Pubblicata nel 1975, punto di svolta per una band che a quel punto rischiava il fallimento economico. Un testo misterioso, una combinazione sonora audace. Soprattutto un capolavoro destinato a durare per sempre e a collezionare premi e riconoscimenti. Bohemian Rhapsody è tutto questo e molto altro.
Freddie
Mercury era un genio. Un autore completo, assoluto, capace di
osare e stupire, animato dalla convinzione che assieme ai suoi compagni di
avventura avrebbe potuto conquistare il mondo e Bohemian Rhapsody fu il missile
con il quale i Queen hanno potuto raggiungere le vette più alte della loro
carriera. Un mito, una leggenda che dura ancora oggi e che durerà per sempre.
Elencare il numero di premi e record ottenuti da Bohemian
Rhapsody è impresa difficile, forse addirittura impossibile perché si finisce
sempre con il dimenticare qualcosa. Ma se c’è un riconoscimento davvero
significativo che merita enorme attenzione è quello attribuito proprio in
questi giorni negli Stati Uniti.
Il Congresso
americano infatti ha deciso di inserire il singolo dei Queen nella propria
Biblioteca perché, questa la motivazione, “culturalmente, storicamente o
esteticamente importante o in grado di riflettere il modo di vivere negli Stati
Uniti e per questo merita un posto nel National Recording Registry”.
Con 158 milioni di
documenti, la Biblioteca del Congresso
(situata a Washington al numero 101 di Independence Avenue) è la più grande del
mondo, vera e propria “arca” con cui si tramanda alle generazioni future il
retaggio culturale dell’umanità , affinché ciò che ha cambiato il mondo in
positivo non venga dimenticato.
L’importanza dell’ingresso
di Bohemian Rhapsody nella Biblioteca del Congresso è enorme, perché cancella
definitivamente quegli attacchi che i Queen hanno subito negli Stati Uniti a
metà degli anni Ottanta (a causa del video di I Want To Break Free mistificato
dall’intransigente puritanesimo americano) e perché sancisce tutto il valore artistico
e culturale della musica della band.