Le
rockstar non invecchiano mai veramente. Certo, anche su di loro gli effetti del
tempo si manifestano, disegnando rughe sul volto, schiarendo chiome un tempo
bionde e lucenti e magari imponendo di cambiare modo di esibirsi e suonare.
Eppure negli occhi delle rockstar rimane a brillare una luce particolare che
nemmeno gli anni possono far affievolire. E nei loro atteggiamenti resta
scritta a chiare lettere quella sfrontatezza così tipica degli spiriti giovani
e indomiti che amiamo così tanto.
In
quella straordinaria combinazione di personalità che erano (e sono tuttora) i
Queen, la vera rockstar non era Freddie Mercury. Lui era l'elemento misterioso
e imprendibile, capace di cimentarsi in gloriosi eccessi allo stesso modo in
cui poteva rintanarsi in una stanza d'albergo mentre i bagordi dell'ennesima
festa proseguivano per tutta la notte. No, la rockstar delle quattro Regine è
sempre stata Roger Taylor.
Osservatelo
mentre, da giovane, si pavoneggia dietro gli occhiali da sole, ammicca alla
telecamera e rilascia qualche dichiarazione a effetto prima di prendere posto
dietro la batteria per far tremare un teatro o un intero stadio. Ammiratelo
mentre si esibisce a petto nudo e
scintillante di sudore dietro i tamburi e intanto accompagna Freddie nel canto.
Oppure leggete le sue parole, mai inclini alle mezze misure, le sue parole
sboccate, le invettive contro la politica del suo paese o il mercato
discografico, i suoi fanculo verso i fans più irriducibili, quelli che non
vogliono capire che è lui a stare sul piedistallo, lui a decidere, lui la
rockstar.
Ma
non fermatevi a questo se volete davvero comprenderla questa rockstar. Andate
oltre gli abiti tigrati, le batterie gettate sul palco, gli acuti, le donne e
le auto veloci, i tatuaggi che ormai abbondano sul suo corpo e la barba da
hypster diventata un vero e proprio brand.
Osservate
ad esempio la sua importanza nei Queen, non solo come musicista ma anche come
autore. Considerate il valore di scelte fondamentali per il futuro della band
come l'introduzione dei sintetizzatori, la collaborazione con David Richards,
la capacità di spingere i Queen ad abbracciare il pop-rock anni '80, la
straordinaria evoluzione che Roger ha avuto come autore. Se prima c'erano
motori e divertimenti sfrenati, dopo sono arrivate le riflessioni sul senso
della vita e la costante ricerca di un sound in perfetto equilibrio tra potenza
ed eleganza, in grado di stare al passo con i tempi ma senza mai perdere quel
tratto distintivo che lo rende riconoscibile tra centinaia di altri batteristi.
Ma
non fermatevi nemmeno a questo. Dietro i Queen c'è un'intera carriera solista
che è anche il racconto in musica di chi è Roger Taylor. Dischi talvolta
sperimentali, con i quali ha osato andare oltre il solco tracciato dalla sua
band. E poi album magari più convenzionali ma anche maggiormente votati alla
raffinatezza, anche nella costruzione dei testi, che col tempo hanno attinto a
piene mani dalla politica, dalle condizioni sociali del mondo contemporaneo,
dalla letteratura, da una forma di indignazione per tutte le cose che non vanno
e che vanno gridate, o almeno cantate.
E
naturalmente non dimenticate il Roger più dolce, quello che nel tempo si è
fatto padre amorevole, marito maturo e devoto, amico sincero, perfettamente in
grado di suonare con un fratello e di tenerne un altro il più vicino possibile
brindando accanto alla sua statua mentre il sole lentamente tramonta.
Roger
Taylor è tutto questo e molto altro ancora. Soprattutto è un batterista tra i
più grandi di sempre, che oggi può orgogliosamente andare in giro per il mondo
da autentica rockstar, non per rivendicare il proprio diritto ad esserci, ma
per ricordare a tutti che può farlo, perché in fin dei conti è un gran bel
divertimento.
Oggi
Roger compie 72 anni. Ha avuto una vita lunga e non smette di correre lungo una
strada che ci auguriamo sia ancora piena di curve, tornanti, incroci pericolosi
e limiti di velocità di cui farsi beffa. Perché, se non lo avete ancora capito,
è questo il suo mestiere: fare il batterista in una rock'n'roll band.
BUON COMPLEANNO ROGER
TAYLOR!