Ogni gruppo rock che si rispetti ha tra i suoi
componenti un membro più schivo degli altri, quello che non ama troppo stare
sotto i riflettori e preferisce considerare la musica più come un hobby che non
una ragione di vita. Nel caso dei Queen questa descrizione corrisponde a John
Deacon.
Su John nel corso degli anni sono state raccontate
molte cose. Soprattutto dopo il suo ritiro dalle scene, anche questo fatto in
silenzio, senza conferenze stampa e annunci. Semplicemente a un certo punto ha
smesso di esibirsi con Brian May e Roger Taylor, appendendo definitivamente al
chiodo il basso e cessando quasi del tutto ogni contatto con la stampa, i fans
e soprattutto il mondo della musica.
Inevitabile quindi la nascita di una serie di
interpretazioni, leggende e addirittura mistificazioni sul suo comportamento. Succede
sempre quando il diretto interessato non può o non vuole smentire certe
affermazioni. Così di John oggi non sappiamo quasi nulla e le sue apparizioni
sono quelle che ci regalano quei fan che hanno la fortuna di incontrarlo e ai
quali il bassista non nega un autografo o un sorriso un po’ imbarazzato. Ma di
ufficiale più nulla. E così le speculazioni prendono il sopravvento e
alimentano le tante (troppe) discussioni che animano la rete e le comunità di
fan.
Proviamo quindi a fare chiarezza su alcuni degli
aspetti più controversi.
È molto probabile che John Deacon avrebbe
abbandonato i Queen dopo la pubblicazione di Innuendo e non per il motivo che
tutti possono immaginare, ovvero le condizioni di salute di Freddie Mercury. Semplicemente
John era davvero stufo della carriera di musicista. Già in passato si erano
avute numerose avvisaglie di questo suo malessere. Famose, ad esempio, le fughe
dallo studio di registrazioni a metà anni ’80 raccontate da Peter Hince nel suo
libro di memorie. E poi ci sono episodi davvero eclatanti, come il basso
scagliato via alla fine dello show di Knebworth, un gesto estremo che
racchiudeva in sé tutta la voglia di dire “basta”.
Secondo molte fonti, John non avrebbe contribuito alle
registrazioni di Innuendo come fatto in passato per gli album precedenti. Non solo non ha scritto nessun brano, ma si dice che
in studio si vedesse molto poco, anche se la sua presenza è evidente in alcune
parti di basso. È comunque noto che sia lui l’artefice del mix finale di Hitman,
come ha raccontato Brian May, autore del pezzo.
Si dice, ma questa è una diceria da prendere davvero
con grande cautela, che John non sia mai andato a trovare Freddie durante gli
ultimi mesi della sua malattia.
Dopo la morte di Freddie, i Queen decisero di
organizzare “il più grande evento musicale della storia”. Il leggendario
Tribute si svolse pochi mesi dopo la sua morte, ma ad organizzarlo furono Brian
e Roger, mentre John rimase estremamente defilato. È certo, ad esempio, che
salvo poche occasioni (quelle documentate con foto e video), John non abbia
partecipato alle prove per il concerto, tanto che le parti di basso furono
affidate a Neil Murray mentre il collega spendeva il suo tempo in montagna.
Contrariamente a quello che molti pensano, John non
ha lasciato i Queen nel 1991. Oltre ad aver partecipato alla realizzazione di
Made In Heaven, John si è esibito con Brian e Roger a nome Queen in varie
occasioni. Indimenticabile quella con Elton John per la versione di The Show
Must Go On apparsa poi sul Greatest Hits III. Meno nota quella dal vivo a
Cowdray Park, dove addirittura salì sul palco a nome Queen assieme a Roger
Taylor, ma senza Brian May, impegnato con il suo tour solista.
Come noto, John Deacon ha preso parte al singolo No-One
But You. Uscito nel 1997 è di fatto una pubblicazione dei Queen senza Freddie
Mercury.
Una delle storie più ricorrenti che hanno John
Deacon per protagonista è quella relativa alla versione di We Are The Champions
pubblicata dai Queen con Robbie Williams per la colonna sonora del film A
Knight’s Tale. Si dice, il condizionale è davvero d’obbligo, che John abbia
manifestato il proprio aspro disappunto per la cover. I dubbi circa questa
dichiarazioni sono però più che legittimi: le sue parole sarebbero state
raccolte da un giornalista del Sun durante un party organizzato dal tabloid
inglese a cui John avrebbe preso parte all’epoca dell’uscita del pezzo. Tuttavia
non vi sono foto, video o altre testimonianze che possano dar credito al gossip
(definiamolo tale, almeno finché non avremo qualche certezza in più). Qualcuno potrebbe
replicare dicendo che la dichiarazione non è mai stata smentita ufficialmente. Ma
se c’è una cosa che il mondo del music business sa è che la smentita spesso
alimenta la diceria invece che demolirla.
John Deacon è stato avvistato alla premiére del 2002 del musical We Will Rock You al Dominion Theatre. A raccontarlo alcuni fan, ma anche Roger Taylor, che fa risalire a quel momento l’ultimo contatto con il collega. Da quel momento in poi, almeno secondo la versione ufficiale dei Queen, con John continuano a comunicare “attraverso i rispettivi commercialisti”.
John avrebbe dovuto esibirsi con i Queen + Paul
Rodgers in alcuni show del loro primo tour. Sembra che il tutto fosse giÃ
organizzato, salvo poi il ripensamento di John che ha così scelto di non
partecipare alla reunion.
In rete è possibile fare alcune visure relative alle
società che fanno capo ai Queen, sia come band che come persone fisiche. John
partecipa ancora a quasi tutte le imprese della band, anche se da qualche anno è
uscito dal Trust che si occupa della raccolta fondi per la lotta all’aids e da quella che gestisce il musical in giro per il mondo. Sicuramente
partecipa ai proventi per tutte le pubblicazioni a nome Queen. Di fatto John è
ancora un membro della band, almeno sulla carta, tanto da avere potere
decisionale sulle scelte discografiche (anche se la sua abitudine è quella di
esercitare il “silenzio assenso”).
I rapporti con Brian e Roger non sono affatto
incrinati. In tempi recenti, rispondendo a un fan che ha avuto modo di
incontrarlo a Londra, ha spiegato di essere contento per quanto stanno facendo
i Queen e di non avere alcun problema con gli ex colleghi.
Le cose dette fin qui probabilmente non chiariscono
in modo definitivo la scelta di John di abbandonare la musica, né cosa pensi davvero dei Queen e delle loro attività . Del resto le
sue motivazioni sono talmente personali che indagarle non aggiungerebbe molto
alla visione che abbiamo di lui. John Deacon è stato un grande bassista e uno
degli autori più rilevanti di sempre, ancora più stupefacente se si tiene conto
del rapporto tra numero di canzoni scritte e successi ottenuti. A noi non restano che l'onere di rispettare il suo silenzio e il
piacevole compito di amare la sua musica.