LE PROSSIME GOLD SERIES DI BRIAN MAY



Da pochi giorni è disponibile la nuova edizione di Another World, il secondo album solista pubblicato da Brian May nel 1998. Completamente rimasterizzato e con del materiale aggiuntivo, il disco rappresenta il secondo passo di un progetto.

Gold Series è il nome con il quale il chitarrista dei Queen ha deciso di chiamare e identificare la ristampa del suo materiale solista. Back To The Light lo scorso anno è stato il primo passo, seguito a distanza di pochi mesi da Another World.

Entrambi gli album sono stati riproposti in vari formati, dal vinile al cd, dalla cassetta al boxset ricco di contenuti aggiuntivi, tra cui un libro fotografico e alcune canzoni rare non presenti nella versione originale del disco.

Nel frattempo Brian sta promuovendo la ristampa con una serie di interviste e con una presentazione ufficiale che si è svolta presso il Royal Observatory Greenwich. Dalle dichiarazioni rilasciate sono emerse alcune indicazioni su quelle che dovrebbero essere le prossime uscite delle Gold Series. 

Come sempre in questi casi utilizziamo il condizionale finché non ci saranno annunci ufficiali.

Il prossimo album a ritornare nei negozi dovrebbe essere l’EP Starfleet Project, realizzato nel 1983 in occasione di alcune sessions con altri musicisti/amici, tra cui Eddie Van Halen.

A proposito del lavoro, nato per dare la sigla ad una serie tv inglese e che comprende anche un lungo omaggio a Eric Clapton (tuttavia poco gradito all’ormai scontroso “slow hand”), Brian May ha spiegato di volerlo riproporre con un nuovo mix, vere e proprie versioni alternative rispetto alle originali delle quali non è mai stato particolarmente soddisfatto.

Proprio l’aver ripreso in mano quel materiale lo ha spinto a riconsiderare l’idea di incidere delle nuove canzoni (negli ultimi anni, salvo il singolo New Horizons, Brian ha pubblicato quasi esclusivamente assieme a Kerry Ellis). Inevitabile ripensare al progetto con l’amico Toni Iommi ma, proprio a proposito di quest’ultimo, in un’intervista rilasciata al magazine Classic Rock, Brian ha spiegato che al momento non ci sono i tempi giusti per poterlo concretizzare.

Tuttavia ha anche spiegato di essere affascinato dall’idea di realizzare un disco strumentale (e orchestrale) nel quale far confluire i brani classici che lo hanno ispirato di più.

Dopo Starfleet, verranno ristampati anche Live at Brixton Academy, testimonianza del primo tour solista realizzato all’indomani della pubblicazione di Back To The Light e la colonna sonora del film Furia di Alexandre Aja, pellicola pressoché sconosciuta in Italia ma divenuta di culto in patria (per saperne di più puoi leggere il mio articolo dedicato al libro Frontiers – Il cinema horror franco-belga degli anni 2000 pubblicato da Shatter Edizioni).

Nel corso della sua lunga carriera Brian ha collaborato con tantissimi artisti e proprio a questo lato della sua esperienza extra Queen vorrebbe dedicare una o più compilation nelle quali raccogliere quelle canzoni che lo hanno visto suonare assieme ad altri musicisti. Un progetto che potrebbe essere davvero mastodontico se consideriamo l’enorme mole di progetti ai quali ha preso parte in oltre 50 anni di carriera!

Proprio una nuova collaborazione è il prossimo progetto in uscita, un singolo inciso con l’ex 10cc Graham Gouldman e intitolato Floating In Heaven. Il brano è dedicato al telescopio spaziale James Webb messo in orbita dalla NASA (con cui Brian collabora da anni in qualità di astrofisico ed esperto di fotografia stereosopica) nel 2021.