Oggi 31 Ottobre Bohemian Rhapsody compie 45 anni! Quando il dj Kenny Everett decise di trasmetterla in radio per ben 14 volte in una sola giornata fu solo il primo di una lunga schiera di ascoltatori completamente rapita da questo capolavoro. Chi acquista per la prima volta A Night At The Opera o il 45 giri non può fare a meno di suonare il brano più e più volte, quasi che le note pensate da Freddie Mercury siano dotate di una sorta di magnetismo che fa restare incollati sui solchi del disco. Ci sono tanti modi per raccontare Boh Rhap, ad esempio provando ad interpretarne il significato, oppure ricercando tra le dichiarazioni dei Queen la storia di come fu realizzata in studio in quel lontano 1975. Oppure si possono mettere assieme alcuni dei fatti che ruotano attorno alla canzone e che in ben quattro lustri ne hanno determinato un successo senza limiti di spazio e di tempo. Eccone alcuni.
La canzone è lunga esattamente 5 minuti e 55 secondi e pur non essendo quella più lunga incisa dai Queen (Innuendo ad esempio supera i 6 minuti) fu quella che generò maggiori dubbi, soprattutto nella casa discografica, poco convinta che il brano potesse conquistare le radio, all'epoca il mezzo promozionale più importante. Come sappiamo i Queen e Freddie in particolare si batterono con la Emi e il loro manager John Reid affinché il singolo non venisse "editato". Alla fine la spuntarono, dimostrando di avere ben chiaro in mente cosa volessero fare della propria musica e con l'aiuto inaspettato di Kenny Everett il successo fu di proporzioni gigantesche.
Boh Rhap ha fatto vincere ai Queen numerosi premi e riconoscimenti in ogni paese del mondo. Impossibile elencarli tutti quanti, ma non si può dimenticare che grazie a questo singolo si aggiudicarono il loro primo e unico MTV Music Video Awards. Molti fans pensano che il network musicale abbia sempre snobbato i Queen e il fatto che MTV si sia "accorta" della band solo per il video di Bohemian Rhapsody ne è forse una prova.
Un altro elenco pressoché impossibile da fare è quello delle infinite cover realizzate di questa canzone. Tra esibizioni live, magari con gli stessi membri dei Queen, e rifacimenti di dubbio gusto incisi sugli album di artisti ormai scomparsi dalla scena musicale, se ne possono contare davvero a decine. Ma tra queste la versione video realizzata dai Muppets ha raggiunto 50 milioni di visualizzazioni: talvolta essere pupazzi paga!
Boh Rhap è anche l'unico caso di una canzone che raggiunge il primo posto in classifica per ben due volte a distanza di 20 anni. Dopo il 1975 infatti il singolo venne ripubblicato nel 1991 all'indomani della morte di Freddie Mercury e il successo fu immediato e clamoroso.
Bruce Gowers fu il regista del leggendario video che accompagnava la canzone, realizzato per garantire ai Queen la loro partecipazione a Top Of The Pops nonostante fossero impegnati in tour. Alla band quel tipo di programma in realtà non piaceva particolarmente, preferendo le esibizioni live davanti ad un pubblico in grado di apprezzare la loro musica, tuttavia si lanciarono con entusiasmo nella realizzazione del video. Prima di loro lo avevano fatto già altri artisti (ad esempio i Beatles), ma mai prima di allora si era pensato a qualcosa che potesse in qualche modo somigliare ad una sorta di film. Le inquadrature, le luci ed ogni singola scena furono studiate meticolosamente per creare qualcosa di unico e di mai visto prima. Per questa ragione il risultato finale è passato alla storia come il primo video musicale. Non è del tutto vero, ma certamente il video di Boh Rhap cambiò per sempre il modo di fare musica per immagini.
Brian May ha raccontato che di Boh Rhap non esisteva un demo, ma che Freddie arrivava in sala di registrazione con delle nuove idee su cui poi tutti assieme lavoravano. Tuttavia inizialmente il "working title" del brano era Real Life e si dice che la versione originale durasse ben 10 minuti. A dirlo è Jim Hutton nel suo libro.
Scontro tra....mamme! Quando il 31 ottobre del 1975 il singolo approdò in classifica, raggiunse la vetta surclassando un brano degli Abbba intitolato "Mamma Mia" che è, come sappiamo, una delle frasi più famose del testo scritto da Freddie.
Ancora a proposito dei vari personaggi che animano le atmosfere della canzone, si dice che Freddie inserì quello di Galileo (proprio il famoso astronomo italiano) come omaggio alla figura di Brian May, già all'epoca impegnato con i suoi studi in astrofisica, poi abbandonati per dedicarsi alla musica e infine ripresi pochi anni fa con il conseguimento del suo dottorato.
Freddie ha spiegato di essere giunto alla stesura del testo studiando l'opera, in particolare quella italiana a cui si era appassionato proprio in quegli anni (e che anni dopo gli diede l'idea per Barcelona). Ed è proprio dalla cultura nostrana che prese spunto per un altro personaggio di Boh Rhap: Scaramouche. Nella commedia dell'arte del 16esimo secolo era una figura (o maschera) allegorica che rappresentava il fanfarone pieno di sé, il vanaglorioso sempre pronto a mettere gli altri in difficoltà per il proprio tornaconto. Era anche facile all'ira e non perdeva occasione di lanciarsi in qualche zuffa, magari brandendo la spada. Nell'evoluzione del teatro di origine napoletana (il suo vero nome era Scaramuzza), abbandonò la lama in favore della chitarra e forse per questo ispirò Freddie per la sua canzone.
Ovviamente il singolo originale è un vero e proprio oggetto di culto nel mondo del collezionismo. Se ne contano diverse edizioni a seconda del paese in cui fu pubblicato, ma quella più famosa è in vinile blu stampato in sole 200 copie nel 1978.
In questi giorni in tanti stanno tentando di offrire la propria personale interpretazione del testo, rimasto enigmatico fino ai giorni nostri. Per Freddie Mercury ognuno avrebbe dovuto pensare ciò che voleva, consapevole che un'opera d'arte è tale anche perché conserva un alone di mistero. Lo sanno bene anche gli altri Queen che nel corso degli anni non hanno mai offerto la loro versione. E' giusto così: tutti noi andiamo a visitare le sale del Louvre per lasciarci sorprendere ed emozionare dall'enigmatico sorriso della Gioconda. Allo stesso modo tutti desideriamo oggi come 40 anni fa vivere lo stupore che solo quei 5 minuti e 55 secondi sanno regalarci.
AUGURI BOHEMIAN RHAPSODY!