Brian May: i Queen + Adam Lambert hanno registrato in studio, ma mancano le “giuste vibrazioni”


Se ne parla da anni, letteralmente da quando la collaborazione tra i Queen + Adam Lambert è diventata qualcosa di più che l’occasione estemporanea di esibirsi assieme: incideranno mai delle canzoni inedite assieme?

Col tempo abbiamo imparato a darci una risposta più o meno certa: no, hanno deciso di puntare esclusivamente sui live e sul portare avanti il proprio retaggio, per concedere soprattutto ai nuovi fans la possibilità di rivivere (con le ovvie differenze) i fasti del passato. È un meccanismo che funziona alla grande, nessun dubbio su questo. Basta andare a vederli in concerto (per noi in Italia la prossima occasione sarà il 23 Maggio del 2021) per rendersene conto.

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Non che ci sia niente di male, soprattutto quando è una scelta che paga in termini di consensi. Per i Queen andare a “toccare” la propria storia è sempre stato un gioco a perdere, vedi il remake di We Are The Champions con Robbie Williams o The Cosmos Rocks con Paul Rodgers, affossati dai fans prima ancora che dalla critica, nonostante si trattasse (specie nel secondo caso) di proposte musicali realmente valide e interessanti.

A lungo andare, tuttavia, l’esigenza di sentire qualcosa di nuovo nasce spontanea, specie per noi che abbiamo l’abitudine di seguirli con assiduità e che magari patiamo un po’ di stanchezza nella riproposizione delle sole hits con rarissime eccezioni inserite nelle setlist dei concerti. Così, l’idea che Brian, Roger e Adam facciano il grande passo di entrare in studio diventa quasi un desiderio indispensabile per alimentare la passione. Senza contare quella componente di curiosità nel sentire, finalmente, cosa sono in grado di fare su un terreno musicale completamente inedito.

Tutti e tre ne hanno parlato a più riprese e i loro atteggiamenti sono più o meno questi: Roger si tufferebbe immediatamente nell’operazione; Adam da parte sua mantiene una posizione più incerta (“per me i Queen sono quelli con Freddie e John” è una delle sue frasi più note); Brian è quello meno convinto, scottato com’è dai pessimi risultati ottenuti da The Cosmos Rocks e dalla convinzione che i fan (specie quelli di lungo corso) non siano interessati a sentire nulla che non abbia la voce di Freddie.

Eppure in questi anni se ne è parlato. A farlo è stato anche William Orbit all’epoca della sua collaborazione con i Queen per il singolo Let Me In Your Heart Again. Il producer (amico personale di Roger e della moglie Sarina) dichiarò nel 2013 che considerava “ovvio” che i QAL fossero entrati in studio a provare qualcosa. Tuttavia fino ad oggi non c’è mai stato nulla di concreto in questo senso. Il fatto è che probabilmente i nostri tre non hanno mai trovato il momento giusto e la giusta ispirazione per fare qualcosa che, inutile negarlo, potrebbe anche danneggiare il successo (indiscutibile, con buona pace dei haters) dei tour di questi anni.

Poi è arrivata la pandemia e si sa, gli eventi epocali hanno anche l’effetto di spingere verso direzioni inaspettate. Per i QAL questo si è tradotto in un singolo benefico, una versione estemporanea di We Are The Champions, ribattezzata per l’occasione “You Are The Champions”, incisa a distanza durante il lockdown e successivamente pubblicata in digitale per raccogliere fondi in favore del WHO, il World Health Organization. Il brano, pur nella precarietà dettata dalla situazione, ha riscosso un notevole successo, tanto da essere andato primo in classifica (iTunes, soprattutto) in varie parti del mondo. In più la stampa ne ha parlato tantissimo e l’iniziativa ha certamente ricevuto il plauso dei fans, soprattutto per gli aspetti meritori di cui il singolo è portatore.

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Oggi invece abbiamo avuto una piccola sorpresa, lo svelamento di un’intervista a Brian May rimasta fino ad oggi inedita e rilasciata a Sammy Hagar, l’ex frontman dei Van Halen. Trasformato in conduttore di uno show televisivo, Hagar ha ricevuto una confidenza dal chitarrista dei Queen davvero niente male: i QAL hanno registrato in segreto delle cose, ma la mancanza di quelle che Brian May ha definito “le giuste vibrazioni” ha fatto decidere la band di non pubblicarle.

Si tratta di una conferma a qualcosa che potevamo forse considerare scontata, ma avere la certezza direttamente dalla voce di Brian è un bel passo avanti. Verso cosa? Difficile stabilirlo, soprattutto oggi, tra una pandemia che deve ancora dirci molto su cosa potremo fare in futuro e un infortunio occorso allo stesso Brian che lo terrà immobile per ancora qualche tempo.

Da un lato proprio il blocco a tutti gli eventi live potrebbe essere una “buona scusa” per entrare in studio e magari definire le registrazioni già fatte, complice anche il successo di You Are The Champions. Dall’altro temo restino in piedi i grandi dubbi legati ai rischi che la pubblicazione di canzoni completamente nuove comporterebbe, non solo a Brian e Roger ma anche per Adam, la cui popolarità nell’ambito prettamente Queen è sempre “a rischio” per così dire.

Si può anche pensare che, visto proprio il successo del singolo benefico, la pubblicazione dello spezzone di intervista inedita (il video potete rivederlo alla fine di questo articolo) sia un modo per saggiare ulteriormente il favore del pubblico e della stampa e decidere così sull’opportunità di impiegare la stasi concessa dal covid_19 in qualcosa capace (su questo non c’è dubbio) di farci parlare per mesi, se non per anni, della nostra band preferita, nella buona così come nella cattiva sorte, come sempre deve essere.