All'inizio degli anni '60, due giovani studenti, Tim
Staffell e Brian May, formarono un gruppo rock composto da cinque elementi
chiamato 1984. Nonostante il nome della band fosse un chiaro omaggio all’ominimo
romanzo di George Orwell, Staffell racconta che in realtà era una sorta di
"cover band messa su per divertimento". Dopo il liceo, la band
si sciolse, ma Staffell e May continuarono a suonare assieme fino alla
formazione di un nuovo gruppo, gli Smile, assieme al batterista Roger Taylor.
Anche se la band rimase insieme per soli due anni, ha
un posto importante nella storia della musica come il gruppo che ha gettato le
basi di ciò che sarebbero diventati i Queen. Tra il 1968, quando si formò
la band, e il 1970, quando Staffell se ne andò, gli Smile erano una voce
potente nella scena rock londinese degli anni '60. In più lo stesso Tim
conosceva un giovane cantante, Freddie, che sarebbe poi diventato il frontman
dei Queen.
Lo scioglimento degli Smile e l’unione delle forze tra
Brian, Roger e Freddie per formare i Queen è una delle scene di apertura di Bohemian
Rhapsody .
Ma la storia che il pubblico ha visto al cinema non racconta
in modo preciso come andarono le cose. Il film, infatti, mostra un giovane
Freddie che assiste ad un concerto degli Smile al termine del quale Tim
annuncia di voler lasciare la band. Poco dopo, quella sera stessa, Freddie
propone a due sconsolati Brian e Roger di suonare assieme e per convincerli
improvvisa nel retro del locale alcune strofe di Doing All Right.
Ma, come i fan dei Queen sanno bene, si tratta di un
episodio romanzato e per certi versi semplificato per mere ragioni di copione.
Gli Smile nel film: Tim Staffell è interpretato dall'attore Jack Roth |
In un'intervista con il magazine Esquire, Tim Staffell
spiega la vera storia di come ha lasciato Smile, di come sono nati i Queen a
seguito del suo addio e altri dettagli non raccontati in Bohemian
Rhapsody.
“La mia fuoriuscita dagli Smile è stata assolutamente amichevole. Ho
iniziato a sentire il bisogno di fare una musica più improvvisata, influenzato
dall’ascolto di musica jazz e blues. Il film ha usato la licenza artistica
per descrivere il mio abbandono, ma non è andata proprio così, perché Freddie ed
io eravamo buoni amici al college. Freddie si unì alla band e fu molto
naturale, dato che era molto amico di Brian e in particolare di Roger con il
quale gestiva anche una bancarella di abiti usati. Andò che una sera dissi
loro: ‘Sentite ragazzi, non sono più contento di quello che stiamo facendo e
non penso che funzionerà'.
All’epoca io e Freddie frequentavamo lo stesso anno alla scuola
d'arte. Seguivamo lo stesso corso. La cosa particolare di Freddie era
che ha sempre avuto una fede incrollabile in se stesso. La gente direbbe
che era timido, ma in fondo aveva questa fede assolutamente
incrollabile. Un tempo diceva che un giorno sarebbe diventato una superstar.
Era così in quei giorni. Era un
ragazzo così geniale e in lui non c’era nessuna cattiveria. Era una forza
positiva nel mondo. Ed era anche un ottimo amico.
La scena musicale di
Londra negli anni '60 e '70 è davvero partita da zero. Sono stati i ragazzi
di quell’epoca a inventarla nei loro garage, nei loro salotti. Quasi tutti
erano dei musicisti, così sono nate band che mettevano assieme idee diverse. Era
come un crogiolo. Freddie socializzava con noi quando facevamo concerti, o
andavamo alle feste e in cambio conoscevamo meglio Freddie, con la sua band,
con le sue feste e con le sue amicizie.
Freddie aveva un modo
particolare di ritrarre le labbra sui denti. Immagino fosse una sorta di tic
nervoso. Penso gli sia rimasto addosso per tutta la vita. Aveva l’abitudine
di ritrarre le labbra, come per alleviare il disagio. Rami lo ha copiato. L'ho
visto nella prima clip e ho pensato, wow, ha fatto i compiti a casa!
Hanno fatto un ottimo
lavoro con la necessità di raccontare una storia lunga 15 anni in un paio d’ore. Non
ho alcun problema con la necessità di sviluppare una sceneggiatura che crei la
giusta enfasi. Finché la carica emotiva viene mantenuta, allora va bene.
Penso che avrei fatto
le stesse scelte. Forse alcuni dettagli gli avrei affrontati in modo
leggermente diverso, ma penso che sia stato fatto tutto nel modo giusto. Alla
fine del film c'è una tale intensità attorno a Freddie che sa di avere l'AIDS,
durante il trionfo del Live Aid. Certo, non è realistico. Non è
successo così, ma quello era il modo giusto per terminare il film.
Lui era un autentico
frontman. Questa era la principale differenza tra me e Freddie. Ho
realizzato due album e ho continuato a scrivere canzoni. I due album, uno
si chiama Amigo ,
del 2003, in cui suonano anche Bryan May, Snowy White, Morgan Fisher e altri. E
più di recente ho pubblicato Too Late, il mio nuovo lavoro. Poi ne preparerò un
terzo che penso sarà anche l’ultimo.
Circa un anno fa, invece
ho registrato assieme a Brian e Roger la nuova versione di Doin' Alright"
per il film. Avevano iniziato a usare la versione dei Queen di quella
canzone come base per il film. Ma non aveva il carattere sufficiente del
lavoro originale degli Smile. È stato messo insieme in modo relativamente
rozzo, paragonato a quello sofisticato dei Queen. Quindi sono stato io a
cantare e a suonare il basso e poi Brian ci ha messo un po' di chitarra. Abbiamo
ricreato le sensazioni tipiche degli anni '60, rendendo l'intera cosa più
grezza dell'originale.”
(Fonte: www.esquire.com)