La recensione di Back To The Light Boxset: di Valentina Carta

© VALENTINA CARTA



We will rock you, rock you, rock you. We will rock you, rock you, rock you…Back To The Light si apre così, o quasi, con queste due frasi sussurrate e il richiamo ai Queen è immediato. Di certo il primo album da solita di Brian May, con le sue sonorità rock non può non accontentare ogni fan della band.

Della prima edizione di questo album poco si può dire che non sia già stato raccontato e ripetuto più volte. E’ un album nato in un periodo delicatissimo della sua vita privata, quando Brian si ritrovò ad affrontare nel giro di pochi mesi la morte di Freddie Mercury, quella di suo padre Harold e la fine del primo matrimonio. Non sorprende, perciò, che l’ascolto di questo album sia una vera e propria esperienza da pelle d’oca. Un’autentica altalena di emozioni dove la malinconia e l’impotenza sono gli elementi dominanti.

Avanti veloce di 29 anni e finalmente nel 2021, pochi giorni fa, esce la versione rimasterizzata di Back to the Light dedicata al compianto batterista britannico Cozy Powell e, stando alle note di copertina, non è cambiato nulla o quasi. “Posso affermare di essere ancora alla ricerca delle risposte a molte delle domande poste in queste canzoni” dice May, “la luce continua a brillare cupa, stuzzicante, sempre un poco irraggiungibile.”

Ma, allora, questa ristampa è uguale all’album uscito nel 1992? Non proprio.

Dal 6 agosto sono disponibili innumerevoli versioni di Back To The Light. In streaming su tutte le piattaforme digitali, CD, doppio CD, musicassetta, vinile, picture disc ma, senza ombra di dubbio, la più appetibile per i fan è il Limited Collectors Edition Boxset. Un’edizione, appunto, da collezione.

Il boxset è bianco, sottile e vellutato al tatto. La copertina è identica alla prima edizione di Back To The Light, ma con l’aggiunta del logo “Brian May Gold Series” che contraddistinguerà ogni nuova ristampa dei lavori solisti del chitarrista (che ha già confermato l’uscita delle nuove edizioni di Another World, Live at Brixton Academy e dell’EP Strarflee Project).

Sollevato il coperchio, il primo oggetto che appare è un mini poster quadrato con l’immagine intera che sulla copertina dell’album risulta invece tagliata. I primi mille ad aver comprato questa edizione hanno ricevuto questo mini-poster autografato dallo stesso Brian. Se la sua proverbiale generosità nel rilasciare autografi in ogni occasione possibile è ormai nota, è anche vero che possedere qualcosa firmato da lui ha il potere di far battere il cuore di un fan un po’ più veloce.



Piccolo particolare che rende la cosa ancora più unica, nella mia copia autografata Brian deve aver indugiato un po’ troppo a lungo con il pennarello su “May”, perché l’inchiostro è trapassato fino all’altro lato del cartoncino, il che gli conferisce ancora più autenticità e spontaneità del momento.

Sotto questo mini poster, si trova un booklet di 32 pagine che contiene foto, i testi di Back To The Light e, nell’ultima pagina, le note di copertina (sia quelle presenti nella prima uscita dell’album, sia quelle datate 2021). Sfogliarlo è un piacere. Nessuna delle foto presenti è inedita, ovviamente, ma non sono neanche le foto più popolari e conosciute di Brian a quell’epoca. All’interno del libretto si trovano, invece, immagini dal tour intrapreso nel 1993 con la Brian May Band, ma anche foto delle edizioni promozionali dei vari singoli usciti. La più particolare e conosciuta è sicuramente quella di Driven By You, una scatola esagonale di cartone con al centro una bussola perfettamente funzionate.



Tra le tante fotografie presenti nel booklet non poteva ovviamente mancare un richiamo ad una passione che accompagna Brian May da quando aveva otto anni, la stereoscopia, qui rappresentata da una foto a centro pagina in versione 3-D (ovvero due immagini estremamente simili ma non identiche, scattate spostandosi verso destra di 7 centimetri dal primo scatto che, messe l’una accanto all’altra e osservate usando un particolare visore chiamato stereoscopio danno vita ad un’immagine tridimensionale) della confezione promozionale di Last Horizon, il brano strumentale che Brian ha continuato a proporre negli anni anche con Kerry Ellis, i Queen+ e sul palco dello Starmus, il Festival dell’Astronomia.



