Non è un nome molto conosciuto, almeno qui da noi in
Italia, ma Leif Garrett (pseudonimo
di Leif Per Nervik) ha goduto di una certa fama come attore e cantante tra la
fine degli anni ’70 e buona parte della decade successiva. Ha pubblicato di
recente un’autobiografia e nell’anteprima offerta alla stampa per promuovere il
libro ha scelto di condividere un ricordo legato all’incontro con Andy Gibb dei
Bee Gees e i Queen, in
particolare con Roger Taylor.
“Nel 1980 ero diretto a Monaco per partecipare a un
programma televisivo. In aereo c’era anche Andy Gibb dei Bee Gees. Entrambi
stavamo vivendo la stessa situazione essendo arrivati all’apice del successo.
Le ragazze ci adoravano e i nostri album erano in vetta in tutte le classifiche.
Durante il volo abbiamo fatto amicizia e una volta sbarcati abbiamo scoperto di
alloggiare nello stesso hotel.
Arrivati in albergo, mentre attendevamo le chiavi delle
nostre stanze, si aprirono improvvisamente le porte dell’ascensore ed eccoli lì
che escono uno dietro l’altro: Brian May, John Deacon, Roger Taylor e il
cantante sgargiante e incredibilmente talentuoso, Freddie Mercury. Anche se all’epoca ero abituato a incontrare
personaggi famosi, rimasi comunque stupito. Quelli erano i fottuti Queen!
Ci passarono davanti e poi successe qualcosa di folle.
Freddie Mercury si girò e puntò su di me i suoi occhi scuri ed esotici. Mi
fissò su e giù lascivamente e poi fece lo stesso con Andy. Ci guardò come se
fossimo il piatto principale e il dessert di un pranzo che stava per degustare.
E’ stato solo un momento, durato appena qualche istante, dopodiché sono andati
per la loro strada.
Una volta che mi sono sistemato nella mia suite e, prima
ancora di aver lasciato i bagagli, notai che la luce rossa sul telefono
lampeggiava. C’era un messaggio per me. La cosa mi sembrò strana, perché ero
appena arrivato. Così ho chiamato la reception dove una voce femminile dal
forte accento tedesco mi disse:
-Mr. Freddie Mercury ha appena lasciato qui una busta per
lei-
Tornai di sotto e c'era davvero una busta per me. L'ho
aperta e ho scoperto che conteneva mezzo grammo di cocaina e un invito ad
andare in studio quella sera per ascoltare il disco della band. Aveva
lasciato la stessa identica cosa anche a Andy Gibb.
Così quella sera, dopo cena, io e Andy ci dirigemmo ai
Musicland Studios dove i Queen stavano registrando The Game. Ci siamo sistemati
con la band nel salotto mentre si prendevano una pausa dalla registrazione. Ci
siamo fatti con la roba che Freddie ci aveva lasciato così generosamente e poi,
incredibilmente, ci hanno coinvolto nella registrazione di alcune voci con
Freddie.
(Fin dagli anni '80 si è parlato di una versione di Play The Game incisa dai Queen con Gibb e questa
sembra essere la conferma che qualcosa negli archivi deve esserci per davvero, come peraltro confermato negli anni dal produttore Rainhold Mack, ndt).
Dopo quell’esperienza, Freddie non si fece più vivo con noi, ma che
ricordo ci lasciò!
E i miei ricordi legati ai Queen non finiscono qui. Sono
rimasto in contatto con i ragazzi e siamo diventati amici.
Alcuni mesi dopo loro erano in tour per promuovere The Game
e avevano fatto il tutto esaurito per tre serate consecutive al Forum di Los
Angeles. Roger Taylor mi telefonò una volta che la band era arrivata in
città e mi invitò allo spettacolo. Ero eccitato. Non avevo mai visto i
Queen dal vivo e avevo sempre voluto farlo. Arrivai al Forum e
immediatamente venni portato all'esclusivo Forum Club, dove c'erano
un gruppo di altre celebrità e amici della band che prima dello spettacolo,
mangiavano, bevevano e si drogavano. Venne Roger e mi accompagnò fuori dalla
stanza.
-Voglio che incontri qualcuno-, disse con un sorriso
invitante.
Scendemmo al piano di sotto dove si trovavano i camerini e
lì c’era ad aspettarci una bionda, bellissima e sexy, con un top e una gonna
cortissima, seduta tutta sola.
-Candy,- disse Roger. -Questo è Leif. Leif, mi piacerebbe
che tu conoscessi Candy-
Ci salutammo, e poi Roger aggiunse:
-Candy, per favore, prenditi cura di Leif-
E Candy si prese cura di me! Quella fu la mia prima vera
esperienza con una groupie. Fino a quel momento ero stato con molte donne, ma
di solito erano mie fan o le loro madri, insieme ad attrici, modelle o altre celebrità.
Ma questo era un altro livello, professionistico per così dire, e mi ha mandato
fuori di testa”.