La piazza principale della piccola
isola di Malta ha accolto l'ultima tappa del Candlelight Tour. In
molti speravano che prima di tuffarsi nel nuovo progetto dei Queen
con Adam Lambert Brian potesse sbarcare ancora una volta qui in
Italia assieme a Kerry, ma dalle sue parole rilasciate in occasione
di questa tappa è chiaro che lo show di Malta è davvero l'ultimo.
Non possiamo dire al momento se per quest'anno il duo si fermerà del
tutto, ma il fatto che per maggio dovrebbe essere pubblicato il loro
nuovo album fa sperare che la promozione con qualche evento live
possa essere fatta. Sebbene i media maltesi abbiano riservato grande
attenzione alla loro esibizione, realizzando spot, interviste e
servizi televisivi dedicati all'evento, il pubblico è rimasto
piuttosto freddo, complice anche il clima non certamente favorevole
ad una esibizione all'aperto. Tuttavia Brian e Kerry hanno proposto
la loro consueta scaletta, tuffandosi nella tipica atmosfera dello
show e regalando comunque emozioni:
I Who Have Nothing
Butterfly
Dust
in the Wind
Born Free
Somebody to Love
Tell Me What You
See
Nothing Really Has Changed
The Way WeWwere
Something
So
Sad
'39
Kissing me Song
I’m not that Girl
If I loved
you
Last Horizon
Love Of My Life
I Can't Be Your Friend
Is
This The World?
Tie Your Mother Down
No-One But You
We Will Rock
You
Crazy Little Thing Called Love
(Fonte: www.brianmay.com)
In attesa di conoscere i prossimi
progetti del duo e soprattutto di tuffarci nella grande avventura
americana dei Queen+Adam Lambert vi propongo questa intervista
apparsa poche ore fa su Ultimate Classic Rock e dedicata alla
collaborazione tra Brian e Kerry, ma anche al dvd Live at Montreux,
di cui a breve pubblicherò la mia personale recensione.
Intervista su Ultimate Classic Rock del
6 Aprile 2014
Il leggendario chitarrista dei Queen
Brian May e la star di Broadway Kerry Ellis hanno appena pubblicato
'The Candlelight Concert - Live at Montreux 2013.' Il set composto da
un cd e dvd contiene un mix di molti classici dei Queen, oltre ad
alcune canzoni ben note e provenienti dai repertori di altri artisti.
La coppia è stata in tour con regolarità e ha sviluppato un forte
seguito con i loro spettacoli intimi e introspettive che hanno
davvero posto una lente d'ingrandimento sulle loro doti musicali.
Recentemente Ultimate Classic Rock ha avuto la possibilità di
parlare sia con May che la Ellis su ciò che rende questa
collaborazione così speciale.
Entrambi sembrate avere una chimica
straordinaria tra di voi. Potete descriverci cosa riuscite ad
ottenere l'uno dall'altro dal punto di vista artistico?
Kerry Ellis: “Questa è una domanda
davvero interessante. Quello che è importante per noi è che
entrambi siamo felici per quello che stiamo facendo e che le canzoni
che suoniamo significano davvero qualcosa per noi. Gli spettacoli che
facciamo sono divertenti, ma anche emozionanti ed epici. Questo è il
nucleo, ed è ciò che è importante per me, ovvero il fatto che sono
sempre concerti confortevoli e divertenti. Brian crea un ambiente in
cui questo è completamente possibile. Non c'è un momento che passo
con lui che non sia altro che molto piacevole.”
Brian May: “Sì, domanda
interessante. Mi piace fare musica in molti modi, non solo suonando
la chitarra. Per tanti anni ho avuto Freddie e in Kerry ho trovato
qualcuno che è adatto a me e a lavorare col mio stile. Amo scrivere,
arrangiare, produrre e suonare la chitarra, ovviamente. Ma poter
lavorare con una voce perfetta come quella di Kerry è qualcosa di
meraviglioso per me. Kerry è molto diversa da molti altri cantanti
di successo che ci sono oggi in giro. Lei è molto istintiva e canta
molto dal cuore e, in un certo senso, questo è il modo in cui sono
fatto io. Mi piace lasciare una canzone respirare e fluire in modo
semplice e quindi penso che si veda che tra noi c'è questo tipo di
accordo. Quando abbiamo trovato questo formato acustico tutto
sembrava andare al proprio posto. Dobbiamo solo continuare a godere
delle canzoni che facciamo sempre di più. E in questo senso, mi
piace fare sempre meno, sottrarre invece che aggiungere. Ma c'è un
piano alla base. E quello che ottengo da Kerry, suppongo, è che mi
ispira e mi spinge costantemente verso nuove aree creative che
altrimenti non avrei saputo trovare da solo.”
