L'esordio ufficiale di Brian May nel mondo delle foto
stereoscopiche è questo splendido volume intitolato “un villaggio
perduto e ritrovato” che raccoglie una serie di immagini
originariamente realizzare dal pioniere della fotografia 3D, T.R.
Williams nel 1850. Si tratta di una serie di 59 cards scoperte da
Brian durante i suoi girovagare nei mercatini delle pulci, una
ricerca durata ben 30 anni e che si è finalmente conclusa con la
pubblicazione di questo volume. Il progetto è stato possibile anche
grazie all'incontro tra il chitarrista e la storica della fotografia
Elena Vidal, che ha identificato l'esatto paese oggetto del lavoro di
Williams in un villaggio ancora esistente nell'Oxfordshire. La serie
completa delle immagini sono raccolte qui per la prima volta assieme
a nuove fotografie che ritraggono lo stato attuale del paese, in modo
da offrire al lettore un vero e proprio viaggio tra passato e
presente.
Ad aver reso questa pubblicazione ancora più preziosa e davvero
accattivante per il pubblico è la presenza al suo interno dell'ormai
famoso visore stereoscopico OWL, ovvero “gufo”, così chiamato
perché una volta messo sul viso ricorda davvero il caratteristico
aspetto dell'uccello notturno. Si tratta nel vero senso della parola
di un'invenzione studiata dallo stesso Brian May che da anni cercava
un metodo che consentisse la visione immediata delle cards
stereoscopiche, uno strumento certamente utile per i suoi
pellegrinaggi a Portobello e nei negozi per collezionisti di tutto il
mondo.
A Village Lost and Found è un contributo significativo alla
comprensione della storia della fotografia e del periodo vittoriano,
l'epoca nella quale questo tipo di immagini ebbero la loro massima
diffusione, non solo come veri e propri oggetti d'arte ma anche come
forma di satira politica. Chi ha avuto modo di sfogliare le pagine
del libro ha riferito di un'esperienza davvero strabiliante e intensa
tanto che, osservando le immagini del villaggio si ha quasi la
sensazione di percepire gli odori del fieno appena tagliato o del
calore del sole sulla propria pelle. Del resto, come ha più volte
raccontato Brian, la forza delle immagini 3D sta proprio in questo,
nell'essere delle finestre attraverso cui è possibile esplorare
altri mondi. È qualcosa cui siamo ormai abituati col cinema, ma il
fatto che queste immagini risalgano a ben 150 anni le rende ancora
più intriganti.
Il libro offre una panoramica eccezionale della vita quotidiana
del villaggio e mostra, ad esempio, una donna al filatoio, il fabbro
fuori della sua fucina, tre uomini alla mola per l'affilatura delle
lame, ma anche gli abitanti del villaggio a lavoro nei campi e
durante il trasporto del raccolto al termine della mietitura
raccolto, o magari colti in un momento di pausa dalle fatiche
quotidiane intenti a godere del buon pettegolezzo vecchia maniera. In
più ogni immagine è corredata di didascalie che raccontano la scena
ritratta o provano ad immaginare i pensieri interiori dei
protagonisti, rendendo così il tutto ancora più vitale.
Naturalmente ogni significato dato alle foto non è frutto delle
speculazioni degli autori, bensì il frutto dello studio che la Vidal
e Brian May hanno condotto sugli usi e costumi dell'epoca. Il
risultato è un insieme fortemente suggestivo e commovente di
fotografie capaci di raccontare un pezzo di storia basato su dati
certi e comprovati.
Per Brian May "Questo libro illustrato racconta una storia
unica che mi ha affascinato per più di metà della mia vita”. Ma
chi era Thomas Richard Williams? Nato nel 1824, ha mosso i primi
passi nel mondo professionale della fotografia lavorando come
apprendista nel gabinetto chimico del celebre inventore Antoine
Claudet, specializzato nell'arte della colorazione delle foto. Dopo
l'Expo Universale, Williams decise di intraprendere una propria
attività ed apre il studio fotografico a Lambeth, Londra, dove si
specializzò nella realizzazione di dagherrotipi stereoscopici
(immagini in rilievo realizzati solitamente su lastre di rame). Il
successo riscosso con i suoi lavori anche su nature morte e altre
composizioni artistiche gli valsero l'ingresso nella London
Stereoscopic Company, che patrocinò molti dei suoi lavori, comprese
le cards oggi riscoperte da Brian May. I ritratti stereo di TR
Williams divennero così ancora più popolari, tanto che la sua fama
giunse alle orecchie della Casa Reale che, il 21 novembre 1856, gli
conferì l'incarico di fotografare la principessa Vittoria per il suo
16° compleanno. In seguito fu la stessa Regina a commissionargli
altri ritratti 3D, tra cui quello del suo matrimonio. Probabilmente
oggi tutto questo può apparire anacronistico. Tuttavia alla fine del
1850 la mania stereoscopica raggiunse proporzioni enormi, le stesse
che oggi possiamo vedere per i nuovi ritrovati della tecnologia. La
conseguenza di tanto clamore fu il proliferare di immagini stereo su
larga scala ma inevitabilmente prive della qualità originaria.
Fedele ai suoi principi e rattristato dal fatto di aver contribuito
alla nascita di una vera e propria moda, Williams decise di cessare
la produzione di foto stereo. Ma il suo contributo all'arte della
fotografia è ormai parte della storia.
Adesso non vi resta che comprarlo e godere anche voi di questa
magia che è la stereoscopia. Perché un libro può anche essere
raccontato e recensito nel modo migliore possibile, ma per sua stessa
natura ha bisogno di entrare in contatto con il lettore, perché solo
il punto di vista di quest'ultimo è ciò che conta veramente. E
allora indossate un paio di stivali, abiti pesanti e magari
procuratevi un bastone da passeggio come era d'uso fare quasi due
secoli fa. La strada che si snoda davanti a voi vi condurrà verso un
villaggio rimasto per anni un mistero ma che oggi, grazie al Dr Brian
May, è finalmente pronto a rivelarsi al mondo. Hey guardate là , i
notabili del paese vi attendono per darvi il benvenuto e nella
locanda del villaggio vi attende già una pinta di birra.
Scheda del libro:
ISBN: 9780711230392
256 pagine
560 fotografie in B/N
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