C'è agitazione al piano
di sopra di casa May, una tenuta situata in una zona isolata del
Surrey. Il chitarrista, scienziato, artista e attivista per la difesa
dei diritti degli animali scende in cucina per un pranzo leggero e
dichiara che è pronto a rispondere alle domande. I famosi riccioli,
una criniera in stile Luigi XIV hanno il colore dell'acciaio. La sua
figura alta e sottile appare nel riquadro della porta che dà accesso
ala cucina. Indossa un paio di scarpe da tennis bianche. Brian si
muove con calma, quasi stia raccogliendo i propri pensieri prima di
iniziare l'intervista.
Sua moglie, Anita Dobson,
66 anni, attrice, oggi non c'è. Durante la settimana rimane
nell'elegante residenza della coppia a Kensington. L'atteggiamento
naturalmente gentile del musicista non deve ingannare. Il maestro
nasconde dentro di sé una vera e propria intensità e
un'intransigenza sulla maggior parte delle questioni che di cui
parleremo durante questo pomeriggio di primavera. Guardando
attraverso le finestre, oltre il prato che circonda la casa, si nota
il suo osservatorio immerso nel parco, immagine che rappresenta
perfettamente i poliedrici impegni di questo artista, che a breve ci
parlerà del suo complesso rapporto con i Reali d'Inghilterra, col
primo ministro inglese David Cameron, Freddie Mercury, Donald Trump e
di come sia probabile che un asteroide colpisca la Terra.
Ma prima, ha un vero e
proprio asteroide personale da lanciare e l'obbiettivo e l'attore
Sacha Baron Cohen. Fuori un'allodola spaventata prende il volo.
“Sacha è diventato
uno ***** (qui la parola nel testo originale è censurata, ma potete
facilmente intuirla, ndt)” dice May, assaporando l'insulto
britannico.
Cohen, famoso per i suoi
ruoli comici come Ali G, Borat e Bruno, è stato lungamente in
trattative con May e Roger Taylor per interpretare la parte di
Freddie Mercury in un biopic sulla sua vita molto atteso. Tuttavia
alla fine le cose sono andate diversamente, Cohen è uscito dal
progetto e, commettendo un errore imperdonabile per May, l'attore ha
parlato della questione alla stampa.
“Abbiamo avuto
alcune belle idee con Sacha, poi non se ne è fatto più nulla e lui
è andato in giro a raccontare cose non vere su quanto è successo”.
Cohen ha affermato che i
Queen avrebbero voluto realizzare una storia troppo edulcorata e
zuccherosa della vita di Mercury, puntando su quanto successo al
resto della band dopo la sua morte nel 1991.
“Perché ha lasciato
il film ed è poi andato in giro a raccontare che non volevamo fare
un film crudo?” continua May con rabbia. “Siamo forse il
tipo di persone che hanno sempre eluso dalla verità ? Non penso.
Abbiamo semplicemente deciso che Cohen non era adatto per il ruolo e
per delle ottime ragioni, che diventano evidente se si guardano i
film che ha fatto di recente. E' ovvio che non avrebbe funzionato nel
ruolo di Freddie. Non sarebbe stato credibile. Speriamo che Ben
Whishaw lo faccia. Lui è favoloso, un vero e proprio attore”.
Ahia. Chiedo chi
interpreterà nel film il ruolo di Brian May.
“Non lo sappiamo
ancora,” dice facendo una smorfia. “E' una domanda
difficile. Avremo un regista, anche se non abbiamo ancora firmato
nulla, e quindi speriamo poi di poter fare un passo indietro e
dedicarci solo al lato musicale della pellicola. Siamo arrivati ad
avere una grande trama. Ma il film non non uscirà finché non sarÃ
giusto che venga fatto”.
È proprio questa
attenzione al dettaglio che ha portato May a realizzare la musica
rock più memorabile di tutti i tempi. I suoi famosi riff di chitarra
hanno contribuito ai successi dei Queen, che hanno dominato le
classifiche di tutto il mondo e oggi il patrimonio dell'artista è
stimato in 85 milioni di sterile.
“Spessso hanno
chiesto a Freddie se amasse avere del denaro”, dice
sistemandosi in una poltrona. “E Freddie era solito dire 'Sì
cara, perché vuol dire che alla gente piace ciò che faccio'”.
