Che il chitarrista dei Queen sia un uomo dai molteplici interessi e dall’ingegno più unico che raro non lo scopriamo certamente oggi. Perché Brian May non è solamente uno dei più grandi musicisti di tutti i tempi. E’ anche un astrofisico (con tanto di collaborazioni con la NASA e l’ESA), uno dei massimi esperti di fotografia stereoscopica, un difensore dei diritti degli animali e, da oggi, è anche impegnato in un nuovo progetto per salvare il rock’n’roll! Da cosa?
Dal Covid-19 ovviamente.
Perché a causa della pandemia e pur nella prospettiva dei vaccini in arrivo in
tutto il mondo, il rischio che anche nel 2021 non si possa tornare negli stadi
e nelle arene per assistere ai concerti che amiamo è ancora alto. Soprattutto c’è
da salvare il tour dei Queen + Adam Lambert, rimandato al prossimo anno e che
inizierà proprio dall’Italia.
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Naturalmente la maggior parte degli artisti sta
attendendo lo sviluppo della situazione. Ma non Brian May, deciso a dare il
proprio contributo per trovare soluzioni in grado di riportare la gente ai
concerti in un contesto di assoluta sicurezza.
Così, assieme ad un team di esperti, ha avviato un nuovo
progetto sperimentale già in corso presso una location davvero importante nella
storia dei Queen: l’Hammersmith Odeon, oggi Apollo Theatre. Qui il chitarrista
ha installato un meccanismo capace di regolare il flusso d’aria all’interno
dell’arena in modo da garantire sia ai musicisti che al pubblico una condizione
di sicurezza rispetto alla possibile contaminazione da Covid-19.
Il progetto è ancora all’inizio, c’è tanto da fare, ma è
comunque una iniziativa lodevole che, con un po’ di fortuna, potrebbe anche
risolvere una questione certamente complessa. Dal suo account Instagram, ecco
le parole di Brian:
“Mi
avete chiesto perché stessi visitando il leggendario Apollo Theatre (l’ex
Hammersmith Odeon. Il riferimento è ad alcune foto postate nei giorni scorsi,
ndt). Bene, la risposta è: per salvare il Rock and Roll ovviamente! Una mattina
mi sono svegliato con un'idea: un modo per provare a progettare un sistema per
la gestione del flusso d'aria capace di rendere i teatri e le arene abbastanza
sicuri in una situazione di pandemia, in modo da consentire lo svolgimento dei
concerti così come li conoscevamo. Così noi, un piccolo team composto da me, un
professore di Cambridge e i due massimi esperti di flussi d'aria dell'O2 Arena di
Londra, ci siamo incontrati, socialmente distanziati ovviamente, all'Apollo,
per studiare il suo sistema di ventilazione e testare alcune teorie. Siamo agli
inizi e ci sono grossi problemi da risolvere, ma se riusciamo anche solo in
parte, potrebbe essere una mossa decisiva per salvare i concerti. E ovviamente
abbiamo nel mirino quei concerti dei Queen + Adam Lambert alla O2 Arena già
prenotati e con i biglietti già venduti per il prossimo giugno. Quindi la posta
in gioco è alta. Bene, per adesso possiamo sognare”
A noi non resta che coltivare la speranza che il sogno
diventi realtà, senza dimenticare che il nostro contributo fatto di mascherine,
distanziamento sociale e vaccinazione saranno fondamentali. Anche per il
ritorno dei concerti.