Il titolo spiega già tutto. Un fiume di
parole non può invece raccontare tutte le emozioni vissute tra stanotte e le
prime luci dell’alba, quando la notizia si è diffusa in tutto il mondo. Rami
Malek ha vinto il Golden Globes come Miglior Attore Drammatico e Bohemian Rhapsody si è
aggiudicato il premio come Miglior Film Drammatico.
È forse il secondo il risultato più
sorprendente. Nelle ore che hanno preceduto la premiazione erano in tanti ad
essere sempre più convinti delle possibilità di vittoria di Rami, grazie alla
sua straordinaria interpretazione (ma forse sarebbe più corretto parlare di
personificazione) nel ruolo di Freddie Freddie Mercury.
Maggiori invece erano i dubbi circa la
possibilità che il Golden Globes andasse anche a Bohemian Rhapsody. Il biopic
infatti doveva vedersela con A Star Is Born che, forte di cinque nomination,
appariva come il candidato più certo per il premio. Enorme quindi la sorpresa
quando la sempre splendida Nicole Kidman ha rivelato l’esito della votazione:
Bohemian Rhapsody ha trionfato!
Per ritirare il proprio “globo d’oro” è
salito sul palco un Rami Malek visibilmente emozionato e incredulo di fronte
alla prospettiva di poter stringere tra le mani un premio che, pur non essendo
(ancora) un Oscar, ha un significato straordinario. Perché d’ora in poi il suo
nome sarà scritto a caratteri d’oro accanto alle più grandi stelle di
Hollywood.
Le sue parole d’amore e gratitudine
verso i Queen e ovviamente nei confronti di Freddie Mercury hanno generato
applausi a scena aperta tra i presenti. Ma, piuttosto che racconta ciò che è
accaduto, vi invito a rivivere il momento nel video qui in basso.
Altrettanto emozionante la premiazione
del film che ha chiamato a raccolta sul palco anche Graham King (produttore
della pellicola), Jim Beach (lo storico manager dei Queen) e soprattutto Brian
May e Roger Taylor, forse i veri trionfatori della serata assieme a Rami.
Perché è a questi due giganteschi musicisti che si deve la realizzazione del
film ma anche e soprattutto la prosecuzione di un nome, quello dei Queen,
divenuto ormai leggenda senza tempo anche per merito di quanto stanno facendo
in questi anni. Da fan naturalmente resta uno spazio di rammarico per la
mancata presenza di John Deacon, rinunciatario ormai da anni alla ribalta che
comunque avrebbe meritato assieme ai suoi compagni di viaggio.
Su tutti trionfa la figura di Freddie
Mercury. A lui vanno gli applausi, le esclamazioni di giubilo e la
riconoscenza, di Rami Malek e anche la nostra. Perché se siamo qui commossi di
fronte ai Golden Globes è merito del solo e unico Freddie.