Brian May ha introdotto i Def Leppard nella Rock & Roll Hall Of Fame: ecco il discorso e i video




“Sessantacinque anni dopo che Bill Haley ha cantato "Rock Around the Clock", il rock & roll è vivo e vegeto, vero? Ho il miglior lavoro al mondo. Sono così onorato e privilegiato di poter essere proprio io a introdurre i Def Leppard nella Hall of Fame.


Con queste parole Brian May lo scorso 29 Marzo ha iniziato il suo lungo discorso di presentazione dei Def Leppard. Il luogo la Barclays Center Arena di Brookley. L’occasione inserimento della band nella Rock and Roll Hall Of Fame.

Che sia stato scelto proprio Brian come maestro di cerimonia per l’evento non è un caso. Perché tra lui e i componenti dei Def Leppard c’è una lunga amicizia, nata ben prima del Freddie Mercury Tribute dove pure il gruppo si esibì in vari momenti dello show. Ed è proprio sulla base di questo legame che Brian ha costruito il proprio discorso. 

“Citerò per prima cosa una massima che appartiene alla filosofia di Joe Elliott (il cantante dei Def Leppard, ndr), che dice: se hai la possibilità di fare bene una cosa, non perdere l’occasione di riuscirci. Quindi sarà questa la mia guida per stasera, perché voglio davvero rendere giustizia a questi ragazzi e per farlo non ho intenzione di raccontarvi una storia. Sto solo per dirvi la mia opinione personale. Voglio dirvi come sono arrivati ​​questi ragazzi nella mia vita e quanto sono importanti.

Nel 1981, i Queen erano in studio a Monaco per registrare Hot Space, così in un momento di pausa andai a vedere alcuni miei amici, i Rainbow di Ritchie Blackmore, con i quali si esibiva anche una giovane band chiamata Def Leppard. Ma sono arrivato tardi e ho mancato la loro performance. Mi sono sentito così male, che sono andato nel backstage per salutarli. Ho infilato la testa attraverso la porta e ho detto, "Ciao ragazzi, volevo solo salutarvi perché non sono riuscito a vedermi e mi dispiace davvero. Sono Brian May dei Queen. "E loro mi hanno risposto, "Nessun problema", il che è stato un buon punto di partenza. Poi mi hanno raccontato di quanto i Queen li avessero influenzati e per me è sempre una grande cosa.

Un paio d’anno dopo circa siamo in tour e quando sei in macchina o negli aerei accendi la rafio per scoprire se qualcuno sta suonando il tuo disco. E ogni volta che ascoltavo la radio ciò che sentivo erano questi arpeggi di chitarra, queste armonie sorprendenti e queste grandi, succose linee di basso accompagnate da enormi rullate alla batteria. Ma  non erano i Queen, ma questi giovani e precoci ragazzi chiamati Def Leppard e la canzone era "Photograph"! Questa incredibile canzone, che li ha catapultati verso la fama. Faceva parte dell’album Hysteria con il quale poi vendettero 10 milioni di copie.

PHOTOGRAPH


Nel settembre del 1983 sono a Los Angeles, di nuovo alle prese con la registrazione di un album, che, questa volta, è The Works, Questa volta i Def Leppard stavano suonando nel leggendario Forum. Vado laggiù, molto poco appariscente, mi siedo per assistere allo show e quando questi ragazzi salgono sul palco, devo dirvelo, mi trovo di fronte a qualcosa che non avevo mai visto prima. Ho visto alcuni grandi spettacoli al Forum, ma non ho mai visto un pubblico reagire in quel modo. Si sono alzati tutti in piedi e non sono mai tornati seduti e per tutto il tempo non hanno fatto altro che urlare e durante tutta lo show. I Def Leppard quella notte conquistarono tutti. Al termine sono andato dietro le quinte per incontrarli e, proprio come era accaduto ai Queen la prima volta che ci esibimmo negli Stati Uniti, c’erano le loro famiglie al completo con le loro mamme e papà, tutti molto orgogliosi ovviamente. Fu anche l’occasione in cui i Def mi chiesero: "Che ne dici di suonare con noi domani sera?". Così ho detto di sì, e il resto è storia. Abbiamo suonato "Travelin 'Band.

TRAVELIN' BAND FEAT. BRIAN MAY



Prima di salire sul palco Joe mi avviso di fare attenzione ai fuochi pirotecnici che sarebbero stati attivati alla fine della canzone. Solo che alla fine del pezzo non ho idea di cosa stia per accadere. Sento solo Joe che mi chama "Brian, Brian!" E penso che mi stia solo salutando come si fa alla fine di un’esibizione. Invece stava cercando di avvisarmi di stare attento al fuoco. "Brian, Brian, il fuoco!" Così questo enorme guaio fatto di fiamme mi viene incontro, e appena in tempo, Joe mi trascina fuori e mi mette in salvo, altrimenti non sarei qui stasera per raccontarvelo. Così all'inizio della loro carriera, Joe Elliott mi ha salvato la vita!

