Intervista a Brian May su Classic Rock del 07 Novembre 2014


Brian May è sicuro che i concerti nel Regno Unito dei Queen con Adam Lambert siano un vero e proprio dono di Dio, e dice che non sarebbe accaduto se il cantante fosse stato "una merda". Il chitarrista pensa sia incredibile che i Queen stanno per andare in tour nelle arene del Regno Unito tanti anni dopo la morte di Freddie Mercury. La formazione è stata nominata Band Of The Year al Classic Rock Albo d'Oro di Los Angeles la scorsa settimana.

Parlando nel corso della serata di gala, May ha dichiarato a Nicky Horne di Classic Rock Magazine: "Per molto tempo ho pensato con tristezza che non avremmo più suonato in certe arene. Lo abbiamo fatto per molto tempo e adesso è tutto finito. Poi, improvvisamente siamo nelle stesse arene ancora una volta ed è incredibile poterlo fare di nuovo e sapere che la gente vuole ancora venire a riempire questi posti, con noi che siamo ancare capaci di farli emozionare. E' qualcosa di molto edificante”.



May dice anche che a tutto questo contribuisce anche lo stimolo di essere nonno e racconta: "Uno dei miei nipoti stava parlando al suo insegnante a scuola e a un certo punto gli ha detto 'Oh, dovrebbe sentire la band di mio nonno!'. Quando me lo ha raccontato ho pensato: come si fa a calcolare una cosa del genere nella vita? Essere chiamato nonno è diventata un'abitudine. Ci si sente come se si fosse raggiunta una classe alla quale hai sempre pensato da lontano, come qualcosa nella quale non ti saresti mai trovato per davvero. Ma sono contento che i miei figli possano vederci sonare e adesso anche i miei nipoti”.

I Queen non erano alla ricerca di un cantante quando Lambert è entrato nella loro vita. A spiegarlo è lo stesso May: "Abbiamo pensato, 'Mio Dio, questo ragazzo può farlo.' L'ultimo pezzo del puzzle è che lui è un bravo ragazzo. Se fosse stato una merda non sarebbe divertente e non sarebbe successo di lavorare assieme. E' un bravo ragazzo, divertente e aperto alle idee e ne porta un sacco di sue quando siamo assieme. Quando abbiamo lavorato alla setlist del tour non si è mai limitato a dire 'Farò quello che volete', ma è stato propositivo, suggerendo lui stesso delle scelte. In questo modo abbiamo avuto un processo di nascita corretta del materiale da proporre dal vivo. E posso dire che mi sento molto grato del fatto di essere là fuori in grado di farlo ancora."



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