Il cinema è una macchina del tempo. Quando lo
schermo si illumina lo spazio e gli orologi iniziano seguire le traiettorie più
straordinarie. Non c’è da stupirsi quindi se all’improvviso un ex aeroporto,
convertito in studi cinematografici, sia tornano al 1985.
Il merito è dei Queen e del regista Bryan Singer,
impegnato con le riprese del biopic dedicato a Freddie Mercury: Bohemian
Rhapsody. Presso i Bovingdon Airfield Studios sono in corso gli allestimenti
per le scene “di massa”, quelle cioè che prevedono la presenza di un gran
numero di attori e comparse. Chi si è trovato nei pressi della location ha così
potuto ammirare, con un balzo indietro nel tempo di oltre 30 anni, il palco del
Live Aid, probabilmente il concerto più importante di sempre.
Quella fu l’occasione in cui i Queen e soprattutto
Freddie, dimostrarono al mondo intero di essere semplicemente i più grandi. Conquistarono
il diritto a restare iscritti nel grande libro della Storia della musica con
una performance che, in soli 20 minuti, ha segnato per sempre l’immaginario
collettivo, tanto da essere considerata ancora oggi la migliore in assoluto.
Proprio per questo, nel film in lavorazione, il Live
Aid non poteva certamente mancare. E così, mentre lo stadio di Wembley (nel
frattempo demolito e sostituito con un nuovo impianto) verrà ricostruito in
CGI, Singer ha deciso di ricostruire il palco originale e radunare le comparse
per replicare il leggendario evento.
Nel frattempo, dopo la scelta del cast (ma mancano
ancora tante figure importanti, come Mary Austin), Brian May ha confermato che
anche i temi più complessi della vicenda umana e artistica di Freddie Mercury
saranno certamente trattati nel biopic. Lo scopo è quello di offrire al
pubblico un film onesto e fedele alla realtà , ma anche estremamente rispettoso
della vita dei protagonisti. Lo meritano i Queen e lo merita soprattutto
Freddie.