La storia di Def Leppard è incredibilmente colorata e piena di ogni genere di roba a cui non posso nemmeno addentrarmi perché non ne ho il tempo. Ma hanno iniziato nell'agosto del 1977 a Sheffield, in Inghilterra, che non è un posto molto affascinante e c'è un sacco di gente che dice che c'è una grande voglia di scappare via. Hanno registrato 11 album incredibili e hanno suonato in tutto il mondo molte, molte volte. Lo hanno fatto alla vecchia maniera. Hanno suonato, suonato e suonato, e hanno fatto un'ottima musica in studio. Hanno venduto, alla fine, più di 100 milioni di album. E hanno accettato di essere molto alla moda ma anche di essere molto fuori moda, come talvolta accade, in particolare in Inghilterra, dove la stampa non era molto gentile. Non so perché questo accadesse.

Ma sono stati attaccati tra l'altro per aver fatto dei record di vendita con i loro lavori. Adesso posso solo elencare alcune cose come Bringin 'on a Heartbreak, Foolin, Armageddon It, Hysteria, Let's Get Rocked, Animal, Love Bites, Rock of Ages, Rocket…e non è certamente la lista completa. 

Hanno pubblicato 50 singoli, molti dei quali sono diventati delle hit. C'era questo tipo di sensazione all'estero, specialmente nel Regno Unito, che forse non li rendeva affatto cool. Ma lasciate che ve lo dica, quelle canzoni, il fatto che abbiano scritto canzoni vere che le persone possono cantare e portare nella loro testa è la ragione per cui i Def Leppard saranno ricordati nei cuori e nelle menti per molto tempo dopo che tutti noi avremo lasciato questa Terra.

Devo anche dire qualcosa sulla loro resistenza. I Def Leppard sono una famiglia, una famiglia in evoluzione. Direi che l'incredibile uomo del basso, Rick Savage, è l'unico ragazzo presente dall'inizio e che è qui alla fine, anche se quella di stasera non è la fine, è la storia che continua. Molto presto Joe Elliott si unì a lui portando con sé il nome della band che, a quanto pare si riferisce a qualche gatto sfortunato di qualche genere. 

Poi la famiglia crebbe e si evolse e affrontò ogni tipo di avversità. La perdita del braccio del batterista Rick Allen nel 1984 fu un enorme shock e una tremenda battuta d'arresto, che avrebbe posto fine alla carriera di qualsiasi altro gruppo. Ma grazie all'incredibile forza dello stesso Rick e al suo ritorno dietro la batteria, e anche grazie all'incredibile lealtà e coesione di questa famiglia, i Def Leppard sono cresciuti e l'intera band ne ha beneficiato. Ero lì a Donington quando tornò per la prima volta a suonare. Allo stesso modo la perdita del fantastico Steve Clark, nel 1991. Penso che molte persone abbiano pensato che potesse essere un colpo mortale per la band, e avrebbe potuto esserlo davvero, ma l'attuale duo di chitarre composto da Phil Collen e Viv Campbell è fantastico. 

Non tutti si rendono conto che questi ragazzi non sono solo amanti della folla. Rappresentano anche una straordinaria eccellenza tecnica. Hanno tutto. Considero tutti questi ragazzi come grandi amici e una parte della mia famiglia, ecco perché è così importante per me essere qui. Non avrei permesso a nessun altro di farlo. Sono venuti anche per il nostro tributo a Freddie Mercury nel 1992, e abbiamo suonato insieme un sacco di volte. 

I DEF LEPPARD AL FREDDIE MERCURY TRIBUTE





Io e Joe in particolare abbiamo condiviso molti momenti preziosi e divertenti, rapiti tra la follia della vita itinerante. Abbiamo un forte legame ed è uno dei miei più cari amici. Quando Steve è morto, Joe dice che la prima telefonata che ha ricevuto è stata da parte mia, e quando io ho ricevuto la notizia della morte di Freddie, la prima telefonata che ho ricevuto è stata di Joe Elliott.

Questi ragazzi sono un magnifico gruppo rock, nella tradizione classica di ciò che un gruppo rock deve esserre. Citerò un altro paio di cose. Una volta Joe mi ha chiesto: "Qual è la storia, il segreto di un gruppo rock di successo?". Gli risposti: "Non separarsi". Qualche anno dopo, tornò e mi disse: "Ho un paio di altri segreti per essere un gruppo rock di successo. Non devi ingrassare e devi mantenere i capelli". Devo dire che questi ragazzi non sono ingrassati, non hanno perso i capelli, non si sono separati, e sono qui stasera, signore e signori. Sono anche onesti e sono un gruppo di magnifici esseri umani arrivati dallo Yorkshire, dalla Gran Bretagna o dal mondo. Signore e signori, è mio privilegio dare il benvenuto nella Rock and Roll Hall of Fame ai Def Leppard!

GUARDA IL VIDEO DEL DISCORSO DI BRIAN MAY



IL VIDEO DELL’ESIBIZIONE ALLA ROCK & ROLL HALL OF FAME