Neal Preston racconta i Queen visti attraverso la sua macchina fotografica (tratto dall'intervista a Forbes)

 


Sta per uscire anche in Italia con il titolo “Gli Storici Scatti di Neal Preston” uno dei libri fotografici che promettono di raccontare in modo davvero superbo la storia dei Queen.


Edito dalla Rizzoli Lizard, il libro arriverà in libreria a partire dal 27 Ottobre ed è già possibile pre-ordinarlo.

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In occasione della sua uscita, il magazine Forbes ha intervistato il fotografo e dall’incontro è scaturito un vero e proprio viaggio nella storia della musica oltre che dei Queen. Perché Neal Preston ha davvero immortalato con la sua macchina fotografica i più grandi artisti di sempre. Nel suo sterminato archivio sono finite le immagini di personaggio come Led Zeppelin, Michael Jackson, gli Who, Bruce Springsteen, Bob Dylan, Stevie Wonder, Marvin Gaye, gli U2 e – naturalmente - i Queen.

Con questi ultimi in particolare Preston ha sviluppato un legame molto forte durante il periodo in cui li ha seguiti in tour, dal 1977 al 1986, di fatto gli anni più importanti della band dal punto di vista delle esibizioni live.

In quel lasso di tempo, infatti, Preston ha potuto riprendere Freddie Mercury e soci sui palchi più importanti, come quello del Live Aid o dei grandi concerti in Sudamerica, tanto per citare quelli più famosi. Ma non solo, perché Preston ha anche avuto l’opportunità di seguire e riprendere i membri della band anche al di fuori della dimensione concerto, magari nel backstage appena prima dell’inizio di uno show o durante un momento di pausa tra una tappa e l’altra.

Tutto questa è contenuto nel libro che Rizzoli Lizard porta in Italia in un volume di grande qualità che rispecchia fedelmente la versione originale. Nelle sue oltre 300 pagine sono descritti con immagini e parole gli anni più importanti dell’attività professionale di Preston ma anche degli stessi Queen.

Il fotografo ha spiegato la genesi del libro, nato durante una cena con Brian May e Jim Beach di qualche tempo fa, al termine della quale hanno finito col rievocare tutte quelle fotografie scattate da Preston, molte delle quali inedite. L’idea di renderle finalmente pubbliche è stata la più ovvia delle scelte. E, nonostante la mole di materiale finito nel libro, tante altre cose, spiega Preston, sono rimaste nel cassetto.

Preston ha raccontato a Forbers di aver scoperto (e fotografato) i Queen prima ancora di iniziare a seguirli in tour. Era il 1976 e la band si esibiva al Santa Monica Civic Auditorium e, appena pochi mesi dopo, fu contattato da un responsabile della Elektra che gli proponeva di aggregarsi al tour delle band, cosa che poi si concretizzò nel 1977. Da quel momento è iniziata una vera e propria avventura che ha portato il fotografo a seguire i Queen nei grandi show sudamericani, al Live Aid e fino al Magic Tour del 1986. Di fatto la storia della band.

Durante quel periodo è stato inevitabile per Preston entrare in confidenza con i quattro membri della band e verso ognuno di loro ha sviluppato un rapporto di vicinanza e amicizia a seconda delle rispettive personalità. In generale Preston ha vissuto la sua esperienza con i Queen quasi fossero una vera e propria famiglia, allargata anche ai vari membri dello staff.

Di Freddie Mercury in particolare ricorda la grande disponibilità di fronte alla sua macchina fotografica, anche se non hanno mai condiviso molti momenti lontano dal palco perché avevano frequentazione diverse. E ha definito John Deacon una persona fantastica, un ragazzo molto, molto intelligente, tranquillo ma capace di scatenarsi all’occorrenza.

Il fotografo ha ovviamente avuto la fortuna di assistere a molti di quei momenti che solitamente sono celati al grande pubblico, come ad esempio i soundcheck per la preparazione dei concerti. Occasioni durante le quali Preston ha colto il perfezionismo e la professionalità che contraddistingueva la band, votata al concetto “è sempre possibile fare meglio”. E poi erano particolarmente attenti alle luci, all’amplificazione, a tutto quello che solitamente altri musicisti delegano ad altri.

Ma l’aspetto che forse ha dato a Preston il maggior grado di felicità e il senso di fiducia che ha avvertito su di sé, nonostante spesso sia gli artisti che lo staff considerino i fotografi come una sorta di “infiltrati” o comunque figure che creano più problemi che altro.

Nel libro in uscita ci sono, oltre a molte immagini rare e inedite, anche tante fotografiche diventate vere e proprie icone, come quelle che ritraggono Freddie sul palco di Wembley. Su tutto, Preston ricorda le emozioni vissute al Live Aid, con ben 96 rullini consumati alla fine di quella incredibile giornata e la convinzione che i Queen fossero stati i migliori.

Certamente più complessa invece la sua esperienza al seguito della band nei tour sudamericani di inizio anni Ottanta. Colpa dell’organizzazione precaria di quei paesi e delle grandi distanze percorse. Ma anche in quei frangenti Preston ha avuto occasioni di immortalare alcuni istanti fondamentali, come l’incontro tra i Queen e Maradona e, a Los Angeles, con Michael Jackson.


La collaborazione di Preston con i Queen si è poi conclusa nel 1986 con i concerti del Magic Tour, salvo poi ritrovarli sul proprio cammino nella loro ultima incarnazione assieme ad Adam Lambert. Preston definisce come un ritorno a casa la possibilità di stare nuovamente di fronte al palco dei Queen. E considera Adam un cantante davvero fantastico, che non cerca di essere Freddie.

Conclude poi con una riflessione sul suo ruolo di fotografo al seguito degli artisti in tour. Tutti pensano che fare un lavoro del genere sia la cosa più grande che ti può capitare e certamente è una cosa fantastica. Tuttavia la realtà è anche molto stressante: si dorme poco, le scadenze sono inderogabili e non sarai comunque mai un membro della band. Ma Preston è comunque sicuro di aver realizzato con i Queen il suo lavoro migliore.

E a noi, con la lettura de Gli Storici Scatti di Neal Preston, è ora concessa l’opportunità di rivivere attraverso la sua macchina fotografica l’epopea leggendaria dei Queen.

(FONTE: WWW.FORBES.COM)