Non sono mai stato un fan dei numeri,
forse perché a scuola non mi raccapezzavo con i problemi di
matematica e detestavo essere giudicato in funzione di qualche cifra
buttata lì sulla pagella. Cose e persone non possono essere definite
con dei numeri, si corre il serio rischio di privarle dell'anima, che
poi è ciò che conta davvero. Tuttavia, quando si giunge alla fine
dell'anno e ci si appresta ad iniziarne uno nuovo, il bisogno di fare
un bilancio della propria esperienza anche attraverso la lettura
delle cifre può aiutare a capire cosa si è fatto nei mesi appena
trascorsi, quali sono stati gli errori, le cose buone e quali sono i
nuovi progetti da portare avanti nell'anno che verrà . Pur essendo
una riflessione personale voglio condividerla, come sempre, con tutti
voi. Queen Forever è nato il 26 agosto in
un modo del tutto sorprendente, senza alcuna pianificazione. Puro
istinto direbbe qualcuno.
L'istinto del naufrago che si aggrappa a un pezzo di legno per non affondare, dico io. Perché sul finire dell'estate quella parte di me che chiamo da anni “lasthorizon” si è dovuta confrontare suo malgrado con una serie di “incidenti di percorso”, che poi incidenti non erano affatto perché dietro c'era una regia ben precisa, che mi hanno portato a chiudere, sbattendo la porta, la mia precedente esperienza di fan attivo, cioè di quel particolare tipo di appassionato che non si limita ad ascoltare la musica ma che prova anche a raccontarla. Vi confesso che non è stato facile accettare il cambiamento, forse perché inizialmente l'ho vissuta come una sorta di resa. I Queen sono importanti, davvero, è l'idea di dovervi rinunciare, di tornare a fare il fan chiuso nella propria stanza era qualcosa che, beh, mi stava stretta. Eppure c'è stato un momento in cui ho pensato che fosse quella la cosa giusta da fare. L'ho vista così durante le mie lunghe passeggiate sul lungomare del porto della mia città . Ho continuato a vederla così mentre condividevo un buon vino con i miei amici o quando ne assillavo altri al telefono e in chat. A trasformare completamente questa prospettiva ci ha pensato la musica. Voi credete nel paranormale? Siete di quelli che per dormire bene si accontentano di avere un bicchiere d'acqua sul comodino o prima di spegnere la luce vi assicurate che sotto il letto non ci siano ombre in agguato coi denti aguzzi? A me è capitato questo: ogni volta che accendevo la radio partiva una canzone dei Queen. Under Pressure, I Want To Break Free, I Want It All....tutti titoli significativi per la situazione che stavo vivendo. In seguito ho scoperto di non essere l'unico a vivere un'esperienza del genere e sebbene molti staranno pensando 'hey amico, sono soltanto delle coincidenze', io mi sono sentito un privilegiato e ho deciso di non ignorare quei messaggi. Così il mio personale orizzonte è mutato nel giro di una manciata di canzoni ed è nato questo blog.
L'istinto del naufrago che si aggrappa a un pezzo di legno per non affondare, dico io. Perché sul finire dell'estate quella parte di me che chiamo da anni “lasthorizon” si è dovuta confrontare suo malgrado con una serie di “incidenti di percorso”, che poi incidenti non erano affatto perché dietro c'era una regia ben precisa, che mi hanno portato a chiudere, sbattendo la porta, la mia precedente esperienza di fan attivo, cioè di quel particolare tipo di appassionato che non si limita ad ascoltare la musica ma che prova anche a raccontarla. Vi confesso che non è stato facile accettare il cambiamento, forse perché inizialmente l'ho vissuta come una sorta di resa. I Queen sono importanti, davvero, è l'idea di dovervi rinunciare, di tornare a fare il fan chiuso nella propria stanza era qualcosa che, beh, mi stava stretta. Eppure c'è stato un momento in cui ho pensato che fosse quella la cosa giusta da fare. L'ho vista così durante le mie lunghe passeggiate sul lungomare del porto della mia città . Ho continuato a vederla così mentre condividevo un buon vino con i miei amici o quando ne assillavo altri al telefono e in chat. A trasformare completamente questa prospettiva ci ha pensato la musica. Voi credete nel paranormale? Siete di quelli che per dormire bene si accontentano di avere un bicchiere d'acqua sul comodino o prima di spegnere la luce vi assicurate che sotto il letto non ci siano ombre in agguato coi denti aguzzi? A me è capitato questo: ogni volta che accendevo la radio partiva una canzone dei Queen. Under Pressure, I Want To Break Free, I Want It All....tutti titoli significativi per la situazione che stavo vivendo. In seguito ho scoperto di non essere l'unico a vivere un'esperienza del genere e sebbene molti staranno pensando 'hey amico, sono soltanto delle coincidenze', io mi sono sentito un privilegiato e ho deciso di non ignorare quei messaggi. Così il mio personale orizzonte è mutato nel giro di una manciata di canzoni ed è nato questo blog.
