Batman, l’Uomo Pipistrello, il Cavaliere Oscuro, il Crociato. Sono tanti gli appellativi che
hanno accompagnato il personaggio creato da Bob Kane e Bill Finger
per la DC Comics nell’ormai lontano
1939. È uno dei fumetti più conosciuti al mondo, nonché quello che più di altri
ha continuato ad evolversi costantemente, vivendo nuove vite sia fumettistiche che
cinematografiche, in un continuo gioco di rimandi, reinvenzioni, rinascite e
rivisitazioni.
Spiegare il successo di un personaggio così complesso non
è semplice. Probabilmente una delle motivazioni che lo hanno reso così celebre
e capace di attraversare intere generazioni sta nel fatto che, a differenza di
altri eroi dell’universo DC (o Marvel), Batman
ovvero Bruce Wayne non è dotato di
superpoteri, anche se qualcuno potrebbe obiettare che, dopotutto, essere un
multi miliardario è in qualche modo una sorta di potere capace di offrirti
molte più opportunità che ad altri.
Detto in altri termini, l’apparente normalità di Bruce
Wayne aumenta la possibilità per il lettore di immedesimarsi nel personaggio.
Per essere Batman non occorre provenire da un altro pianeta, né essere punto da
strani insetti o aver subito qualche irradiazione atomica. È sufficiente avere,
per paradossale che sia, un lato oscuro indotto da un trauma infantile e la
capacità di controllarlo per fare il bene della collettività, pur non potendo
rinunciare del tutto a quei dissidi morali che lo fanno vivere in perenne
equilibrio tra luci e ombre.
Questo tipo di caratterizzazione del personaggio è preponderante
soprattutto nella versione cinematografica ideata da Christopher Nolan. Il suo Cavaliere
Oscuro infatti sfugge completamente alle interpretazioni viste fino a quel
momento, sia nei fumetti che in tv o al cinema.
La cultura pop è lontana, così come una certa dose di
ingenuità che aveva contraddistinto le precedenti versioni viste sul grande
schermo. Con Nolan Batman diventa davvero ciò che promette il titolo della sua
trilogia: un Cavaliere Oscuro, segnato da ferite emotive che vengono rappresentate
di volta in volta dai vari antagonisti e co-protagonisti dei tre film.
Tutto questo è raccontato nel saggio scritto da MARCO FURIA e pubblicato da SHATTER EDIZIONI nel 2020. Un libro
che, pur non essendo particolarmente lungo (conta meno di 100 pagine) riesce ad
offrire al lettore una visione approfondita e inedita della trilogia di Nolan.
Il volume può essere considerato suddiviso in due parti,
con la prima incentrata sulle trame dei tre film, attraverso una sorta di
sinossi espansa (non mancano gli spoiler, necessari a spiegare la storia),
mentre la seconda affronta i temi e i personaggi dal punto di vista più
squisitamente psicologico. L’autore, infatti, con una Laurea in Scienze
Psicologiche Applicate e una grande passione per il cinema, riesce a raccontare
la trilogia di Nolan puntando sull’analisi
archetipica, quella su cui lo stesso regista ha costruito la propria opera.
La seconda parte del libro diventa così un saggio in
perfetto equilibrio tra cinema e psicologia, nel quale l’autore mette in
luce alcune figure archetipiche attraverso
l’analisi di concetti come la maschera, il trauma, la paura, il doppio di sé,
in quello che può essere definito come un percorso evolutivo e di crescita che
vede al centro Bruce Wayne e il suo mondo interiore.
Il saggio di Furia dimostra così come Nolan sia più
interessato all’uomo Bruce Wayne e alle scelte che farà nel corso della propria
esistenza, piuttosto che l’eroe incarnato attraverso il costume da pipistrello.
La lettura è certamente agevole anche per chi ha poca
dimestichezza con la psicologia, mentre una certa conoscenza dei film di Nolan
è necessaria per non perdersi nei meandri della trama e nella comprensione
delle metafore rappresentate da figure iconiche come Joker e Due Facce, oltre
allo stesso Wayne/Batman.
Come già visto per altri volumi di SHATTER EDIZIONI, anche in questo caso si apprezzano molto sia il
formato che la veste grafica del libro, con una bella copertina semi-rigida,
carta di qualità e un comparto fotografico con immagini in B/N che aiutano a
rivivere le emozioni dei tre film raccontati da Furia.
Un libro consigliatissimo a chi ama il cinema di Christopher Nolan ed è alla ricerca di
un uno studio che vada oltre gli aspetti meramente cinematografici. Del resto
la propensione del regista è sempre quella di raccontare storie stratificate,
nelle quali più si scende in profondità e maggiori sono i significati da
individuare. Una vera e propria ricerca psicologica nella quale il libro di
Marco Furia può essere un’ottima guida.
ACQUISTA
IL LIBRO
VAI SUL SITO DI SHATTER EDIZIONI
LEGGI
ANCHE:
SEGUI ANCHE LA PAGINA