Dopo le indiscrezioni emerse dall’ultimo numero della Fanzine dell’International Queen Fan Club, Brian May in persona ha confermato di essere a lavoro sulla riedizione di Back To The Light, il suo primo album del 1992.
L’uscita è fissata indicativamente per la prossima
primavera e dovrebbe prevedere, oltre alla rimasterizzazione dell’album, anche
l’aggiunta di materiale d’archivio. Brian ci sta lavorando “giorno e notte”,
come ha spiegato dal suo account Instagram e, nonostante le ovvie difficoltà
legate al lockdown, il disco dovrebbe essere pronto entro breve tempo.
Back
To The Light è nato alla fine degli anni ’80, sebbene le
idee per molte delle canzoni finite sul disco fossero già pronte da tempo. In
effetti Brian è arrivato piuttosto tardi ad intraprendere la carriera solista
rispetto agli altri Queen, salvo la parentesi del mini LP Starfleet Project, da
considerarsi comunque come un episodio estemporaneo.
Convinto che i Queen dovessero sempre avere la preferenza
nelle sue scelte (“E’ ancora il miglior mezzo espressivo di cui disponiamo”,
spiegò Brian in occasione di una delle interviste di quel periodo), l’idea di
un realizzare un album a proprio nome è comunque sempre rimasta tra i progetti
che prima o poi avrebbero dovuto vedere la luce.
Probabilmente la soluzione più logica per un chitarrista
sarebbe stata quella di realizzare un album basato proprio sullo strumento che
lo rappresenta di più. Tuttavia per Brian, forte dell’esperienza acquisita con
i Queen, era molto più importante pubblicare “un disco di canzoni” che raccontassero
la propria condizione emotiva.
In quel periodo Brian stava vivendo momenti di profondo
sconforto addirittura su un triplice fronte: la malattia del padre (poi morto a
causa di un tumore nel 1988), la crisi del suo primo matrimonio e la crescente consapevolezza
che Freddie Mercury non avrebbe vinto la propria battaglia contro l’HIV.
Il risultato fu la scrittura di testi incentrati sullo
sgretolamento dei rapporti di coppia, sulla paura e la solitudine, soprattutto
sul bisogno di ritrovare una sorta di “resurrezione” che lo riportasse verso “la
luce”. Quasi un concept album (in senso lato) costruito su uno stile
tipicamente alla Queen ma anche capace di andare oltre per esplorare soluzioni
sonore diverse e più personali.
Tuttavia l’elemento che forse caratterizza di più Back To
The Light è la voce di Brian. Pur avendo sempre cantato nei Queen, la
registrazione di un album solista così vario gli impose di lavorare molto sulla
voce, per poter andare oltre i propri limiti e interpretare nel modo migliore
possibile il grande ventaglio di emozioni presenti in ogni canzone.
Per incidere l’album, Brian si affidò ad amici di lungo
corso, tra cui il batterista Cozy Powell
(Black Sabbath), Neil Murray (bassista
dei Whitesnake, Gary Moore, Black Sabbath), Mike Moran (co-autore assieme a Freddie e Montserrat Caballé dell’album
Barcelona), Don Airey (tastierista dei
Deep Purple) e John Deacon (in
Nothin’ But Blue).
I brani, come detto, traggono origine da vari periodi di
tempo e in alcuni casi erano previsti per gli album dei Queen. Il caso più
famoso è quello di Too Much Love Will Kill You, scritta con Elizabeth Lamers e
Frank Muskers dei World Goes Round, inizialmente destinata a The Miracle. Allo stesso
modo, brani come Headlong e I Can’t Live With You pubblicate su Innuendo erano
state pensate proprio per Back To The Light.
Il disco una volta uscito ha avuto un notevole successo,
merito anche delle tante occasioni in cui Brian May, per la prima volta senza i
Queen, ha proposto alcuni dei brani andando ospite in televisione (Italia
compresa) e in vari eventi dal vivo. In più, i riferimenti così evidenti al
sound dei Queen, contribuirono a far percepire l’album come una sorta di
naturale continuazione di ciò che la band aveva fatto. Forse per alcuni Back To
The Light rappresentò anche la speranza che, seppur con una formula diversa, lo
stile dei Queen sarebbe potuto continuare ad esistere.
La riedizione annunciata per la primavera di quest’anno
promette di riportare sul mercato un disco ripulito dalla polvere del tempo,
con l’aggiunta di alcune bonus track. Considerato quanto visto in questi ultimi
anni, è facile immaginare che Back To The Light verrà riproposto in vari
formati tra i quali, speriamo, possano trovare spazio anche i videoclip
realizzati all’epoca.