Il Live Aid può essere
considerato come il più grande concerto di tutti i tempi, non fosse altro perché
ha riunito sullo stesso palco gli artisti più importanti del tempo. Tuttavia
esiste un altro evento della stessa portata e che forse può essere considerato
ancora più eccezionale, perché fu realizzato per rendere omaggio ad un singolo
artista. Qualcosa che non era mai accaduta prima e che nemmeno dopo ha trovato
altri termini di paragone simili. Stiamo parlando del Freddie Mercury Tribute
Concert.
Nel corso della storia
sono stati organizzati grandi eventi musicali. Woodstoke, Isola di Wight, Rock
In Rio, Live8 e ovviamente il Live Aid, tornato alla ribalta anche grazie a
Bohemian Rhapsody. Perché quel giorno sul palco di Wembley i Queen furono i
migliori e il film vincitore di 4 premi Oscar ha sottolineato proprio quell’esibizione
come il vertice della carriera della band.
Ma, sempre a Wembley, i
Queen tornarono più volte. Nel 1986 per il Magic Tour (e anche quel doppio
concerto è passato alla storia come uno degli show più conosciuti del gruppo) e
il 20 Aprile del 1992 per rendere omaggio allo spirito immortale di Freddie
Mercury. Basato proprio sull’idea già messa in pratica dal Live Aid, il Tribute
è stato un trionfo assoluto.
Oggi ne ricorre l’ennesimo anniversario. Riviviamo
l’evento attraverso le parole di chi quel concerto lo ha voluto e vi ha preso
parte determinandone un successo che non ha eguali.
Brian May: La notte in cui
Freddie è morto, ci siamo detti: "Bene, dovremmo tributargli una
conclusione nel vero stile a cui è abituato".
Harvey Goldsmith (promoter del concerto): il manager dei Queen, Jim Beach, ha preso il controllo di
tutto. È venuto da me con una proposta per fare uno spettacolo allo stadio
di Wembley. Avevano una lista degli artisti che avrebbero voluto sul palco,
quindi abbiamo contattare tutti per capire chi era disponibile. Jim aveva
già trovato degli accordi con alcuni di essi. Liz Taylor era una. Era
coinvolta nella lotta all’AIDS attraverso la sua amicizia con Elton John,
quindi quando il concerto tributo iniziò a diventare realtà lei era già
interessata alla causa (vi partecipò proponendo sul palco un discorso di
sostegno alla lotta contro la malattia).
Wendy Laister (pubblicista): Il problema più grosso della fase preparatoria del
concerto fu che un gruppo di attivisti gay, l’ACT-UP, dichiarò che i Guns N
'Roses non avrebbero dovuto partecipare perché Axl era accusato di aver
espresso alcune opinioni omofobe. E' stata una situazione difficile da
gestire perché Axl non ha parlato con i media, quindi abbiamo dovuto fare
affidamento sui membri dei Queen per la risoluzione del problema.
Brian May: È stato un duro
sforzo per noi perché non stavamo solo esibendoci, stavamo anche organizzando
tutto. Era già abbastanza difficile scegliere gli artisti che sarebbero
apparsi. Abbiamo discusso molto tra noi su questo aspetto, ma i criteri di
base per le scelte erano la loro rilevanza rispetto a Freddie.
Harvey Goldsmith: le prove si sono
svolte in vari luoghi: i Nomis Studios di Londra, iBray fuori città vicino a
Windsor e infine, il giorno prima dello spettacolo, nello stadio di Wembley.
Terry Giddings (chauffeur personale di Freddie Mercury): Le prove allo stadio di Wembley sono state
grandiose. Tutti sono arrivati in orario e nessuno sembrava dispiaciuto
di essere lì. Tony Iommi era così paziente e George Michael è stato lì
tutto il tempo, anche quando non stava provando. Qualcuno ha provato a
cantare nello stile di Freddie, ma alla fine ognuno si arreso e ha interpretato
le canzoni a proprio modo.
Joe Elliott (cantante dei Def Leppard): In un certo senso il giorno dello spettacolo è stato
spensierato. La gente entrava e usciva dai camerini per tutto il tempo. D'altra
parte c'era sicuramente una vera tristezza nell’aria, ed era ovviamente un’atmosfera
molto diversa per i Queen.
Brian May: ero molto nervoso. Mi
sento così se si tratta di una situazione sconosciuta, ed ero preoccupato di
dimenticare di introdurre i musicisti che dovevano esibirsi con noi.
