Brian,
Roger e Adam. Ovvero i Queen + Adam
Lambert, qualcosa di più di una semplice collaborazione estemporanea come
potrebbe far pensare il famigerato “+”. Perché a vederli assieme, per la prima
volta dopo mesi dall'interruzione delle attività live a causa del Covid, si ha
la netta sensazione di essere al cospetto di una vera e propria band, un
organico compatto, affiatato e dominato dal reciproco rispetto, oltre che da
una buona dose di ironia.
I
QAL hanno deciso di presentare il loro primo album dal vivo (o il secondo se
vogliamo considerare il cofanetto uscito tempo fa solo in Giappone) Live Around
The World nell'atmosfera rilassata dello studio privato di Roger Taylor,
coadiuvati dal conduttore radiofonico della BBC Matt Everitt, ovviamente da non
confondere per assonanza con l'Everett che contribuì quasi 50 anni fa al
successo di Bohemian Rhapsody.
I
tre sono seduti attorno ad un tavolino su cui sono a disposizione acqua e le
copie dell'album da promuovere, primo vero passo discografico della band dopo
anni di concerti in giro per il mondo. Sullo sfondo domina la batteria di
Roger, la stessa che ha utilizzato nell'ultimo tour, nera e con il logo
classico dei Queen sulla pelle della grancassa. Accanto a Brian May invece
campeggia la nuova versione della Red Special, realizzata in uno sfolgorante
“pink” e impiegata dal chitarrista per registrare un video di beneficenza
assieme a Kerry Ellis di prossima uscita.
Everitt
conduce l'intervista sfruttando le domande proposte dai fan e raccolte
attraverso il profilo Twitter della band. Ovviamente ce ne sarebbero
moltissime, ma ne vengono selezionate a sufficienza per coprire 45 minuti di
conversazione. Curioso che tra i fan intervenuti ci sia anche Boy George che
chiede quale sia il momento preferito del gruppo, quando inizia un concerto o
quando finisce. Sul punto il più netto è Roger che dichiara “So solo che alla
fine sono distrutto.”
L'argomento
principale è ovviamente la realizzazione di Live Around The World nato, spiegano
i tre musicisti, come diretta conseguenza del lockdown. C'era la necessità e il
desiderio di colmare la lacuna generata dal blocco forzato del tour, il cui
rinvio ha peraltro consentito a Brian
May di riprendersi (perfettamente a giudicare dalla forma fisica mostrata
nella live) da una serie di problemi fisici iniziati con un doloroso strappo
muscolare, proseguiti con un infarto e terminati con delle complicazioni
intestinali dovute all'assunzione dei farmaci.
Live
Around The World è stato
concepito come una sorta di “Greatest Hits”, un condensato di quanto i QAL
hanno fatto sui palchi di tutto il mondo dal 2012 e fino allo scorso anno.
Venti canzoni che provano a raccontare un'esperienza nata quasi per caso e
cresciuta nel tempo fino a conquistare il pubblico, oltre che a convincere gli
stessi Brian, Roger e Adam Lambert che continuare a suonare assieme fosse la cosa
giusta da fare.
Le
canzoni che sono finite con il comporre la tracklist sono state scelte da tutti
e tre secondo un processo che Adam ha definito “molto democratico”, quasi a
voler ribadire come all'interno della band il suo ruolo non sia solamente
quello di cantante. Brian e Roger hanno trovato in lui un compagno di viaggio,
un amico con il quale condividere anche gli aspetti decisionali, sebbene ad
Adam andrebbe anche bene un ruolo meno inciso. Del resto, spiega, sono i Queen!
Sulla questione delle scelte, inoltre, Brian May spiega che tutto il materiale escluso da questo album potrebbe finire anche in un altro disco, quasi a voler sottolineare la difficoltà nel dover selezionare le canzoni. Per farlo hanno preso in considerazione altri album dello stesso tipo, come il Live at Leeds degli Who e il concerto di James Brown registrato all'Apollo Theatre.
Proprio
per ribadire l'importanza del legame umano nato tra i tre, Adam coglie
l'occasione che gli da una delle domande proposte dai fan, spiegando che
lavorare con Brian e Roger lo ha reso migliore, non solo come musicista ma
anche come persona. Da parte loro, Brian e Roger non perdono occasione per
sottolineare ancora una volta la fortuna di poter lavorare con il cantante
americano. Il batterista in particolare ribadisce di avere accanto una delle
voci migliori al mondo.
Si
passa poi alle domande tipiche dei fan, tra cui “qual è la vostra canzone
preferita?”. Se da un lato Roger ne cita un bel po' (Bohemian Rhapsody e Under
Pressure su tutte), per Adam è più una questione di “momento”, che è poi il
sentimento che tipicamente domina le scelte di un fan. Brian invece sceglie con
decisione The Miracle, soprattutto
per il testo “così positivo nonostante Freddie lo abbia scritto quando era giÃ
molto malato”.
Immancabile
dunque anche Freddie. Non deve stupire. Chi segue i QAL fin dagli esordi sa
bene come Freddie Mercury sia
qualcosa di più di una figura ingombrante, da rispettare ad ogni costo. C'è
nelle parole di tutti e tre il costante e profondo desiderio di considerarlo
quasi parte del progetto che stanno portando avanti. Una sorta di presenza che
si palesa non solo nei vari momenti dello show, ma anche a livello spirituale.
Ad Adam poi il compito di ribadire (per l'ennesima volta) che lui non è il
sostituto di Freddie. Gli fa eco Brian che chiarisce come Adam non lo imiti in
alcun modo (ma basterebbe vedere almeno uno dei loro concerti per rendersene
conto, ndr).
Si
torna poi alla musica con una domanda che tocca forse uno dei tasti più dolenti
della loro collaborazione, almeno per noi fan: la scelta delle canzoni. Perché
c'è chi giustamente vorrebbe ascoltare anche qualcosa di diverso dalle solite
hit, che pure sono quelle che richiamano il grande pubblico. Sulla questione
Roger Taylor spiega che in realtà dei tentativi sono stati fatti, ad esempio
proponendo di recente Machines o pezzi come It's Late e Spread Your Wings. C'è
da dire che in Live Around The World hanno trovato spazio, forse un po' a
sorpresa vista la natura da “best of” dell'album anche canzoni come I Was Born
To Love You e Love Kills – Ballad, che in qualche modo offrono all'ascoltatore
qualcosa di diverso dal solito.
Infine
si è tornati al grande tema, quello della pandemia, con l'augurio di Brian,
Roger e Adam di poter tornare il prossimo anno a fare quello che gli riesce
meglio, suonare in giro per il mondo e continuare a farlo ancora per lungo
tempo. Del resto nel 2021 c'è da festeggiare il 50esimo anno di Regno dei Queen
e la musica dal vivo non può davvero mancare.
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