Continuiamo a raccontare l’intervista
rilasciata da Brian May a Total Guitar. Nella lunga conversazione
con il magazine musicale il chitarrista dei Queen si è soffermato sulla creazione di alcuni dei più famosi
capolavori della band. Stavolta leggiamo le sue dichiarazioni su uno dei pezzi
scritti da Freddie Mercury più
amati, soprattutto nella sua versione dal vivo: Love Of My Life.
La registrazione originale della
bellissima ballata di Freddie Mercury per l'album A Night At The Opera del 1975 presenta Brian
May all'arpa, mentre la Red Special è stata utilizzata per le note di sostegno
simili ad archi a metà del pezzo, così come per le note armonizzate in fa
maggiore che arrivano poco dopo. Successivamente, una versione diversa è
stata ri-arrangiata per la chitarra acustica
a 12 corde in occasione delle esibizioni dal
vivo, decretando il successo della canzone.
Come hai fatto a trasformare questa canzone da un
arrangiamento per pianoforte a uno per chitarra
acustica?
“È successo molto velocemente dalla
collaborazione tra me e Freddie. Era ovvio che non potevamo riprodurre sul
palco l'arrangiamento del disco perché sarebbe stato troppo complesso. Non
c'è solo il pianoforte, ma anche l'arpa, per non dire di un'intera orchestra di
chitarre. Non era davvero possibile farla dal vivo a quel modo. Non
so di chi sia stata l'idea, ma io e Freddie abbiamo pensato che la soluzione
giusta sarebbe stata quella di proporla solo noi due, con lui alla voce e io
alla chitarra acustica. Penso che sia anche in una chiave diversa rispetto alla
versione in studio. L'ho suonata in un modo che fosse facile da riproporre
con un'acustica ed è stata messa insieme in pochi minuti, a dire il
vero. La canzone ebbe un così enorme successo in Sud America, tanto che
alla fine la pubblicammo anche come singolo. Ma si può dire che è
enormemente semplificata rispetto a come è stata registrata per A Night At The
Opera.”
La parte di chitarra è piuttosto
sofisticata, non una cosa da tre o cinque accordi strimpellati, per così
dire.
“Hai ragione. Suppongo che stessi
cercando di riprodurre quello che fa il pianoforte nel disco, ma a modo
mio. L’idea è cresciuta e gradualmente si è trasformata in qualcosa
che si reggeva da sola. E quell'assolo di chitarra nel mezzo, non so
nemmeno da dove venga, a dire il vero. È semplicemente nato dall’atmosfera
di fare quella cosa dal vivo.”