Joe Elliott: Axl era nel
camerino accanto al nostro. Elton John venne da noi e ci disse di aver
bussato alla sua porta, ma che l’addetto alla sicurezza di Axl gli risposte che
stava dormendo! Così Elton gli disse: "Beh, devo fare un duetto con lui
tra quattro ore!" E il tipo si strinse nelle spalle e gli chiuse la porta in
faccia. Allora Elton entra nel nostro camerino e ci dice: "Che cazzo
c'è che non va con quel ragazzo?" Elton ebbe un piccolo sfogo e alla fine
se ne andò dopo aver bevuto una tazza di tè.
Mark Cox (membro del pubblico): Gli Extreme furono tra i primi ad esibirsi. Erano
abbastanza grandi in quel momento. Ma era strano che suonassero un medley
di canzoni dei Queen. Fu come vedere una tribute band senza il sosia di
Freddie.
Gary Cherone (cantante degli Extreme): E’ stato il più grande spettacolo trasmesso in tv, più grande
anche del Live Aid. Quello è statp probabilmente il miglior giorno delle
nostre vite. Perché abbiamo incontrato David Bowie... Potrei parlarti per
sempre di questo.
Harvey Goldsmith: l'atmosfera dietro
le quinte era sorprendentemente edificante. Nessuno ha causato problemi o
provato a fare la primadonna. Tutti hanno accettato l'ordine di
esecuzione, perché abbiamo spiegato loro che doveva essere così solo per
permettere allo spettacolo di fluire.
Joe Elliott: La nostra
performance è stata davvero complicata, perché la batteria elettronica di Rick
Allen non è un kit standard (a causa di un incidente, il batterista dei Def
Leppard ha perso un braccio e usa una batteria che gli consente di suonare con
un solo braccio e i piedi). Il kit fu collegato in modo errato all’inizio e in
alcuni momenti puoi sentire Rick mentre sta cercando di convincere i tecnici a
scollegarlo e collegarlo nel modo giusto.
Terry Giddings: I Guns N 'Roses
sembravano essere sinceramente in soggezione di tutti gli altri. Mi sembrarono
persone umili e gentili.
Mark Cox: Ci sono state molte polemiche
sui Guns N 'Roses, ma hanno ottenuto un'ottima accoglienza.. Axl Rose indossava
una maglietta che diceva "Uccidi i tuoi idoli". Date le
circostanze sembrava un po' sciocca come cosa.
Terry Giddings: mi occupavo di Liz
Taylor. Axl arrivò correndo dal palco con due persone che si occupavano
enormemente, e quando entrò nel salotto si imbatté in Liz. Ricordo lo
shock di vederli correre verso di lei, ma poi sorrise, e potevi vedere che
nonostante il reciproco imbarazzo c'era rispetto.
Mark
Cox: Mi sono piaciute tutte le band, anche gli Spinal
Tap, ma non vedevo l’ora di assistere all’esibizione dei Queen.
Joe
Elliott: Brian mi disse: "Voglio che tu faccia Tie Your Mother Down , ma tu sei solo nel secondo
verso perché voglio che la canzone inizi solo con noi tre". Così io gli ho
risposto: "Ehi, è il tuo concerto!”
Slash: Stavo
per salire sul palco con i Queen, e mi sono tolto la maglietta e qualcosa non
andava con i miei pantaloni, così mi sono abbassato i pantaloni fino alle
caviglie. E ho sentito questa voce, qualcuno che mi stava presentando a
Liz Taylor. Mi sono tirato su i pantaloni e ho detto: "Ehm, piacere
di conoscerti".
Tony
Iommi: Ero davvero orgoglioso di suonare con Roger
Daltrey e, naturalmente, con i Queen quella sera. È stata un'esperienza
molto forte.
Mark Cox: Robert Plant ha fatto una buona
versione di Crazy
Little Thing Called Love . Innuendo invece non fu così buona.
Robert Plant: Freddie ha detto
che Innuendo è stata scritta come una sorta di tributo ai Led Zeppelin, ma non
riuscivo a capirne le parole. Ho cercato di imparare i versi mentre ero in
vacanza in Marocco, ma ho finito con l’usare un enorme foglio incollato di
fronte a me sul palco da cui potevo leggere le parole.
Harvey Goldsmith: Bowie ha fatto la
performance della giornata. Anche la preghiera del Padre Nostro
ho sentito che ha avuto ragione nel farla.
Mark Cox: Quando David Bowie si è messo
in ginocchio e ha cominciò a recitare il Padre Nostro, non potevo credere a quello che
stavo vedendo. Doveva essere un momento emozionante, ma molte persone
intorno a me ridevano.
David Bowie: mi sentivo come se
fossi stato trasportato dalla situazione. Ero così spaventato mentre lo
stavo facendo. Un paio di miei amici erano seduti vicino agli Spinal Tap e
rimasero ammutoliti per l'incredulità.
