Brian May: “Nuova musica dei Queen + Adam Lambert? Solo se è perfetta”


Quest’anno ricorrono i 50 anni dalla nascita dei Queen, evento che viene fatto coincidere con l’ingresso nella band di John Deacon nel Marzo del 1971. Le celebrazioni devono ancora entrare nel vivo (al momento è in corso su Youtube la pubblicazione settimanale degli episodi della docu-serie Queen The Greatest), ma Brian May e Roger Taylor continuano a raccontare la loro storia, sia passata che presente, in occasione delle interviste rilasciate alla stampa o sul web.

L’ultima in ordine di tempo con la giornalista musicale Allison Hagendorf, con la quale i due musicisti hanno chiacchierato in diretta su Spotify. L’argomento principale è stata la storia dei Queen, ma non sono mancate anche le domande sul presente.

Come già raccontato in un precedente articolo, Roger Taylor ha annunciato l’uscita per il 1° Ottobre di Outsider, il suo nuovo album solista, mentre Brian May ha confermato che in estate (al massimo entro Settembre) vedrà la luce la nuova edizione di Back To The Light: il suo primo album solista tornerà nei negozi completamente rimasterizzato e con materiale d’archivio a rimpolparne i contenuti.

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E poi, naturalmente, ci sono i Queen + Adam Lambert. Dopo aver rinviato il Rhapsody Tour al 2022, sono in molti a chiedersi se il trio farà il grande (e rischiosissimo) passo di entrare in studio e registrare della nuova musica. Finora il progetto QAL ha avuto solo una funzione celebrativa della storia dei Queen. Un meccanismo che funziona splendidamente nonostante le setlist siano estremamente bloccate sui successi da Greatest Hits ma che, dopo tanti anni (il sodalizio con Lambert è iniziato nel 2011), meriterebbe qualcosa di nuovo.

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È un argomento di cui Brian, Roger e Adam hanno parlato spesso, generalmente rifiutando la possibilità di andare oltre i live, sebbene in tempi non sospetti nel 2014 William Orbit, all’epoca coinvolto come produttore per la raccolta Queen Forever, disse che registrare qualcosa in studio sarebbe stato più che logico.

Come sanno bene i fan, il più restio a dare vita a qualcosa di nuovo è Brian May. L’esperienza altamente (e ingiustamente) negativa di The Cosmos Rocks, l’album pubblicato nel 2008 a nome Queen + Paul Rodgers, ha convinto il chitarrista che ciò che il pubblico vuole, almeno per quello che riguarda la musica registrata in studio, è la voce di Freddie Mercury, ovvero i Queen fino al 1991. Perché un conto è portare in giro uno show auto-celebrativo, con Adam Lambert perfettamente a suo agio con i successi che tutti conoscono, altra faccenda pubblicare nuove canzoni con una line-up diversa da quella storica. Per molti è un oltraggio alla storia stessa dei Queen e poco importa se quella storia appartiene a Brian May e Roger Taylor. Come disse una volta un lettore al proprio scrittore preferito: “Tu non puoi scrivere quello che vuoi, devi attenerti alle aspettative dei fans”.

In effetti i Queen sono estremamente ingabbiati nella loro storia. Fare un concerto senza i pezzi più famosi è impensabile, nonostante puntualmente c’è chi si lamenta di setlist troppo orientate verso i Greatest Hits. È la condanna (in una gabbia dorata, sia chiaro) per aver scritto decide di canzoni di successo, universalmente riconosciute (è di pochi giorni fa la notizia che Another One Bites The Dust ha superato il miliardo di stream su Spotify) oltre le quali proporre qualcosa di diverso è quasi impossibile.

Negli anni passati, durante i loro tour i QAL qualche esperimento lo hanno pure tentato, proponendo al pubblico canzoni come Spread Your Wings e It’s Late, ma col risultato di non ricevere un adeguato riscontro da parte del pubblico (anche se in quei casi si trattava di platee americane, meno “abituate” a ciò che va oltre i classici). Meglio è andata con le canzoni appartenenti alla carriera solista di Adam Lambert che, trasformate in versione “alla Queen” hanno funzionato bene e dato l’idea di ciò che potrebbero fare se provassero ad abbandonare la strada più sicura (ma meno avventurosa) delle eterne hits.

Così i QAL hanno proseguito la loro strada per anni, apparentemente lasciando da parte l’idea di diventare qualcosa di più e di diverso di una straordinaria live band, confermando ad ogni intervista la volontà di mantenere quel tipo di impostazione.

E invece no. Qualcosa dopotutto sembra essere mutato.

Nelle dichiarazioni più recenti rilasciate dai tre è emersa non solo la volontà di cimentarsi con della nuova musica, ma è addirittura arrivata la conferma che delle nuove canzoni, per quanto ancora incomplete, sono state registrate. È accaduto un paio d’anni fa negli Stati Uniti e almeno un brano sarebbe stato quasi completato, salvo poi lasciare tutto archiviato nei computer perché non del tutto soddisfacente.

Di più, durante l’intervista con Allison Hagendorf, Brian ha dichiarato:

“Qualcosa abbiamo registrato, ma non ci soddisfa del tutto. Deve essere perfetto. Però si, potrebbe succedere”.

E Roger ha confermato:

“Mi piacerebbe che accadesse. Ma deve essere davvero qualcosa di fantastico, non può essere ordinario”.

Insomma, i Queen sono in cerca di qualcosa all’altezza della loro storia. È legittimo ambire a tanto, assai difficile riuscire ad ottenerlo, di questo gli stessi May e Taylor devono essere pienamente consapevoli a giudicare dalle loro dichiarazioni.

Da parte sua Adam si tiene a disposizione. Più volte ha chiarito che anche per lui i Queen sono quelli con Freddie e John e che il suo ruolo è quello del cantante prestato alla situazione, all’omaggio, quasi fosse un fan a sua volta chiamato a dare una voce alle canzoni che amiamo tutti. D’altra parte, se Brian e Roger lo chiamassero per fare qualcosa in studio, lui non direbbe di no.

Di recente, in qualità di ospite ai Brit Awards 2021, Adam ha ribadito sul Red Carpet dell’evento che: “Accadrà se ci saranno il modo e il tempo giusto di farlo.”

Insomma, qualcosa è stato registrato, c’è del lavoro da fare per migliorare il tutto ma, se ne parlano è perché evidentemente è una possibilità che stanno contemplando, complice anche il fatto che ultimamente Adam vive spesso a Londra ed è anche a lavoro su delle nuove canzoni per il musical che sta scrivendo. Proprio la circostanza che tutti e tre siano coinvolti in progetti solisti può lasciar pensare che da quelle session individuali possano anche emergere canzoni adatte a ciò che pensano che i QAL debbano proporre al loro pubblico.

Con la solita avvertenza: i paragoni col passato sono impossibili e destinati al fallimento, anche qualora si trattasse di canzoni all’altezza. Se poi c’è il nome dei Queen, anche se seguito dal fatidico “+”, allora ci saranno schiere di fans pronti a rigettare la nuova musica a prescindere. Si può essere o meno d’accordo, ma è un dato di fatto che non può mutare. Meglio allora rinunciare all’idea di dover conquistare per forza tutti e restare ancorati all’unico elemento che conta davvero: la musica. Se un artista crede in ciò che fa, allora deve pubblicarlo. Non per mancanza di riconoscenza verso i fans e le loro aspettative, ma per rispetto verso la propria creatività e, in ultima analisi, verso la propria natura di artista.