Il salotto in cui si
svolge l'intervista è una sorta di santuario dedicato alla
fotografia stereoscopica di epoca vittoriana. May è da sempre
appassionato di fotografia 3-D, fin da quando da bambino collezionava
le cards stereoscopiche che venivano allegato ai cereali Weetabix.
“Ho lavorato con
David Attenborough su un progetto in 3D e ci siamo seduti in questa
stanza e mi rivelato di essere stato anche lui un collezionista.”
Attorno a noi ci sono
intere collezioni rilegate in pelle di carte 3-D, gli antichi manuali
delle fotocamere e, accanto al camino, ci sono anche due manichini
vestiti con abiti di crinolina, il materiale da cui prende il nome
l'ultimo libro realizzato da May sull'argomento e in uscita proprio
questo mese.
Mi chiedo se May è mai
stato tentato di indossarne uno.
“Beh, se tieni conto
del video di I Want To Break Free allora saprai quanto amiamo
vestirci con abiti femminili”, confessa
divertito. “Un sacco di gente ha detto che Roger era
piuttosto interessante in quel video”.
May ha iniziato a
realizzare foto in 3-D anche dei Queen fin dalle origini della band
nel 1970 e quegli scatti prossimamente saranno raccolti in un libro,
Queen in 3-D.
“Ho sempre avuto una
macchina fotografica con me, così ho finito con fare centinaia di
foto, durante le prove, fuori scena, visitando le stazioni radio o
negli in aerei privati, con fan giapponesi. Roba incredibile. Il 3-D
può migliorare enormemente un'immagine enormemente, così è
possibile gustare la scena di Freddie che mette il trucco e ti senti
come se potessi toccare il suo viso. Le immagini innescano tanti di
quei ricordi. E' diventato il mio diario e vederle mi emoziona
sempre”.
May parla di Mercury con
gioia spirituale.
“Freddie amava le
fotografie,” dice. “Mi ricordo quando uscirono le prime
macchine fotografiche Polaroid. Ne fu subito appassionato e ne aveva
sempre una con sé, oppure le dava ai suoi amici dicendo loro 'Oh
cara, prendila, è necessario averne una!' Freddie è ancora una
fonte d'ispirazione. Lui non conosceva limiti. Siamo abituati al
fatto che Freddie è con noi in tutto ciò che facciamo. Quel sorriso
è sempre lì in agguato sullo sfondo delle nostre esistente. Avrei
tanto voluto fare un film in 3-D con lui”, dice schioccando le dita
per sottolineare il rammarico”.
La realtà virtuale è la
progenie moderna della stereoscopia e oggi suscita lo stesso sgomento
prodotto dalle cards stereoscopiche di epoca vittoriana collezionate
da May.
“Chi viveva in epoca
vittoriana voleva fuggire nel mondo 3-D e oggi accade lo stesso con
la realtà virtuale" spiega May. “Tempo fa mi è stato
permesso di vedere qualcosa di molto segreto della NASA, ma pensarci
mi mette tristezza perché vorrei rivivere quell'esperienza. E' stata
molto forte e intensa. Lo scrittore JG Ballard ha scritto del suo
desiderio di fuggire in un mondo virtuale per non tornerà mai più.
È possibile capire perché le persone vogliano farlo, visti i
pasticci che i politici creano nel mondo reale”.
Argomenti come la
politica e il rapporto tra gli animali e gli esseri umani consumano
molto del tempo di May. Basta dare uno sguardo al suo sito per
rendersene conto.
“Non fatemi iniziare
a parlare dei Tories (partito politico inglese, ndt),” avverte.
“Scherzi a parte, staremmo qui tutto il giorno a discuterne.
David Cameron (l'attuale primo ministro inglese, su cui infuriano le
polemiche per dei presunti fondi esteri scoperti di recente e
nascosti al fisco, ndt) ha utilizzato una delle nostre canzoni, One
Vision, nella sua propaganda elettorale, per motivare i suoi
elettori. Io di certo non ho dato il permesso per farlo. Non posso
definirmi un anti-Tory, ma di sicuro sono anti Cameron. Penso che ci
troviamo in una fase davvero scioccante, e sta diventando sempre
peggio”.