Joe Elliott: All The Young Dudes è stato
il miglior momento della mia vita di fronte a un pubblico perché è la mia
canzone preferita al mondo, in assoluto, con Queen come band di supporto, con a
capo Bowie, Hunter e Ronson. Phil Collen non voleva farla. L'ho
afferrato per l'orecchio come un preside, l'ho tirato fuori dal palco e ho
detto: "Devi farlo!" Fu anche l'ultima esibizione di Mick Ronson su
un palco.
Mark Cox: il migliore fu George
Michael. La giacca che indossava era terribile: assomigliava a Don Johnson
in Miami
Vice . Ma quando cantò Somebody To Love fu come se Freddie fosse tornato
da lassù. Anche Elton fu bravo, specialmente con Axl su Bohemian Rhapsody. Ma
George Michael fu semplicemente incredibile.
George Michael: Probabilmente è
stato il momento della mia carriera di cui sono più orgoglioso, perché ho vissuto
una fantasia infantile: cantare una delle canzoni di Freddie davanti a 80.000
persone.
Wendy Laister: Chiunque aveva
immaginato che Axl fosse contro i gay, ovviamente non lo vide con il braccio
attorno a Elton John durante Bohemian Rhapsody . So per certo che pochi
giorni dopo Axl ha scritto una lettera a Brian dicendo quanto fosse stato fiero
di far parte di tutto questo.
Mark Cox: vedere tutti che cantavano We Are The Champions è stato
un ottimo modo per terminare lo spettacolo. È stato un grande
successo. I fan cantavano ancora le canzoni dei Queen mentre facevano la
fila verso la metropolitana.
Elton John: La gente diceva:
"Non hai cantato We Are The Champions ", ma sentivo che non
volevo essere coinvolto in quel momento. È stata una giornata molto
commovente per me. I miei sentimenti erano rivolti a Freddie.
Joe Elliott: Quando abbiamo
finito We
Are The Champions , stavo seguendo Brian e gli ho afferrato la
manica e ho detto: "Brian girati e guarda questo, perché potresti non
vederlo mai più". e mi ha risposto con una lunga occhiata. E poi ha
detto: "Grazie, Joe." E mi ha dato un grande abbraccio.
Harvey
Goldsmith: la festa post concerto all'Hard Rock Cafe è
stata strana. C’erano emozione ma anche tristezza allo stesso tempo.
Joe
Elliott: è stato fantastico. Ero lì a bere alcool
gratis mentre mi passava accanto Liz Taylor. Le persone così sono oltre la
celebrità. Indossava un diamante delle dimensioni di un pallone da calcio.
Tony
Iommi: Subito dopo lo show Brian era molto provato. Lo
eravamo tutti. Era così triste. John era da solo a pezzi. A quel
punto era tutto finito.
E dopo?
I profitti dello spettacolo sono stati usati per
lanciare l'ente benefico Mercury Phoenix Trust che ancora oggi opera in tutto
il mondo per la lotta contro l’HIV.
La storia dei Queen, invece, contrariamente a quello che lasciava presagire la chiusura del Tribute, non si è davvero fermata. Dopo la pubblicazione dell’album Made in Heaven e del singolo No-One But You, John Deacon ha scelto di ritirarsi dalla vita pubblica, sostenendo però le attività della band, di cui è ancora un componente, almeno dal punto di vista contrattuale e societario.
Brian May e Roger Taylor hanno scelto di ritornare alla vita in tour, prima con Paul Rodgers (con il quale hanno anche inciso un album nel 2008, The Cosmos Rocks) e successivamente con Adam Lambert, con il quale il sodalizio dura ormai da 7 anni. Presto torneranno con il The Rhapsody Tour che li porterà in giro per il mondo già a partire dal 2019 con le date americane.
La storia dei Queen, invece, contrariamente a quello che lasciava presagire la chiusura del Tribute, non si è davvero fermata. Dopo la pubblicazione dell’album Made in Heaven e del singolo No-One But You, John Deacon ha scelto di ritirarsi dalla vita pubblica, sostenendo però le attività della band, di cui è ancora un componente, almeno dal punto di vista contrattuale e societario.
Brian May e Roger Taylor hanno scelto di ritornare alla vita in tour, prima con Paul Rodgers (con il quale hanno anche inciso un album nel 2008, The Cosmos Rocks) e successivamente con Adam Lambert, con il quale il sodalizio dura ormai da 7 anni. Presto torneranno con il The Rhapsody Tour che li porterà in giro per il mondo già a partire dal 2019 con le date americane.