C’è stato un tempo in cui i Queen non erano ancora una band famosa. Anzi, non avevano nemmeno un contratto discografico e si arrangiavano come potevano, magari vendendo stivali al mercato di Kensington.
Proprio questi ultimi hanno fatto la fortuna
di Alan Mair, nato a Glasgow, bassista
dei Beatstalkers col pallino per l’imprenditoria. Dopo il successo ottenuto in
Scozia negli anni '60 con la sua band, Mair si trasferì a Londra dove, dal 1971
al 1975, riuscì a far calzare i suoi stivali a buona parte dei piedi londinesi.
Mair iniziò la propria attività in un negozio
a Kensington Market intorno al 1970, poco dopo lo scioglimento dei
Beatstalkers. La sua nuova attività ebbe talmente tanto successo da diventare
un vero e proprio punto di riferimento per artisti come Carlos Santana, i
Rolling Stones, David Bowie e gli Uriah Heep.
“All’inizio
avevo 15 paia di pantaloni da vendere e un tavolo da taglio per le pelli nella
parte posteriore. Un giorno entrò un ragazzo francese con dei tagli di
pelle di vitello, disse che sarebbe rimasto in città per alcune settimane e mi
chiese di fargli un paio di stivali.
“Girai per Londra in cerca di un calzolaio, all'epoca
erano per lo più greci, e alla fine trovai Demetrius a Camden Town. Per un
paio di stivali fatti a mano pagavo 8 sterline all’ingrosso e li rivendevo al
doppio del prezzo.”
ALAN MAIR |
“A Kensington Market, dopo un paio
d'anni, strinsi amicizia con due ragazzi che lavoravano nel negozio di fronte
al mio che vendeva abbigliamento e gioielleria: si chiamavano Freddie Mercury e
Roger Taylor.
“Freddie
mi raccontava di avere questa piccola band e che presto sarebbero diventati dei
professionisti. Naturalmente io pensavo ‘Si, come no! Ci crederò quando lo
vedrò’”
Il sodalizio tra Mair e Freddie funzionò
subito e talmente bene da riuscire a vendere oltre oltre 1.000 paia di stivali a
settimana. Un’attività talmente remunerativa da far guadagnare Freddie più di
quanto non riuscisse a fare con gli ingaggi che i neonati Queen riuscivano ad
ottenere in quel periodo suonando nei pub della città .
Mair ricorda anche quella volta in cui arrivò un
cliente d’eccezione:
“Una volta
David Bowie venne a trovarmi e gli chiesi se gli sarebbe piaciuto provare un
paio di stivali. Solo che era senza soldi e io gli proposti di prenderli
gratis. Ovviamente Freddie non era conosciuto all’epoca e anche David non era
ancora una grande star, ma eccolo lì, Freddie Mercury in ginocchio che faceva
provare a David Bowie un paio di stivali che non poteva permettersi.”
Il seguito lo conosciamo tutti, con i Queen e Bowie che divennero
rapidamente delle stelle di prima grandezza e Mair che, dopo essere diventato
uno stilista di culto dell’epoca, ritrovò la passione per la musica e decise di
mettersi nuovamente in gioco come musicista e produttore discografico.
(Fonti: www.opsandops.com | www.scotsman.com)