L’occasione
propizia c’è stata per davvero e, come accaduto già altre volte nella storia
dei Queen, il merito poteva essere del mondo del cinema. Siamo nel 2001 e a
Brian May e Roger Taylor viene proposto di inserire un paio di brani della band
nella colonna sonora del film A Knight’s Tale, protagonista il compianto Heath
Ledger (il Joker de Il Cavaliere Oscuro).
L’idea era
quella di sfruttare due delle più importanti hit dei Queen, We Will Rock You e
We Are The Champions. Ma, se la prima finirà nel film con la sua versione
originale, per la seconda si decide di fare qualcosa di assai controverso:
registrarne una nuova versione con Robbie Williams alla voce.
Il
risultato, tutt’altro che negativo (almeno secondo me!) ha di fatto
rappresentato il primo tentativo dei Queen di avviare un nuovo capitolo della
propria storia, affiancandosi ad altri cantanti. Un esperimento che tuttavia
troverà il proprio compimento solo nel 2005 con Paul Rodgers e più avanti con
Adam Lambert.
All’epoca
della pubblicazione della We Are The Champions firmata Queen + Robbie Williams
molto si disse circa la possibilità che il trio diventasse qualcosa di più di
un’esperienza estemporanea e si arrivò a vociferare di una vera e propria
proposta fatta all’ex cantante dei Take That da parte di Brian May e Roger
Taylor. Qualcosa però non andò per il verso giusto e la nascita dei QRW è
rimasta il classico sogno (ma per qualcuno incubo!) nel cassetto.
Oggi
Robbie è tornato a parlare dell’argomento. Lo ha fatto in occasione di un’intervista
rilasciata all’emittente radiofonica SiriusXM. Ecco le sue parole:
“Ho pensato
che avrei risparmiato loro l’audacia di me che tento di salire su un palco e di
essere allo stesso livello di Freddie Mercury. Lui, per me, è angelico. Era
troppo spaventoso provarci. In più le condizioni economiche offerte dalla band
non era all’altezza di ciò che avrei potuto ottenere esibendomi da solista. All’epoca
stavo facendo gli stadi e non volevo dover dividere in tre la ribalta, ma
questa è un’altra storia”.
Robbie
comunque non si è dichiarato pentito della sua scelta e ha anche colto l’occasione
per elogiare Adam Lambert:
“Se non
fosse una persona così amabile, come in effetti è, sarei terrorizzato da lui
per il suo talento. La sua voce è assolutamente incredibile. Ed è un performer
incredibile. Sono davvero felice quando incontro persone che mi sbalordiscono
con il loro talento e sono anche delle belle persone come lui.”
Tuttavia Robbie
ha offerto una ricostruzione di parte della vicenda, omettendo un altro aspetto
da cui è dipesa l’impossibilità di dare vita ai Queen + Robbie Williams e che
di fatto ribalta la sua versione.
Nel 2001,
infatti, il comportamento tenuto da Robbie non fu dei migliori. In occasione
della registrazione di We Are The Champions fu assai poco professionale,
presentandosi in ritardo e sfoggiando un ego da prima donna che mal si
conciliava con le necessità e il dovuto rispetto nei confronti di Brian e Roger
e dell’opportunità che gli veniva concessa con quella collaborazione. Furono soprattutto
le sue intemperanze dunque a far tramontare le ipotesi, anche se oggi l’ex Take
That pone l’accento sul suo rifiuto.
Tutt’altra
faccenda poi le assai presunte dichiarazioni negative che John Deacon avrebbe
rilasciato al The Sun a proposito della Champions dei QRW. L’ex bassista dei
Queen, durante un party organizzato dalla testa scandalistica inglese, avrebbe
definito la canzone “una schifezza”. Ma che John lo abbia detto per davvero, né
che fosse presente alla festa, è ancora oggi tutto da dimostrare.
Resta da dire che alla fine i rapporti tra Robbie e i Queen e, in particolare con Brian May, sono rimasti ottimi, tanto che il chitarrista ha anche suonato la chitarra nel brano Eternity del 2012 e nelle setlist dei concerti di Robbie gli omaggi alla band non mancano mai.
ROBBIE CON BRIAN E ROGER IN STUDIO
WE ARE THE CHAMPONS
ETERNITY: ROBBIE WILLIAMS ft BRIAN MAY