Nelle ultime pagine del booklet è presente la tracklist del secondo CD compreso nel boxset, Out of the Light.

Messo da parte il libretto, finalmente ecco il vinile. La copertina è bianca con il disegno stilizzato di Polaris, la stella del nord diventata ormai una sorta di logo associabile allo stesso Brian, il suo nome e la sua firma stampata con il titolo dell’album, qualcosa che dà decisamente l’idea di venire direttamente dal 1992. Solo il bollino nero e oro “Brian May Gold Series” dà la certezza di avere in mano la nuova ristampa.



Per arrivare al vinile occorre far scivolare fuori un’altra busta bianca con la “stella di Brian” (attenzione: insieme c’è anche un piccolo cartoncino nero con il codice per scaricare una copia digitale dell’intero album!), estrarre una busta in carta nera sottilissima e finalmente eccolo: il vinile in edizione limitata. É bianco candido, un vero pezzo da collezione, talmente bello che metterlo su un giradischi per ascoltarlo sembra quasi un peccato, ma come ormai d’abitudine per ogni stampa degli ultimi anni, è un vinile da 180 grammi, il che lo rende più resistente dei vecchi dischi e consente di ascoltarlo a piacimento senza il timore che la puntina possa danneggiare i solchi dopo pochi ascolti.

Per chi ama un ascolto musica da un supporto fisico meno impegnativo del vinile, nel boxset sono presenti anche i due CD: Back to the Light, in una copertina di cartone bianco e Out of the Light, racchiuso in una copertina di cartone nera, il negativo, insomma, del primo.



Out of the Light è il vero bonus di questo box. Chi si aspettava canzoni inedite, però, rimarrà deluso. Questo album, infatti, è composto da demo, versioni strumentali e tracce dal vivo già presenti nel Live at Brixton Academy. Ma non mancano anche alcuni pezzi tratti da altri concerti di quello stesso periodo.

In ogni caso l’interesse di certe tracce è indubbio, soprattutto per i fan che si accostano per la prima volta all’album e che potranno davvero trovare qualcosa che alle loro orecchie risulterà inedito e che li farà sorridere come, ad esempio, la prima versione di Driven By You, scritta da Brian nel bagno di una piscina a Los Angeles per uno spot pubblicitario per la casa automobilistica Ford, dopo una chiacchierata con un pubblicitario.

Tra le tracce live, invece, non sorprende trovare per la maggior parte canzoni targate Queen (le uniche eccezioni sono la traccia 7 con Too Much Love Will Kill You e parte della traccia 8 con Let Your Heart Rule Your Head), in mezzo alle quali sicuramente la versione di Tie Your Mother Down con la partecipazione di Slash è quella che brilla più di tutte. May, per sua stessa ammissione, non è un cantante eccelso e sentirlo alle prese con le canzoni dei Queen fa sicuramente un effetto strano al primo ascolto ma, una volta abituato l’orecchio, la sua voce graffiante e roca sa rendere giustizia alle tracce leggendarie che ha contribuito a scrivere.



Per ultimo nel box troviamo una spilla ovale dorata con il logo “Brian May Gold Series” che, considerato il suo amore e la sua passione per le spille, fa sentire il tocco personale di Brian in questa riedizione del suo primo album da solista.

Nel complesso questo boxset di Back To The Light in edizione limitata è tutto ciò che ci si può aspettare da un perfezionista leggendario come il Dr Brian May: curato nei minimi particolari e nei materiali, intenso, godibile ed irrinunciabile per ogni fan collezionista e non, magari accompagnato dalla musicassetta, per l’occasione presentata in colore giallo ed il vinile picture disc, anch’esso in edizione limitata.

Valentina Carta

(su Instagram @valthelondoner)

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Non succede spesso, anzi non capita mai, ma quando succede è sempre un piacere: per la recensione dell'edizione boxset di Back To The Light di Brian May ho chiesto l'aiuto (e la penna) di Valentina Carta che si è divertita a raccontare le sue impressioni mentre apriva letteralmente il box. Anche le fotografie (compresa quella stereoscopica, di cui è una grande esperta) sono sue e rendono il tutto ancora più bello e interessante per chi non ha ancora ammirato la ristampa dell'album. GRAZIE VALE!

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