Se fino a pochi anni fa era Chernobyl il nome indissolubilmente legato al ricordo dei grandi disastri nucleari, dal 2011 oltre alla località ucraina è impossibile non citare anche Fukushima.
Era l’11 Marzo quando un terremoto, con conseguente
maremoto prodotto dalla potenza delle onde sismiche, si abbatté sulla centrale
nucleare di Fukushima sotto forma di un vero e proprio mostro marino: lo
tsunami.
Le conseguenze furono terribili in termini sia di
distruzione della zona costiera di Fukushima che di perdite di vite umane,
sebbene il numero esatto delle vittime sia un dato impossibile da valutare con
esattezza. Ancora oggi una zona di poco meno di 400 km quadrati è interdetta e
gravemente colpita dagli effetti delle radiazioni.
A dieci anni da quell’evento, RIZZOLI LIZARD ha
pubblicato FUKUSHIMA
ANNO ZERO, una raccolta di graphic novel dell’autore
oggi scomparso Susumu
Katsumata e quasi interamente incentrate sul rapporto
tra l’uomo e la tecnologia nucleare così come erano percepite da Katsumata
ancora prima che il disastro del 2011 si verificasse.
Il libro, infatti, rappresenta un’interessante
paradosso: le opere di Katsumata raccolte nell’elegante volume edito dalla
Rizzoli Lizard sono temporalmente distanti dalla tragedia che ha reso Fukushima
tristemente famosa in tutto il mondo. Eppure ciò che viene raccontato tra
queste pagine inquadra perfettamente l’atmosfera, le contraddizioni e le
condizioni di vita di chi a Fukushima ha vissuto e lavorato, quasi fosse una
sorta di “inevitabile premessa” a ciò che sarebbe accaduto quattro anni dopo la
morte dello stesso Katsumata.
Il tema centrale dunque, raccontato con lo stile
surreale tipico dell’autore, è quello del rapporto tra l’uomo e una tecnologia
soverchiante e misteriosa, che nella visione di Katsumata sembra aver preso il
posto della natura nella sua dimensione più sfuggente e pericolosa.
Tuttavia il tema principale, quello del disastroso
tsunami abbattutosi sulla centrale di Fukushima, è ampiamente trattato nel
saggio iniziale di Giulia
Pompili, che delinea i fatti e le circostanze di quell’11
Marzo del 2011, svelando come quell’evento abbia di fatto messo letteralmente a
nudo tutte le criticità del nucleare giapponese.
Il rapporto tra i manga giapponesi e la capacità di
raccontare il presente è invece il tema centrale del secondo saggio, firmato da
Vincenzo Filosa che
delinea la storia del manga proprio in relazione alle modalità attraverso cui
questa particolarissima forma espressiva è riuscita nel tempo a mettere in luce
gli aspetti più critici della società e della cultura contemporanea nipponica.
Di Katsumata in
particolare spiega:
“Brilla
in maniera significativa per la capacita con cui l’autore ha saputo convogliare
le proprie esperienze personali, lo studio e la conoscenza approfondita della
materia e una spiccata sensibilità verso l’invisibile in un pugno di racconti,
tristemente profetici all’epoca della prima pubblicazione.”
Ed è proprio questa “capacitÃ
profetica” a giustificare la pubblicazione di FUKUSHIMA ANNO ZERO, nonostante le storie raccolte nel libro non
abbiano una diretta attinenza con il disastro del 2011. Leggerle significa
comprendere come le avvisaglie di quanto sarebbe accaduto sono sempre state
presenti, non tanto nei limiti tecnologici insiti nella Centrale, quanto
piuttosto nel rapporto uomo/tecnologia e uomo/natura, i due capisaldi della
narrazione di Katsumata.
È all’interno di queste due
dicotomie che è possibile ritrovare “le profezie” su quanto sarebbe accaduto a
Fukushima. Per Katsumata laddove l’uomo si misura con qualcosa di più grande e
misterioso di sé, è destinato a fallire, sia che si tratti della natura
circostante che di una forma tecnologica complessa come l’energia nucleare.
Inoltre in FUKUSHIMA ANNO ZERO, significativo è anche il tema delle condizioni
dei lavorati del nucleare, letteralmente “piccoli uomini” al cospetto di apparati
tecnologici troppo grandi e misteriosi per essere davvero governati. Aspetti
che emergono con forza dal tratto di Katsumata, spesso orientato al surreale per
definire un mondo nel quale i personaggi si muovono quasi fossero vittime
predestinate.
Da ultimo, FUKUSHIMA ANNO ZERO è anche una splendida raccolta di graphic
novel, da leggere e gustare anche al di là di ciò che possono rappresentare dal
punto di vista della critica sociale. Una lettura di puro divertimento che
conquista ad ogni pagina, con la sua capacità unica di far sorridere e allo
stesso tempo riflettere sul ruolo dell’umanità in rapporto all’ambiente che la
circonda.
Sinossi.
“Volevo raccontare la realtà delle condizioni di lavoro degli
operai nella centrale. Ma un bel pezzo di quel mondo è impossibile da
rappresentare”. Così scriveva nel 1990 Susumu Katsumata, ricordando le sue
visite agli impianti nell’area di Fukushima nel corso degli anni Ottanta.
Ex studente di Fisica nucleare, durante quei viaggi ha
esplorato i cantieri in costruzione e le strutture già avviate, raccogliendo
appunti, interviste e immagini che sono alla base delle sue storie.
“Ho scelto di usare il manga per mostrare l’orrore della radioattività ”
e, infatti, quella di Katsumata è una testimonianza dal teatro di una
catastrofe annunciata: quella che colpirà Fukushima l’11 marzo 2011.
L’autore.
Susumu Katsumata (1943 – 2007) è stato una delle firme più autorevoli
del fumetto giapponese. Dopo aver studiato Fisica nucleare, ha usato il suo talento
artistico per sensibilizzare i suoi connazionali sul rischio della
radioattività attraverso strisce, storie a fumetti e illustrazioni per testi
divulgativi.
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