Sul prato c'è un enorme gong posato su un cavalletto, con accanto
una batteria fatta di legno, omaggio dell'amico e collega Brian May
per i suoi 64 anni. Roger è seduto accanto a questo bizzarro kit e
la vista di Puttenham Priory, con i campi del Surrey trasmette un
senso di calma. L'intervista con Roger Taylor si svolge nel suo studio di
registrazione casalingo. Il musicista è affabile, con la sua
inconfondibile voce roca, e apparentemente un po' duro d'orecchi, con
indosso una giacca smoking verde bottiglia che sembra perfettamente
in linea con la sua immagine da playboy consumato. C'è un pianoforte
Steinway a coda in un angolo. Dietro di me fa bella mostra di se
l'ultima batteria suonata dal musicista, la cui fortuna personale
attualmente è stimata in 90 milioni di sterline.
Ci siamo incontrati per parlare del suo nuovo album solista, Fun
On Earth e il box antologico The Lot, che racchiude tutti gli album
incisi fuori dai Queen. Il batterista è abbastanza consapevole del
fatto che per un giornalista l'argomento più appetibile restano i
Queen e infatti in breve l'intervista si trasforma in una
conversazione in cui la band predomina su tutto. La band, dopo la morte di Freddie Mercury nel 1991, ha continuato
a sopravvivere, ma oggi è costituita dai soli May e Taylor, mentre
il bassista John Deacon si è definitivamente allontanato dal mondo
della musica e dagli ex colleghi.
"Non ho più sentito John", dice Taylor . "Da lui
non arriva un solo grugnito. Non siamo in contatto, ma John è un
sociopatico, davvero, ma ha dato la sua benedizione su tutto ciò che
Brian e io facciamo col marchio dei Queen e di cose ne abbiamo fatte
un bel po'."
Taylor dice che è stato mentre stava componendo These Are The
Days Of Our Lives nel 1991 che si è sentito constretto a prendere in
considerazione la vita oltre i Queen: "La canzone ha un ché di
rassegnato, una sorta di sentimento stoico ed è sicuramente una
combinazione di sensazioni tra la felicità e la tristezza,”
spiega. "Il senso è che bisogna accettare ciò che ti colpisce
e fare al meglio ciò che resta, ma poi? Dovremmo tutti andare in
pensione a Littlehampton? A quel punto io e Brian avevamo l'idea che
avremmo continuato le attività dei Queen. Abbiamo lavorato a stretto
contatto con il nostro manager, Jim Beach, e le cose sono saltate
fuori, e abbiamo pensato che fossero la cosa giusta da fare.
Nonostante tutto abbiamo mantenuto viva la musica e c'è ancora un
enorme appetito attorno ad essa. Cose come il musical We Will Rock
You hanno ovviamente aiutato ma non è il mio progetto. Brian ha
abbraccia davvero il mondo del teatro musicale, ma io no”.
Per Taylor il progetto giusto è rappresentato dai
QueenExtravaganza, la band tributo che ha formato personalmente e che
adesso andrà in tour in Inghilterra.
"Ci sono un sacco di band là fuori che suonano le nostre
cose," dice il batterista. "Un sacco di baffi finti e di
spettacoli di basso profilo. Così abbiamo pensato che sarebbe stato
bello rendere omaggio ai Queen nel modo giusto. Abbiamo quindi svolto
delle audizioni online principalmente mirate al Nord America. E 'una
terribile generalizzazione, lo so, ma i nordamericani tendono ad
avere una tecnica migliore". Taylor sapeva che erano approdati a
qualcosa do valido quando hanno trovato il canadese Marc Martel, la
cui performance di Somebody to Love è stata cliccata su youtube da
ben 8,5 milioni di persone.
"Il nostro batterista, Tyler Warren, è davvero favoloso",
dice Taylor. "Lui può cantare note più alte di me, e io in
passato ho cantato note davvero alte!” E che dire di Martel al
piano? Riuscirà a solleticare come riusciva a fare Freddie? “Ah,
non del tutto, Freddie era un pianista eccezionale".
E il gioco è fatto. Per Taylor e May il guaio però è questo: ci
sono stati molti Freddie. Freddie il rocker. Freddie il pavone
impettito. Freddie l'autore brillante e non convenzionale, la cui
insolita modulazioni degli accordi e le inclinazioni operistiche con
una spruzzata di blues ha spinto tutta la band verso confini davvero
esotici dal punto di vista musicaale.
Taylor, a proposito delle sue ambizioni attuali dice: “Io non
sono ancora pronto per pipa e pantofole”. E così, sebbene Mercury
è insostituibile come frontman, in un recente concerto a Las Vegas
lui e May si sono esibiti con Adam Lambert, che ha dimostrato
capacità impressionanti, anche se era evidente l'assenza della
grinta tipica di Freddie.. Quando May e Taylor hanno suonato con con
l'ex cantante dei Free e Bad Company Paul Rodgers tra il 2004 e il
2009 era la stessa cosa.
"Freddie amava la libertà e così è stato per tutti noi",
dice Taylor, "Ma è stato bello chiedere ad un Dio del
soul/blues come Paul di dare la sua voce per canzoni comeThe Show
Must Go On o I Want to Break Free, anche se si è trattato di un
matrimonio non perfetto".
Difficile del resto immaginare Paul Rodgers interpretare le
canzoni dei Queen con la stessa immagine appariscente di Freddie:
“Oh, non lo so ", sorride il batterista. "Paul ha
sfoggiato alcuni costumi piuttosto interessanti”.
Chiaramente a Taylor piace scherzare. Nel suo nuovo album c'è un
brano intitolato Io sono il batterista (in una band
Rock'n'Roll), nel quale parla di se stesso come amante di auto e
belle donne. Ma ha anche composto canzoni impegnate come Dear Mr Murdoch,
dedicata al magnate dell'informazione ben prima degli scandali che lo
hanno coinvolto nel 2011: "Credevo fosse un po' sospetto il
fatto che sia stato colpito con una torta alla crema, piuttosto che
con un secchio di merda di pollo",ammette quando gli
viene chiesto se ha visto l'episodio in tv in cui Murdoch subì lo
sberleff della torta in faccia. "Tutti hanno un parere e io ho solo avuto la fortuna
di poterlo esprimere, ma preferisco stare fuori dalla politica,
davvero”.
Una cosa che Taylor non ancora risolto è la questione riguardante
l'attore che dovrà interpretare Freddie Mercury al cinema. Quando
Sacha Baron Cohen ha lasciato il suo ruolo di protagonista nel tanto
atteso biopic, Taylor e May hanno espresso sollievo, aggiungendo che
volevano che il film di toccasse le persone e non che sembrasse una
sorta di scherzo. Con Cohen quindi c'era il rischio che il film
risultasse più comico che drammatico?
"Non voglio entrare troppo in questo discorso, ma non credo
che fosse l'attore giusto. L'importante è che tutto stia andando
comunque avanti e tutti i periodi pertinenti la vita di Freddie
saranno raccontati. Quarantacinque anni è un tempo piuttosto lungo,
ma non abbastanza lungo, eh?"
Faccio infine notare a Roger che la pubblicazione del suo box antologico sembra il preludio alla pensione, ma lui risponde convinto: "Dio no,. non sono ancora pronto per pipa e pantofole".
(Fonte: The Indipendent UK)
@Last_Horizon