Mito, leggenda. E ancora:
capolavoro, icona, canzone del millennio. È impossibile parlare di
Bohemian Rhapsody senza incedere in toni altisonanti e definizioni
degne di un kolossal di Hollywood. Eppure nessuno potrebbe mai
rigettare l'affermazione secondo cui il singolo dei Queen pensato e
scritto da Freddie Mercury ha ridefinito i canoni estetici di
un'intera era musicale, paragonabile forse a certe scoperte
scientifiche i cui effetti si riverberano nel tempo, trasformando una
creazione geniale in autentica opera d'arte, il cui nome è destinato
a restare impresso nel grande libro della storia. Nulla è esagerato
quando si parla di Bohemian Rhapsody e l'iperbole è il solo termine
di paragone che ben si adatta a descrivere una canzone che non è
solo un pezzo rock-operistico, ma anche un marchio, un simbolo di
nobiltà di cui milioni di fans amano fregiarsi da ormai quaranta
anni.
Sono ben quattro infatti
le decadi che hanno visto suonare Bohemian Rhapsody in ogni angolo
del mondo. Ma che nessuno osi pensare che dopo tutti questi anni su
quei solchi si sia posata della polvere, a meno che non si tratti di
quella d'oro o proveniente direttamente dalle stelle. Rendere omaggio
e tributare i giusti festeggiamenti a un'opera che nulla ha da
invidiare alla Gioconda (anzi, potrebbe ben dirsi che con essa ha in
comune il fascino enigmatico e il mistero sul suo reale significato)
è un atto doveroso a cui gli stessi Queen non si sottraggono,
offrendo al pubblico uno dei loro concerti più famosi e importanti,
quella notte di rock graffiante e delicate armonie dipinte sul
velluto che si svolve sul finire del 1975.
Quaranta anni fa dunque,
un percorso temporale invincibile, un fiume in piena di cambiamenti,
album glorificati e poi scomparsi, artisti idolatrati di cui oggi a
stento se ne ricordano le gesta. Ma tutto questo non vale per i Queen
e buona parte del merito è di questa canzone-manifesto, un brano che
ha cambiato tutto, non solo nella vita della band, ma anche nella
storia stessa della musica. Impossibile elencare tutti i record e i
premi conferiti, l'ultimo in ordine di tempo un Q Awards (di Q
Magazine), nella categoria Classic Single, ritirato da un giustamente
impettito Roger Taylor, uno dei pochi depositari del vero significato
di Bohemian Rhapsody.
Per l'occasione e per
la prima volta in assoluto, Bohemian Rhapsody uscirà in versione
vinile da 12 pollici, con l'originario lato B, il 27 novembre 2015,
che va a completare il già ricco cofanetto edizione limitata di A
Night At The Odeon - Live At Hammersmith '75, che sarà comunque
disponibile in più formati e che promette di superare in qualitÃ
(incredibile ma vero) anche il già osannato Live at Rainbow che
appena un anno fa si è meritato ammirazione e soddisfazione tanto da
parte della stampa specializzata, quanto dal pubblico.
Su Bohemian Rhapsody si
vorrebbero (e potrebbero) dire davvero un'infinità di cose, senza
correre il rischio di apparire banali perché una leggenda gode
sempre del suo fascino, anche dopo che la si è raccontata centinaia
di volte. Le infinite ore trascorse in studio per registrarne ogni
singola parte, i dubbi sulla possibilità di completare l'opera e poi
di vederla trionfare sul mercato. E ancora: nastri diventati
trasparenti per le troppe sovraincisioni; la necessità di affiancare
Freddie nella costruzione del suo capolavoro senza tuttavia poterne
davvero comprendere tutte le sfumature; le 9 settimane di permanenza
al primo posto in classifica e le 14 volte in cui fu mandata in onda
nell'arco di una sola giornata da Kenny Everett; e poi lo sgomenti
del primo ascolto che, appena concluso, ne brama un altro e un altro
ancora, in un ciclo infinito in cui non solo l'udito ma tutti i sensi
si nutrono di ogni singola nota.
Qualcuno una volta ha
detto che l'arte è il cibo dell'anima, il nutrimento sopraffine che
garantisce all'essere umano di evolversi, comprendere se stesso e il
mondo che lo circonda. Un viaggio della coscienza, dove la musica
diviene il mezzo attraverso cui esplorare un mondo fatto di fantasia,
ricco di colori, personaggi pittoreschi, invocazioni drammatiche.
Quasi 6 minuti capaci di dilatarsi all'infinito, espandendo anche
l'orizzonte dell'ascoltatore che diventa improvvisamente protagonista
della struggente epopea del protagonista. Alla fine, quando il disco
smette di girare sul piatto, la domanda affiora dal profondo: era una
fantasia, forse un sogno? O è stato tutto vero? Lasciate perdere,
non cercate risposte. Ascoltate piuttosto: la voce di Freddie ha
ripreso a cantare, le note dei Queen stanno disegnando altri mondi e
voi ne siete i protagonisti.
Bohemian Rhapsody 12”
single: in uscita il 27 Novembre 2015. ACQUISTALO SU AMAZON.IT
A Night At The Odeon:
in uscita il 20 Novembre 2015. INFO QUI.
@Last_Horizon