Le recenti visite del chitarrista dei
Queen Brian May a Gloucestershire sono nate per unirsi alla protesta
contro un secondo abbattimento di tassi previsto nella contea.
Tuttavia, al Festival della letteratura di Cheltenham, il 7 Ottobre l'argomento trattato è stato lontano dalle polemiche. Presentatosi
modestamente come il "ragazzo che di solito suona la chitarra",
Brian è stato raggiunto dallo storico della fotografia stereoscopica
Denis Pellerin per portarci in un viaggio attraverso la storia. Una
delle passioni di May che dura ormai da tutta la vita è la
fotografia stereoscopica, una tecnica scoperta in epoca vittoriana
grazie alla quale, affiancando due immagini leggermente diverse,
offre una percezione della profondità in 3D.
Su questo tema si sono confrontati gli ospiti del Festival che hanno messo a confronto il mondo dei dipinti popolari e le immagini stereoscopiche in 3D di epoca vittoriana, peraltro in esposizione alla Tate Britain Gallery nell'ambito di un evento che durerà sei mesi. Durante il dibattito sono state mostrate su un grande schermo le immagine che compongono il libro The Poor Mans' Picture Gallery, di cui sono autori gli stessi May e Pellerin, e abbiamo imparato a conoscere i fotografi e gli attori usati all'epoca come modelli per creare dal vero le loro immagini stereoscopiche, oltre a conoscere le storie di questi famosi dipinti, con l'aggiunta del tocco personale dell'uomo della strada. Perché la raccolta pubblicata dai due autori testimonia di come a metà dell'Ottocento si cercasse di portare la pittura alle masse proprio con la rappresentazione dal vero dei quadri più famosi, trasformati poi in innamigi stereoscopiche vendute nel classico formato delle cards. C'era, ad esempio, un dipinto dell'imperatrice Eugenia con le sue dame di compagnia, ricreate con il titolo piuttosto poco lusinghiero di "stuolo di ragazze" e alcune scene piuttosto osé del 1860 che raffigurano un uomo e una donna avvinghiati sul letto, scene – ha spiegato Brian May - "non normali per quei tempi e certamente in anticipo sui costumi sociali ancora di là da venire”.
Su questo tema si sono confrontati gli ospiti del Festival che hanno messo a confronto il mondo dei dipinti popolari e le immagini stereoscopiche in 3D di epoca vittoriana, peraltro in esposizione alla Tate Britain Gallery nell'ambito di un evento che durerà sei mesi. Durante il dibattito sono state mostrate su un grande schermo le immagine che compongono il libro The Poor Mans' Picture Gallery, di cui sono autori gli stessi May e Pellerin, e abbiamo imparato a conoscere i fotografi e gli attori usati all'epoca come modelli per creare dal vero le loro immagini stereoscopiche, oltre a conoscere le storie di questi famosi dipinti, con l'aggiunta del tocco personale dell'uomo della strada. Perché la raccolta pubblicata dai due autori testimonia di come a metà dell'Ottocento si cercasse di portare la pittura alle masse proprio con la rappresentazione dal vero dei quadri più famosi, trasformati poi in innamigi stereoscopiche vendute nel classico formato delle cards. C'era, ad esempio, un dipinto dell'imperatrice Eugenia con le sue dame di compagnia, ricreate con il titolo piuttosto poco lusinghiero di "stuolo di ragazze" e alcune scene piuttosto osé del 1860 che raffigurano un uomo e una donna avvinghiati sul letto, scene – ha spiegato Brian May - "non normali per quei tempi e certamente in anticipo sui costumi sociali ancora di là da venire”.
Una serie di scene sono state ricreate
dal quadro intitolato Derby Day di William Powell Frith del 1858,
compreso il lato oscuro del gioco d'azzardo, con la raffigurazione di
alcuni banditori in procinto di vendere una casa di famiglia. Poi il
chitarrista ha mostrato al pubblico presente una coppia di dipinti di
William Henry Hunt che ha definito come “l'attacco e la sconfitta”,
e un altro che mostra un giovane ragazzo nell'atto di mangiare
un'intera torta e poi addormentato "nella sua grassezza".
Una di queste immagini stereoscope scoperte da May era a colori e
l'altra in bianco e nero. Ha spiegato che il colore è stato fatto a
mano e che lui stesso ha svolto dei tentativi pe aggiungere del
colore alla foto.
"Ho fatto i miei esperimenti co
Photoshop", ha scherzato. "Un sacco di immagini sono molto
danneggiate e facciamo un sacco di restauri. Salvare le immagini del
passato che sono quasi cancellate è molto soddisfacente. Impiego due
o tre settimane per uniformare tutti i piccoli graffi."
"Siamo entrambi fanatici stereo",
ha poi aggiunto May. "Una volta che questa passione ti prende,
che non ti lascia mai. Mi stupisce sempre come il nostro cervello sia
in grado di combinare le informazioni che acquisisce quando si
guardano due immagini leggermente diverse e le ricostruisce come un
quadro. Le immagini stereoscopiche sono un modo meraviglioso di
riprodurre le cose.”
@Last_Horizon