Gran parte della passione
May la riversa sull'impegno per gli animali, di cui difende
ferocemente i diritti. Gli chiedo se gli piacerebbe parlare con i
principi William e Harry di sport di sangue, come la caccia.
“Questo mi potrebbe
portare in una situazione difficile, ma la risposta è sì. Mi
piacerebbe avere una conversazione del genere con loro. Mi piacerebbe
dire loro che sono un amico del principe Carlo, che è stato molto
buono con me. Ho avuto un sacco di conversazioni con lui, ma non c'è
mai stata l'occasione giusta per approfondire il tema della caccia
alla volpe”.
Il rapporto di May con la
famiglia reale è una questione intrigante. Amico e confidente, da un
lato, ma moralmente contrario ad alcuni dei loro passatempi. La
questione è divetata ulteriormente confusa quando è stato nominato
membro del CBE (l'Eccellentissimo Ordine dell'Impero Britannico, ndt)
nel 2005 per i suoi servizi per l'industria della musica e le opere
di carità .
“La cosa divertente
è che la gente si aspettava che questa onorificenza mi avrebbe
aperto le porte, ma non è così. Non fa niente. Non vieni invitato
dai diversi partiti, non arrivi a sederti a tavoli importanti e
nemmeno nella Camera dei Lord (il corrispettivo inglese del nostro
Senato, ndt). Niente. E' solo qualcosa che puoi indossare in
occasioni speciali e ti fa sentire bene. Ne sono onorato,
naturalmente, si prova un certo orgoglio, ma io sono molto più
consapevole adesso di ciò che significa il governo e che cosa
significhi la monarchia”.
May ha vissuto un momento
affascinante nel suo rapporto con la monarchia quando ha incontrato
la Regina al Music Day At The Palace, un evento per celebrare
musicale britannica nel 2005, dopo aver eseguito un'elettrizzante
versione dell'inno nazionale sul tetto di Buckingham Palce nel 2002
per il giubileo della Regina..
“Ero lì per essere
insignito di un'onorificenza con Eric Clapton, Jeff Beck e Jimmy
Page. Noi quattro eravamo in piedi e quando la Regina è arrivata è
sembrata perplessa, come se non sapesse perché eravamo lì.
Protocollo dice che non dovresti aprire la conversazione, ma,
ovviamente, non aveva intenzione di parlare così ho detto: 'Lieto di
conoscerla, Signora. Sono il tipo che ha suonato sul tetto,' e lei ha
detto: 'Oh, sei stato tu, vero?"'.
Anche se il suo incontro
con il proprietario ufficiale di casa alla fine è andata bene, May
ricorda con un brivido quando ha suonato sul tetto di Buckingham
Palace.
“Ero pietrificato.
Se avessi fatto una brutta figura di fronte a un miliardo di persone,
probabilmente mi sarei dovuto buttare giù”, dice con una
smorfia.
E' interessante notare
che May che suona la chitarra con una vecchia moneta da sei pence,
invece del più convenzionale plettro di plastica, e che su di essa è
raffigurata proprio la testa della Regina.
“Questo è un
collegamento cui non avevo mai pensato,” ride. “A meno che
non si tratti di una moneta da sei pence pre 1953, allora quel caso
dovrebbe esserci l'effice di Giorgio VI. Ma i pence migliori sono
quelli del 1947, l'anno in cui sono nato”.
Prima di concludere
l'intervista, May si accende per un ultimo argomento. Adele ha
recentemente chiesto a Donald Trump di astenersi dall'usare la sua
musica nella propria campagna presidenziale.
“E' successo anche a
noi che qualcuno usasse la nostra roba senza autorizzazione. Mi
piacerebbe fermarlo,” sospira maggio. “Mi piacerebbe
fermarlo in ogni modo possibile. Dategli abbastanza corda e lui
probabilmente la userà per impiccarsi, lasciati sperare”.
Il tempo a nostra
disposizione sta finendo. Chiedo a May, come astrofisico, quante
probabilità ci sono che la Terra sia colpita da un asteroide.
“E' la domanda
giusta da porsi,” comincia incoraggiante. “Ma non è
facile rispondere, perché non conosciuamo tutto quello che c'è lÃ
fuori. Io non sarò in giro qui troppo a lungo in ogni caso,
ma è a nostri nipoti che dobbiamo pensare”.
(Fonte: www.dailymail.co.uk)
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