NOTA: Jim Jenkins è uno che la storia dei Queen la conosce bene e da vicino. Segue la band praticamente dalle sue origini ed è una delle anime fondamentali dello storico Fan Club inglese, delle relative Convention e di mille iniziative legate alla band. Il racconto che segue nasce dalla sua partecipazione a uno dei tour a Montreux che da qualche mese vedono protagonista Peter Freestone, un altro nome legato ai Queen e a Freddie Mercury che di certo non ha bisogno di presentazioni! Alla fine di questa traduzione (il testo originale scritto da Jim è stato pubblicato poche ore fa sul sito dei Queen) troverete un link ad un altro reportage da Montreux, scritto dalla mia amica Paola Mazzotta che in quei luoghi c'è stata e ha riportato con sé tutta la magia di un paese meraviglioso.
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Una volta Freddie disse che "se si
vuole trovare la pace bisogna venire a Montreux", e questa è
una cosa assolutamente giusta! Ci troviamo sulla costa nord-est del
Lago di Ginevra, uno spettacolo da ammirare, con il lago e le Alpi
che circondano la città . Per i fans dei Queen si aggiungono i luoghi
che hanno caratterizzato parte della storia della band. Oltre a poter
osservare di persona la spettacolare vista della copertina di Made In
Heaven, in riva al lago, c'à la piazza principale della città ,
Place du Marche, con la statua di Freddie Mercury! In più c'è anche
una nuova mostra dedicata ai Queen presso il casinò!
Ogni anno arriva gente in
pellegrinaggio da tutto il mondo in occasione dell'evento chiamato
“Freddie Mercury Memorial Day”, che si svolge il primo fine
settimana di settembre, in concomitanza con il compleanno di Freddie.
Quest'anno l'Ente per il Turismo di Montreux ha organizzato qualcosa
di diverso con l'ex assistente personale di Freddie, nonché suo
amico, Peter Freestone.
Un gruppo di
fan americani, argentini e molti europei, è giunto a Montreux per
seguire le orme del loro eroe Freddie Mercury e la loro guida in
questo percorso è stato lo stesso Peter, che li ha accolti presso la
statua di Freddie illuminata da un caldo sole d'autunno! Ha
consegnato ad ogni partecipante una busta contenente una lettera di
benvenuto da parte dell'Ente Turismo, un paio di “baffi alla
Freddie” e un braccialetto. Con loro c'ero anch'io e scambiate le
prime formalità si è subito instaurata un'atmosfera amichevole.
Una piacevole passeggiata lungo vicino
al lago ha permesso a Peter di raccontare ai visitatori alcune storie
della vita di Freddie nella città , ripercorrendo letteralmente gli
stessi passi fatti da Freddie per recarsi presso i Mountain Studios
dove i Queen hanno registrato tanti successi. Questi studi sono
tornati ad essere di proprietà dei Queen e i fans li ricordano non
solo per essere stati la “casa” della band, ma anche perché qui
Roger Taylor ha anche, tra le altre cose, prodotto l'album
“Vigilante” dei Magnum. Non è più uno studio di registrazione
naturalmente, ma è stato trasformato in una mostra permanente
intitolata “Queen The Studio Experience”.
Prima di entrare è possibile munirsi
di un opuscolo scritto in varie lingue per permettere ad ogni
visitatore di comprendere meglio ciò che potrà ammirare nella sala.
