Mettere
assieme il nome dei Queen e quello della RAI è una cosa che fa una certa
sensazione tutte le volte che accade. Perché la storia tra la band e la tv
nazionale nostrana è piena di inciampi.
I
Queen arrivarono per la prima volta in Italia solo nel 1984. L’occasione fu uno
degli eventi nazional-popolari più in voga, il Festival di Sanremo. La band
aveva necessità di promuovere l’album uscito in quel periodo (The Works) e il
relativo tour promozionale, che finalmente giungeva anche nella nostra penisola
con un doppio appuntamento milanese.
Sul
palco dell’Ariston però le cose non andarono benissimo. Al di là della
pacchiana presentazione fatta al pubblico ad opera di Beppe Grillo assieme a
Pippo Baudo (fatemelo dire: “I Queen li ho inventati io”…sapete con quale tono
leggerla!), il problema più evidente fu che la RAI pretese che la band si
esibisse in playback. All’inizio, proprio per questo motivo, Freddie Mercury
nemmeno voleva salirci su quel palco, ma alla fine scese a più miti consigli e
di fronte all’ingessatissimo pubblico del Festival i Queen “mimarono” Radio Ga
Ga per ben due serate consecutive.
Il
peggio però risale al 1991, all’indomani della morte di Freddie. In RAI va in
onda un servizio che definire giornalistico appare ancora oggi un profondo
insulto alla categoria. Senza voler qui rievocare il pessimo contenuto (per non
scatenare quella profusione di bile che giustamente ci colpisce tutte le
volte), basti pensare che furono impropriamente attribuite a Freddie le
peraltro false accuse contro Michael Jackson, in una commistura di insensatezze
(e di quelle che oggi chiamiamo fake news) che gridano ancora vendetta.
Le
cose per fortuna vanno meglio con la partecipazione di Brian May e Kerry Ellis
al Festival di Sanremo nel 2012. Il pubblico è molto più reattivo e sul palco
si genera uno splendido clima di emozione e divertimento. Va anche detto che nel corso degli anni non sono mancati documentari e concerti trasmessi a tarda notte. Più di recente è soprattutto Rai5 ad aver dedicato qualcosa ai Queen, ma mai con quella profondità che la storia della band meriterebbe.
Adesso con l’arrivo nei cinema di Bohemian Rhapsody, non sono mancati i
servizi nei vari telegiornali e l’occasione deve essere apparsa troppo ghiotta
per non sfornare nuove perle. Così è accaduto che per commentare la vittoria
del film ai Golden Globes i Queen siano diventati i “Queens”, mentre a Brian
May è stato attribuito il gravoso compito di essere “l’unico componente
sopravvissuto della band”.
Strafalcioni
da dilettanti insomma, laddove invece il pressapochismo dovrebbe essere
bandito, trattandosi di servizio pubblico. Ma è di poco fa la notizia che la
RAI ci riprova, stavolta affidando a Morgan uno speciale di ben 150 minuti
tutto dedicato ai Queen. Andrà in onda il prossimo 24 Gennaio e sembra voler
indicare un nuovo percorso culturale inaugurato da Carlo Freccero, nuovo direttore
di rete.
Lo
speciale, intitolato semplicemente Freddie, dovrebbe essere l’occasione per
raccontare la storia dei Queen, attraverso l’analisi degli stili, delle canzoni
e di tutto quel magnifico caleidoscopio artistico costruito da Freddie, Brian,
Roger e John in tanti anni di carriera. A supporto della narrazione capitanata
dall’ex Bluvertigo (Morgan può vantare una cultura musicale invidiabile che, speriamo, sia messa al servizio dello speciale in questione), le immagini tratte da Rock Montreal. E già questa appare
una scelta molto interessante e in controtendenza rispetto al solito Wembley ’86.
Se
sarà un prodotto all’altezza lo sapremo solo il 24 Gennaio. Di certo è l’ulteriore
conferma di quanto bene stia facendo Bohemian Rhapsody alla percezione che
abbiamo in Italia dei Queen e di Freddie Mercury. Da figli di un “rock minore”
sembrano finalmente essere stati riconosciuti anche da noi come le autentiche
leggende che noi tutti già conosciamo e amiamo da tempo.
Vi
ricordo che i canali RAI sono visibili anche in diretta sul sito RAIPLAY, dove
spesso è anche possibile rivedere i contenuti già mandati in onda. Lo speciale
Freddie inoltre sarà trasmesso in contemporanea anche su Radio Rai 2.