essere soprattutto un
punto di partenza per tutti coloro che del Jazz possiedono solo alcuni
rudimenti. Una sorta di mappa che accompagna il lettore attraverso storie fatte
di profonda umanità e di note sfavillanti suonate al pianoforte, alla tromba e
con tutti gli strumenti tipici del Jazz.
Tra le pagine del libro si incontrano i grandi nomi che
hanno fatto la storia del genere, la cui notorietà ha travalicato il Jazz
stesso per entrare di diritto nella Storia della musica, quella che la S
maiuscola la pretende di diritto. Figure come Ella Fitzgerald (mai
sufficientemente celebrata), Louis Armostrong, Duke Ellington, John Coltrane e
Miles Davis si passano idealmente il testimone dopo ogni capitolo, accompagnati
da nomi magari meno noti al grande pubblico ma altrettanto fondamentali, come
quelli di Chick Corea, Charlie Parker e Django Rainhardt.
Pur raccontate in poche pagine, le singole biografie
riescono a dare al lettore l'esatta cifra umana e artistica del personaggio cui
sono dedicate. Nulla è trascurato e gli aspetti più significativi che hanno
caratterizzato esperienze personali e artistiche sono trattati con cura, spesso
con il contributo delle fonti, poi raccolte nelle ultime pagine del volume.
Allo stesso modo, al termine di ogni capitolo, la segnalazione degli album più
significativi di ogni artista trattato da Coccoluto, è un ulteriore elemento
che va ad impreziosire il valore del libro e la sua capacità di incuriosire il
lettore.
Ma l'aspetto forse più sorprendente e affascinante de LE
LEGGENDE DEL JAZZ è che in definitiva non è solamente un libro che parla di
musica. Le vicende umane dei protagonisti del Jazz offre infatti un panorama
più ampio di un'epoca storica i cui riflessi, soprattutto negli Stati Uniti,
sono ancora di là dall'essere superati. La segregazione razziale, l'estrema
povertà delle periferie, i conflitti sociali, sono tutti elementi che nella
biografia di Coccoluto assumono la medesima importanza del racconto musicale,
tanto che alla fine resta la sensazione che separare il Jazz dal contesto
storico e culturale sia praticamente impossibile e che, anzi, il Jazz sia stato
soprattutto in passato la cartina al tornasole di una condizione sociale ancora
tutta da comprendere, irrisolta oggi come quaranta o cinquanta anni fa.
Una biografia destinata ai cultori del Jazz che
desiderano rispolverare vecchie conoscenze, ma perfetta soprattutto per chi è
alla ricerca di un punto di partenza solido da cui iniziare un grande viaggio
di scoperta musicale. Un libro bello da possedere anche sul piano estetico,
come è consuetudine ormai con le pubblicazioni di DIARKOS EDITORE,
sempre curatissime tanto nei materiali utilizzati quanto nell'impaginazione,
elementi che garantiscono una lettura gradevole da fare, in questo caso, mentre
la puntina del giradischi scorre sui solchi polverosi di un vecchio vinile.
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