Ho sempre pensato che la musica dei Queen meritasse di essere raccontata secondo declinazioni non convenzionali. Le biografie “classiche” sono utili e importanti, così come le raccolte aneddotiche o quelle che provano ad analizzare con rigore tecnico le singole composizioni. Ma la storia stessa della band impone visioni alternative, quelle capaci di svelarne la grandezza in modo sorprendente.
La storia artistica dei Queen ha incrociato più volte quella
del cinema, non solo con le grandi
colonne sonore e le tante canzoni utilizzate in film di successo, compreso il
biopic con Rami Malek.
Il legame tra i Queen e il cinema ha radici ben più
articolate e profonde, qualcosa che ha a che fare con l’estetica stessa del
band, ma anche con la visione magniloquente che soprattutto Freddie Mercury ha voluto costruire fin
dagli esordi assieme ai suoi compagni di viaggio.
Per queste (e per molte altre ragioni) ho salutato con
estremo piacere la pubblicazione di A
NIGHT AT THE THEATRE di LUCA COSSU.
Il libro, pubblicato da ARCANA EDIZIONI
è un saggio estremamente accurato che ha nel sottotitolo il senso della propria
apparizione in libreria: “I Queen alla
corte di sua Maestà il Cinema”. Che è un po’ come mettere a confronto due
universi apparentemente distanti e che invece in comune hanno tanto,
tantissimo.
SEGUI
VINCENZO COSSU
Come i fan sanno bene, le colonne sonore incise dalla
band per Flash Gordon e Highlander hanno rappresentato momenti
importanti nella storia del gruppo e Bohemian
Rhapsody, con il suo diluvio di premi e di pubblico in sala ha generato un
vero e proprio filone cinematografico al quale si è sempre guardato con
sospetto, quello dei biopic.
Ma, come detto, c’è molto di più e l’opera di Cossu
squarcia magnifici veli di conoscenza e approfondimento che rendono il libro
significativo, se non addirittura fondamentale nel vasto (e non sempre
all’altezza della situazione) panorama di pubblicazioni a tema. Perché dei
Queen si può e si deve parlare, ma occorre farlo con cura e attenzione ai
dettagli. Non solo. Occorre anche essere animati da una passione sincera,
capace di andare oltre le classiche visioni un po’ stereotipate che
accompagnano la storia della band praticamente da sempre.
Cossu analizza l’immagine stessa dei Queen ancora prima
di raccontarne le esperienze più propriamente cinematografiche. Lo fa a partire
dalla passione di Freddie Mercury per i film dell’epoca d’oro di Hollywood,
quella dei film in bianco e nero e dei grandi kolossal, visioni che lo hanno
poi indirizzato verso la costruzione dell’iconografia della band. Basti pensare
– per citare l’esempio forse più famoso – alla copertina di Queen II ispirata a Marlene Dietrich, ma senza dimenticare
anche i tanti riferimenti al mondo del cinema che il gruppo ha riportato sia
sul palco che nei videoclip realizzati nel corso degli anni.
I capitoli più ampi e interessanti sono ovviamente quelli
dedicati alla realizzazione delle due colonne
sonore per il cinema, Flash Gordon e Highlader. A Night At The Theatre ne
racconta la genesi e i numerosi retroscena che ne hanno caratterizzato la lavorazione,
talvolta sfatando alcuni miti consolidati nel tempo o rivelando dettagli poco
noti al grande pubblico. Interessante anche la comparazione tra i brani di A
Kind Of Magic e le versioni tratte dal film e l’analisi dei brani apparsi in
Flash Gordon.
Il libro comprende anche le tante canzoni prestate al
grande schermo, non solo Love Kills
ma pezzi come We Will Rock You e Under Pressure finite in colonne sonore
di film famosi o più di nicchia. Una parte è anche dedicata all’unica
soundtrack realizzata da Brian May,
quella per il film Furia, e al
singolo degli Immortals di John Deacon per Biggles, la pellicola di John Hough del 1986, rimasta l’unica divagazione
solista del bassista.
Ma il capitolo forse più significativo e ricco di
dettagli è sicuramente quello dedicato a Bohemian
Rhapsody. Il biopic viene analizzato da Cossu con estrema accuratezza,
ripercorrendo per il lettore l’intera sceneggiatura, ricercando i punti di
contatto ma anche le tante (necessarie) differenze con i fatti storici. Una
sorta di guida al film che consente di apprezzare di più e meglio le scelte, a
volte estreme, operate per la sua realizzazione. Salti cronologici, eventi
modificati e la caratterizzazione di alcuni personaggi assumono così significati
nuovi e interessanti, tanto per chi non conosce i dettagli della storia della
band (e che grazie al libro di Cossu può apprendere) che per i fans più attenti
ma digiuni di nozioni cinematografiche.
A completamento del volume, una ricca bibliografia a cui
il lettore può attingere per approfondire i tanti temi affrontati da Cossu.
A
Night At The Theatre come detto non è la solista biografia. Eppure
ripercorrere l’avventura dei Queen nel mondo del cinema significa (ri)scoprire
i momenti fondamentali della storia della band, ulteriore conferma di quanto il
legame tra la musica del gruppo e il cinema sia stato estremamente importante e
la cui conoscenza attraverso l’opera di Cossu non può che rendere felici tutti
gli appassionati.
La
sinossi.
Marlene Dietrich ha davvero ispirato lo scatto più
celebre dei Queen? Quali segreti si nascondono dietro la genesi delle colonne
sonore di “Flash Gordon e Highlander”? Davvero Freddie una volta “sposò” una
bond girl e a volte faceva su e giù per il palco a cavalcioni di Darth Vader? E
perché Rami Malek, per prepararsi a interpretare il frontman dei Queen nel
biopic “Bohemian Rhapsody”, studiò a fondo Cabaret di Liza Minnelli?
Per rispondere a queste e a molte altre domande Vincenzo
Cossu ha scritto questa monografia, un testo capace di gettare una luce
totalmente inedita sulla storia e sul percorso di crescita estetica e musicale
della rock band che più ha influenzato la cultura pop e la società di massa
dell’ultimo mezzo secolo; un percorso ricostruito attraverso aneddoti, ipotesi
suggestive, testimonianze dirette e dati oggettivi, che svela in maniera
coerente ed entusiasmante un “segreto sotto il sole” che aspettava soltanto di
essere raccontato.
Arricchita dalle illustrazioni del disegnatore Antonio
Lucchi (Adam Wild, L’Inquisitore, “Leonardo – l’ombra della congiura”) ecco
dunque “A Night at the Theatre”, un’opera “multimediale” che fonde musica,
cinema, letteratura e arti figurative; una grande storia destinata agli
appassionati dei Queen, ma non solo: anche a tutti coloro che sono alla ricerca
di uno strumento per comprendere la profondità dell’influenza che il cinema ha
esercitato sulla musica e sulla cultura del XX e XXI secolo.
ACQUISTA
IL LIBRO
VISITA IL SITO ARCANA EDIZIONI | FACEBOOK | INSTAGRAM