Bohemian Rhapsody è arrivato in Cina ma con il peso della censura




Nella vita lo sappiamo sono necessari anche i compromessi. Non vorremmo farli, soprattutto quando rischiano di snaturarci o sono addirittura contrari alle nostre idee iniziali. Eppure ci sono e talvolta diventano l’unico modo per ottenere un certo risultato. È quello che è capitato alla Fox per far arrivare finalmente Bohemian Rhapsody anche nei cinema cinesi.


Il compromesso raggiunto è presto detto: il film verrà distribuito nelle sale cinesi epurato (che parola orribile da usare nel 2019!) di un paio di minuti, per un totale di sei scene. Si va da quelle in cui Rami Malek/Freddie Mercury è coinvolto in situazioni palesemente omosessuali (mentre, per fortuna, è rimasta quella in cui si dichiara con la propria famiglia tenendo accanto Jim Hutton. 

C’è da chiedersi come interpreteranno quel momento visto che per tutto il film mancheranno i riferimenti alla sessualità del protagonista!) e quelle nelle quali i “costumi eccessivamente licenziosi” (è un eufemismo ovviamente) mostrati nel film possono turbare la quiete domestica cinese! A cosa mi riferisco? Alla versione cinematografica del video di I Want To Break Free! Evidentemente per la rigida censura cinese mostrare quattro uomini vestiti da donna è davvero troppo!

Curioso poi il fatto che la vastissima comunità cinese sparsa in tutto il mondo ha potuto accedere alla versione non censurata del film. Mi domando cosa si diranno parenti e amici nell’inevitabile scambio di opinioni tra oriente e occidente che seguirà alla visione del film.

Resta comunque un dato positivo: attraverso Bohemian Rhapsody la musica dei Queen fa il suo ingresso anche in Cina. La speranza è che sia un primo (forse maldestro) passo per generare quell’apertura culturale di cui a quanto pare da quelle parti hanno un gran bisogno. Non tanto per vedere le cose “all’occidentale”, quanto per non subire gli effetti di un residuato medioevale come la censura.