Bisogna congratularsi con l'archivista ufficiale dei Queen, Greg
Brooks, per il duro lavoro che lo ha visto protagonista
nell'allestimento delle varie vetrine dove sono esposti i costumi di
scena di Freddie e Brian e molte memorabilia legate alla storia dei
Queen, come i testi scritti a mano da tutti i componenti della bande,
scovati nei loro archivi personali. Sono incluse anche alcune foto
dell'appartamento che Freddie occupava a Montreux. E' emozionante
guardare i video e leggere sulle pareti le didascalie che spiegano la
provenienza dei vari oggetti, compreso anche il mitico gioco dello
Scarabeo sul quale la band ha passato ore di divertimento! In una
sala a parte viene proiettato il documentario della band, ma il punto
di forza è la sala studio vera a propria, che non è cambiaao molto
dai tempi in cui i Queen vi registravano album e canzoni. Una targa è
stata posizionata nel punto esatto in cuio Freddie ha registrato la
sua ultima vocale per Mother Love. Vi è la possibilità di sedersi
al banco e remixare un paio di tracce. Questo è davvero qualcosa di
emozionante perchè permette ai fans di cimentarsi nel lavoro della
band. La musica viene suonata ad alto volume! Brian e Roger
introducono le tracce con una registrazione audio e questo rende
l'esperienza molto divertente. La mostra è stata allestita anche per
contribuire alla lotta contro l'AIDS attraverso delle donazioni al
Mercury Phoenix Trust e quando si visitano gli studi è possibile
fare una donazione, anche se l'ingresso è assolutamente gratuito. E'
anche possibile acquistare presso un negozio alcuni oggetti da
portare a casa per ricordo e se si vuole mangiare c'è un ristorante
che propone un menù a tema Queen! Preparatevi quindi a trascorrere
la giornata con l'idea che probabilmente si tornerà a visitare di
nuovo gli studi almeno un altro paio di volte!
Peter si ferma vicino alla porta
laterale che veniva usata come ingresso agli Studios e tutti si
mettono in cerchio attorno a lu. Sul muro ci sono centinaia di
scritte lasciate dai fans e tra queste la più divertente recita: "un
uomo senza baffi è come una donna con i baffi!". Una frase che
fa ridere tutti.
Tornando verso il lago è possibile
vedere "Les Tourelles", il condominio dove soggiornava
Freddie, situato al numero 15 di Rue de Bon-Port, mentre il passo
successivo del tour è rappresentato dal giro in barca sul lago,
durante il quale Peter racconta altre storie legate a Freddie e alla
sua vita a Montreux, tra cui il fatto che proprio lì scrisse il
testo di A Winter's Tale. La barca nel suo tragitto superare il punto
in cui si trova la statua e giunge a Clarens e alla famigerata “Duck
House”, in prossimità della quale Peter riprende con i suoi
racconti. Prima di sbarcare vengono anche suonate un paio di canzoni,
We Are The Champions e The Great Pretender, con tanto di sassofonista
che accompagna i cori dei fans!
L'ultimo scalo è al Montreux Palace
Hotel, Peter sottolinea che qui i Queen hanno suonato per il Montreux
Pop & Rock Festival nel 1984 e nel 1986 e poi ci porta in quello
che era oò "Bar di Harry" per gustare un rinfresco e
un'ultima chiaccherata con i fans e il sottoscritto. Le domande che
ci hanno rivolto hanno toccato un sacco di argomenti e l'atmosfera
generale è stata davvero bella e rilassante, trasformando il
pomeriggio in un momento speciale. Peter ha partecipato ad un paio di
questi eventi durante l'anno e ci sono piani per farne altri anche il
prossimo anno. Partecipate, se ne avete la possibilità , non ve ne
pentirete. Camminare sulle orme di Freddie per visitare i posti in
cui ha vissuto e che ha amato è qualcosa di speciale, davvero molto
speciale. Montreux è un posto meraviglioso, tranquillo e non importa
quante volte ci si va, perché ogni volta si ha sempre il desiderio
di tornarci ancora e ancora! Assicuratevi di essere lì per il
tramonto, quando il sole splende sulla statua. E' un'autentica
beatitudine!
Grazie all'Ente per il Turismo di
Montreux , ai fans che hanno partecipato, al grande Peter Freestone e
a Freddie e i Queen per aver reso questo posto così memorabile.
Per maggiori informazioni:
www.queenstudioexperience.com.
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Il viaggio a Montreux continua con il bellissimo racconto di Paola "Killer Queen" Mazzotta. Leggilo QUI
(Fonte: www.queenonline.com)