Ma torniamo ai numeri. Quando ho
iniziato a pubblicare i primi capitoli, affidandomi per la diffusione
a facebook (poi sono arrivati anche twitter, youtube e google+) ho
pensato che avrei scritto soprattutto per me stesso e quei pochi (ma
buoni, buonissimi) amici con i quali condivido ormai da anni la
passione per i Queen. Scoprire, giorno dopo giorno, che le mie parole
riuscivano a conquistare un pubblico ben più vasto mi ha lasciato
sorpreso, letteralmente a bocca aperta. Ed è con questa medesima
sensazione di incredulità che vedo crescere ogni giorno il numero
dei lettori del blog, quasi 12.000, ma anche dei contatti sui vari
social netowork. Attraverso questi ultimi poi ho avuto modo di
conoscere nuove persone, alcune delle quali sono ormai diventati
amici e compagni di viaggio. Le statistiche poi mi rivelano qualcosa
di davvero piacevole: i capitoli del blog, quindi l'aspetto più
creativo di questo progetto, dove confluiscono punti di vista
personali e racconti, sono tra i più apprezzati. Per fare qualcosa
di originale e comunque di diverso rispetto ad altri siti e spazi
dedicati ai fans, dovevo necessariamente metterci del mio e dare
sfogo alla vena di scrittore che mi porto dentro da sempre. Il
risultato è entusiasmante e il merito è tutto vostro, perché alla
fine io sono solamente un tramite per storie ed emozioni che, ne se
sono certo, aspettano solo di essere raccontate. Allo stesso modo
sono felice di poter condividere le interviste a Brian e Roger, che
cerco sempre di tradurre con uno sguardo personale ma senza tradire
il senso delle loro risposte. Alle news poi concedo sempre massima
attenzione perché, contrariamente a quello che pensano alcuni, i
Queen sono una band viva e pronta a regalarci novità .
Essendo online da appena 4 mesi è
ancora presto per pianificare un futuro che è ancora presente. Sono
in preparazione nuovi racconti, come sempre ispirati alle canzoni dei
Queen o a particolari momenti della vita di Brian, Roger, John e
Freddie. Ma il 2014 sembra davvero pronto a offrirci tantissime news,
tra album, inediti, concerti e chissà cos'altro. Di tutto questo
abbiamo già parlato e lo faremo ancora nei mesi a venire. Credo che
le novità più grosse arriveranno verso la primavera. Ma anche il
2013 non è stato avaro: nel giro di pochi mesi sono arrivati il
bellissimo tour di Brian e Kerry (la data di Pescara resterà per
sempre nel mio cuore soprattutto perché condivisa con Amici davvero
importanti: grazie ragazzi!) e il nuovo album di Roger, il migliore
della sua carriera solista.
Voglio concludere con una breve
considerazione. Nelle ultime ore sono rimbalzate in rete notizie
sullo stato di salute di Brian May, molte delle quali fin troppo
destituite di fondamento. Un po' di chiarezza credo sia necessaria:
da parecchio tempo il nostro Doc soffre di problemi ad un ginocchio e
in parte il Candlelight Tour è nato anche dall'esigenza di restare a
riposo il più a lungo possibile, evitando quindi degli show in cui
fosse costretto a correre da una parte all'altra del palco. Per
tornare in forma si è anche sottoposto ad un intervento chirurgico
che, però, non ha del tutto risolto il problema. In più, durante le
prove dello show di Las Vegas dei Queen con Adam Lambert, ha iniziato
ad avere nuovi e più incisi dolori all'anca che nei mesi successivi
si sono propagati anche alla schiena. A Natale sono diventati
intollerabili e hanno richiesto degli accertamenti specifici. Quando
ci si sottopone a delle analisi per dei dolori la cui origine non è
chiara, la prima causa che i medici vogliono escludere è quella più
grave: il cancro. Brian ha condiviso il timore di poter essere
colpito dallo stesso male sofferto dal padre scrivendo sulla sua
soapbox. Non lo ha fatto per raccogliere le lacrime dei fans o per
speculare sulla propria salute, ma perché ha creduto in questo modo
di rappresentare un sostegno per tutti coloro che vivono situazioni
del genere. Nella stessa occasione il Doc ha precisato che il
pericolo con la C maiuscola al momento è esclusa, sebbene dovesse
sottoporsi ad ulteriori accertamenti. Paura quindi, ma non dramma.
Eppure i siti specializzati in musica e tantissimi fans hanno subito
colto l'occasione per lasciarsi andare alla disperazione, quasi che
avessero davanti ai loro occhi lo spettro di un esito medico nefasto.
Nulla di tutto questo è vero. E, come ho scritto su facebook,
l'unica fonte davvero attendibile è lo stesso Brian, che continua a
condividere novità sulla questione. Animatevi quindi di pensieri
positivi. Il 2013 è finito e il nuovo anno sarà tutto da vivere,
con la colonna sonora più bella: la musica dei Queen.
BUON ANNO
@Last_Horizon