Brian, quali sono le sfide che affronti
quando devi dare una nuova vita a delle canzoni che hai già suonato
migliaia di volte in passato?
BM: “Beh, bisogna sempre cercare di
mantenere le cose fresche. Io di solito faccio un sacco di prove
all'inizio nel tentativo di raggiungere la vera essenza della canzone
che voglio suonare. Poi arriva Kerry ad aggiungere il proprio stile.
Ma poi accade qualcosa di speciale. Non appena lei inizia a cantare
io aggiungo altre cose e attorno al cuore della canzone costruisco
cose nuove. Lei mi costringe ad adattarmi e seguirla. Tra me e lei si
è creato questo processo che fa incastrare davvero molto facilmente
le nostre rispettive esigenze, in modo da dare vita nuova a una
canzone e questa è una sfida meno difficile di quanto si possa
immaginare.”
Kerry, dal punto di vista del tuo
background teatrale, ti ritrovi in effetti a cantare cose molto
differenti tra loro quando sei sul palco con Brian?
KE: “Questa è un'altra domanda
interessante. Ironia della sorte, sembra diventare una sorta di
effetto opposto. Sono così abituata a cantare e recitare in tanti
ruoli differenti sul palco che la bellezza di un'opportunità come
questa è che mi consente di esprimermi e mettere le mie esperienze
personali nelle canzoni, e questa è davvero una grande gioia per me.
Avere la libertà di cambiare quello che sto facendo ogni sera è
anche piuttosto bello. In un musical ci sono confini e si deve
svolgere il proprio lavoro all'interno di essi e quindi questo genere
di libertà che provo esibendomi con Brian davvero mi apre alla
possibilità di esprimermi in un modo in cui non sono abituata.”
Questa vostra collaborazione che
prospettive vi offre per il prossimo futuro?
KE: “Ci sono state un sacco di nuove
possibilità dal momento che abbiamo iniziato. E' divertente avere
una band o un'orchestra con cui suonare, così come essere da soli
sul palco e avere il controllo di quello che stiamo facendo, molto
più di quando accade quando ci sono altri musicisti coinvolti nello
show. Sarà interessante vedere cosa succede.”
BM: “E' stato molto divertente
aggiungere ogni volta qualcosa di diverso che ha reso questo
spettacolo un grande spettacolo, ma quando abbiamo scoperto questo
approccio più intimo penso che ci siamo imbattuti in molte cose
nuove che sono molto più emozionanti per noi. Ora siamo in grado di
ridere con il pubblico e di interagire con esso in un modo davvero
sciolto.. Possiamo sentire le risposte del pubblico e valutare le
loro reazioni e i sentimenti che suscitiamo nella gente, il che è
davvero una bella cosa. E' una filosofia totalmente diversa da quello
cui siamo abituati. Con le grandi arene e i teatri pieni di gente ci
sono una sorta di convenzioni da rispettare tacitamente. Ma con
questo show acustico non c'è posto per nascondersi e l'unica scelta
possibile è quella di essere completamente noi stessi sul palco.”
Ti senti più sotto pressione quando
devi suonare in ambienti più piccoli?
BM: “Mi sento meno sotto pressione in
realtà , perché non ci sono aspettative o confini. Questa esperienza
ha cambiato completamente la mia nozione di esibizione in un modo che
oggi non mi procura più lo stress di una volta. Ogni notte la gente
sa che sta per ricevere qualcosa di speciale e unico, uno spettacolo
che nessun altro potrà mai vedere di nuovo. Il tipo di spontaneitÃ
e scioltezza che abbiamo raggiunto ora mi ha ricordato quanto sia
speciale l'arte della performance. E' qualcosa di magico.”
(Fonte:
http://ultimateclassicrock.com/brian-may-kerry-ellis-interview/)
@Last_Horizon