Freddie Mercury è morto nel 1991. Nel '98 John Deacon ha
definitivamente abbandonato le attività musicali relegandosi al
ruolo di semplice firmatario dei contratti. Oggi i Queen sono un duo. Si tratta di poche frasi, forse anche banali, ma che nel loro
complesso riassumono alla perfezione la storia della band. In effetti
a ben pensarci è così da talmente tanti anni che, mettendo assieme
concerti, esibizioni di vario tipo e addirittura dischi, ne viene
fuori una vera e propria carriera, il che è già di per sé il
tratto distintivo di un gruppo musicale in attività e quindi con un
seguito di pubblico. Poche ore fa, guardando prima in diretta streaming e poi nei video
apparsi in rete l'esibizione a Las Vegas con Adam Lambert ho
percepito, credo per la prima volta, la vera essenza di questi
“nuovi” Queen, che da anni tentato di emergere e credo anche di
affermarsi, affrancandosi dall'ombra meravigliosa ma anche pesante di
Freddie. Si, la cosa sconcerta voi quanto me, ma ho realizzato di non
aver vissuto quel nodo allo stomaco (o alla gola, fate voi) che ti
prende tutte le volte che guardi i Queen e pensi a chi non c'è più.
Una volta tanto ho goduto della musica e dello spettacolo senza
quella connessione sottotraccia che ti fa pensare a Freddie Mercury,
a come avrebbe cantato lui e a come si sarebbe mosso sul palco. Ciò
che ho visto all'iHeart Radio Festival è stata la performance di un
duo affiancato da tre ottimi musicisti e da un cantante che ha
rivelato eccezionali doti sia vocali che di frontman.
Adam Lambert è stato il punto di partenza per questa riflessione.
A Las Vegas ha cantato benissimo e si è mosso altrettanto bene,
sfoggiando un look adeguato a quello di Brian e Roger e dimostrando
una padronanza del palco e del repertorio dei Queen che nemmeno uno
come Paul Rodgers era riuscito a fare, se non in alcune occasioni. Ho
amato la collaborazione con l'ex Free e l'ho sostenuta anche quando
la maggior parte dei fans non condivideva nulla di quel progetto. Ma
col senno di poi (una rivalutazione delle cose passate bisogna sempre
farla ad un certo punto) è evidente che con lui i Queen hanno dovuto
snaturare troppo il proprio sound e forse è per questo che un album
seppur magnifico come The Cosmos Rocks non ha avuto quel
riconoscimento da parte dei fans che si sarebbe aspettati (anche se
su questo la questione è ben più complessa, come ho avuto modo di
dire in un capitolo precedente dedicato al disco).
La componente Lambert ha consentito a Brian e Roger di recuperare
il loro stile così tipico e il risultato è evidente ogni qualvolta
salgono assieme sul palco. Brian è costantemente sorridente e
interagisce con Adam con evidente gusto e Roger da parte sua suona
con quella passione che da deve sempre accompagnare uno sforzo fisico
immane come quello di rullare sui tamburi. Se non sei a tuo agio con
chi deve cantare le tue canzoni rischi di suonare male o comunque
svogliatamente. A Las Vegas si è invece assistito ad una performance
pressoché perfetta, salvo le sbavature fuori luogo del cantante dei
Fan (avrei preferito godermi la Perry o i Muse, che ve lo dico a
fare?!).
Naturalmente resta capire cosa verrà dopo Las Vegas. Tempo fa gli
stessi Queen hanno parlato di un secondo evento live da tenersi in
Inghilterra e chissà che a breve non venga diffusa qualche nota
ufficiale in proposito. Ma proprio per tutte le ragioni che ho
provato a descrivere qui e nel capitolo dedicato allo show, credo che
debbano e possano fare di più. I tempi sono maturi a mio avviso per
provare a lanciare un nuovo progetto che per forza di cose dovrÃ
essere anzitutto basato sui concerti. Impossibile aspettarsi tour da
20 o 30 date. È oggettivo che Brian e Roger non voglia né possano
permettersi un gioco al massacro così impegnativo. Ma prevedere una
serie di date, una decina ad esempio, dislocandole in giro per
l'Europa credo sarebbe possibile, oltre che auspicabile. Possono
farlo soprattutto perché sul palco riescono ad essere una band
completa grazie all'aggiunta di Adam e senza quel segno meno a cui si
tende a pensare quando a suonare sono i Queen senza Freddie (e John
naturalmente, ma per il quale valgono emozioni ben diverse).
La mia personale convinzione in tal senso è talmente forte che,
valutando la setlist proposta a Lad Vegas, mi sono detto: manca
qualcosa, mancano un paio di pezzi inediti. Del resto il repertorio
dei Queen è talmente vasto che potrebbero suonare ogni sera un
concerto diverso dall'altro. Ed è altrettanto vero che alle
immancabili hits ci sono da aggiungere tante cose, tra le più
vecchie e i pezzi mai eseguiti dal vivo. Però i Queen hanno abituato
i fans ad essere ambiziosi, ad osare anche quando tutte le evidenze
sembrano darti torto. Ed è per questo per ho immaginato addirittura
canzoni nuove, scrive oggi per l'oggi. Perché in fondo il passato lo
celebriamo ogni qualvolta ascoltiamo Freddie, che è lì nei dischi e
nessuno potrà mai scalzarlo da quel ruolo di leggenda che ormai lo
contraddistingue. Ma se i Queen sono diventati nel frattempo altro
allora è giusto che possano proporre un presente fresco e frutto di
nuovi stimoli.
Certo quanto vado dicendo è ben più complicato di quanto possa
apparire ad una prima lettura. Sappiamo dalle dichiarazioni di Brian
May che sono in corso di realizzazione i duetti con Michael Jackson e
forse addirittura nuovi brani inediti con Freddie alla voce,
recentemente riscoperti e talmente validi da poter generare un vero e
proprio album. Risentire la voce di Freddie è qualcosa che tutti
aspettiamo con trepidazione e a cui rinunciare non sarebbe possibile,
né ora né mai. Eppure ci sarebbe tutto un presente da vivere, una
volta per tutte svincolato da quel passato che ha pesato finora su
Brian e Roger. Quest'ultimo, in una recente intervista a Classic Rock
ha dichiarato di non voler vivere nell'ombra dell'amico scomparso.
Come dargli torto? A modo suo credo che anche Brian abbia cercato
negli ultimi tempi di sottrarsi a quella forza gravitazionale
rappresentata da pianeta Mercury cimentandosi in territori musicali
diversissimi rispetto al passato. Chi di noi, dopo aver perso una
persona cara, desidera vivere nel ricordo abbandonando le possibilitÃ
che offre il presente? Lo si può fare per un certo periodo, ma
arriva poi il momento in cui il lutto va abbandonato e riposto in un
cassetto. Perché la vita chiama e ad essa bisogna rispondere. E la
musica non è forse la voce della vita? I Queen oggi sono Brian May e
Roger Taylor. È questo ciò che amo e che vorrei vedere nei prossimi
anni.
@Last_Horizon