“A Freddie Mercury e a me è sempre
piaciuto divertirci e ridere durante i tour. Sia che accadesse
qualcosa di buono o qualche problema, io e Freddie volevamo esserci
sempre. La foto che ci ritrae assieme con un grosso cappello in testa
(è una delle immagini presenti nel booklet di Made in Heaven, ndt)
fu scattata durante il nostro tour sudamericano nel 1981. E sì,
talvolte le cose sono un po' follo e audaci, ma questo è quello che
fanno le rock band. Eravamo dei ragazzi, facevamo soldi e giravamo il
mondo. Questo è probabilmente il motivo per cui questa foto mi piace
così tanto. E' un'immagine che in qualche modo ci rappresenta, che
dice tutto ciò che eravamo in quel periodo: esuberanti, sempre
pronti a non prenderci troppo sul serio e felici di far parte di una
grande rock band.
Mi piaceva un sacco ammirare Freddie
quando interagiva col pubblico. E' stato il migliore, nessuno poteva
eguagliarlo. Abbiamo suonato i nostri ultimi concerti con lui nel
1986, anche se in quel momento non pensavo che sarebbero stati
davvero gli ultimi spettacoli. Nessuno di noi poteva prevedere che
stava per ammalarsi e morire così presto. Dire che abbiamo perso
Fred non si avvicina nemmeno a spiegare quello che abbiamo sentito,
al momento, e che sentiamo ancora oggi. Questa sensazione è
diventata particolarmente concreta quando Brian ed io abbiamo
iniziato a lavorare sul nuovo album, che comprende cose registrate
quando Fred era ancora con noi. Potete immaginare che cosa è stato
aver ascoltare ancora una volta la sua voce in studio. Solo a
pensarci sento i brividi lungo la schiena. Che voce!
Il mio approccio con la musica è
avvenuto abbastanza presto, quando mio padre mi spinse verso gli
studi ed ottenni una borsa di studio per prendere parte al coro della
cattedrale. A quei tempi la musica era educata e gentile, con un
sacco di orchestre da ballo. Il ragazzo che ha cambiato tutto per
tanti di noi è stato Lonnie Donegan, che è come se avesse portato
il il punk rock negli anni '50. E' stato quello ad avermi stimolato a
cercare di entrare in qualche gruppo per suonare la batteria. Volevo
picchiare su qualcosa!
Ho suonato con un paio di band locali,
lì dove sono cresciuto, ma quando ho compiuto 18 anni mi sono
trasferito a Londra, che a quel tempo era probabilmente la cittÃ
musicale più eccitante del mondo. Avrei dovuto studiare
odontoiatria, ma per tutto il tempo sono stato alla ricerca di una
band in cui suonare. Poi ho incontrato un tizio chiamato Brian May
che suonava la chitarra. E' strano come degli incontri casuali del
genere possano cambiarti la vita. Abbiamo formato una band chiamata
Smile, e Freddie Mercury era un nostro fan che aveva l'abitudine di
venire a sentirci suonare. Frequentavamo gli stessi amici e spesso ci
incontravamo agli stessi concerti, tipo quelli di Hendrix, che lui
vide 14 volte, di cui 9 di fila seguendolo tappa dopo tappa nei pub
di Londra.
Ad un certo punto io e Fred abbiamo
iniziato a lavorare insieme su una bancarella a Kensington Market.
Vendevamo vestiti usati e bric-Ã -brac, e riuscivamo a gudagnare
quanto bastava per sopravvivere, ma nulla di più. Com'era Freddie
all'epoca? Accanto alla sua natura dishowman, esibiva anche un lato
introverso e piuttosto timido. Ma se l'attenzione si focalizzava su
di lui, allora diventava una stella naturale, come poi abbiamo visto
tutti, quando abbiamo formato i Queen Settimana dopo settimana
abbiamo visto crescere questo personaggio, Freddie Mercury."
(Fonte:
www.express.co.uk)
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